LIBERALIZZAZIONE E MERCIFICAZIONE DELL'ACQUA
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LIBERALIZZAZIONE E MERCIFICAZIONE DELL'ACQUA
Carissimi/e tutti/e,
come avrete avuto modo di sentire e/o leggere, l'articolo 15 del nuovo Decreto Ronchi, cambia le regole del gioco per le società che operano nel settore dell’Acqua, prevedendo tra le altre cose che la quota di capitale in mano pubblica scenda sotto il 30%, lasciando spazio libero ai privati (cd liberalizzazione).
Orbene, quando un bene così vitale come l’Acqua, diventa merce passando nelle mani dei privati, la prima conseguenza è la diminuzione dei controlli, la seconda è la levitazione dei prezzi e, quindi, la diminuzione anche dell’accessibilità (è successo a Latina dove la cessione alla multinazionale Veolia ha portato all' aumento delle tariffe del 300%). Non solo, spesso ci si infila dentro, pure la mano della criminalità organizzata (cosa accaduta con la mafia in Sicilia e con la ndrangheta in Calabria).
Sono pertanto solidale e plaudo al Governatore della mia regione Puglia, che ha già annunciato che ricorrerà alla Corte Costituzionale impugnando il provvedimento.
Gigi Fanizzi
come avrete avuto modo di sentire e/o leggere, l'articolo 15 del nuovo Decreto Ronchi, cambia le regole del gioco per le società che operano nel settore dell’Acqua, prevedendo tra le altre cose che la quota di capitale in mano pubblica scenda sotto il 30%, lasciando spazio libero ai privati (cd liberalizzazione).
Orbene, quando un bene così vitale come l’Acqua, diventa merce passando nelle mani dei privati, la prima conseguenza è la diminuzione dei controlli, la seconda è la levitazione dei prezzi e, quindi, la diminuzione anche dell’accessibilità (è successo a Latina dove la cessione alla multinazionale Veolia ha portato all' aumento delle tariffe del 300%). Non solo, spesso ci si infila dentro, pure la mano della criminalità organizzata (cosa accaduta con la mafia in Sicilia e con la ndrangheta in Calabria).
Sono pertanto solidale e plaudo al Governatore della mia regione Puglia, che ha già annunciato che ricorrerà alla Corte Costituzionale impugnando il provvedimento.
Gigi Fanizzi
Luigi FANIZZI
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Ho sentito alla radio l'intervento di Niky Vendola (spero di non aver sbagliato nome e cognome) Governatore della Regione Puglia: "Non si può sostituire un monopolio pubblico, con un monopolio privato".
E' vero, l'acqua dovrebbe essere un "bene" pubblico e pertanto inalienabile; é pur vero che oggi il pubblico é governato da "boiardi", pensano ai loro stipendi, il resto non conta;
E' pur vero che qualcosa deve cambiare:
- non si può consentire al "privato" di "lucrare" senza alcun controllo sulle migliorie promesse;
- non si può consentire al "pubblico" di percepire "emolumenti" quando la sua gestione sia stata fatta, da idiota o da imbecille (nel senso greco e latino dell'accezione); ma comunque sia, risultata lesiva o dannosa per la collettività che doveva amministrare.
Leggo, tra le righe: una insofferenza ... al sistema attuale che, comunque sia, é insostenibile.
Leggo, tra le righe, forse c'é soluzione ... forse, molto, dipenderà dai nostri ragionamenti virtuali ...
In LexAmbiente ci sono Tecnici, ci sono Imprenditori, ci sono Amministratori, ci sono Consulenti, ci sono ... tutti.
Ok, per quanto mi riguarda si prosegue; l'argomento postato da Eco é di enorme importanza.
Un caro saluto a tutti, Cesare.
E' vero, l'acqua dovrebbe essere un "bene" pubblico e pertanto inalienabile; é pur vero che oggi il pubblico é governato da "boiardi", pensano ai loro stipendi, il resto non conta;
E' pur vero che qualcosa deve cambiare:
- non si può consentire al "privato" di "lucrare" senza alcun controllo sulle migliorie promesse;
- non si può consentire al "pubblico" di percepire "emolumenti" quando la sua gestione sia stata fatta, da idiota o da imbecille (nel senso greco e latino dell'accezione); ma comunque sia, risultata lesiva o dannosa per la collettività che doveva amministrare.
Leggo, tra le righe: una insofferenza ... al sistema attuale che, comunque sia, é insostenibile.
Leggo, tra le righe, forse c'é soluzione ... forse, molto, dipenderà dai nostri ragionamenti virtuali ...
In LexAmbiente ci sono Tecnici, ci sono Imprenditori, ci sono Amministratori, ci sono Consulenti, ci sono ... tutti.
Ok, per quanto mi riguarda si prosegue; l'argomento postato da Eco é di enorme importanza.
Un caro saluto a tutti, Cesare.
Purtroppo ci stiamo spostando sulla politica.
E' politica pura quella che afferma che il privato è meglio del pubblico o viceversa.
Dimenticando spesso che il pubblico è meglio del privato se il primo è più "onesto" dell'altro, ma è vero anche il contrario.
Abbiamo avuto molte prove che non c'è un sistema meglio dell'altro: nel campo "pubblico" abbiamo l'IRI, nel campo "privato" abbiamo le varie Società Autostrade.
Sono ambedue esempi negativi ma che riguardano beni non proprio decisivi.
L'acqua è un discorso diverso: preferirei che rimanesse in mano pubblica.
Mal che vada, i cittadini prendono a calci nel sedere il sindaco che non ha gestito bene un bene così prezioso.
E' politica pura quella che afferma che il privato è meglio del pubblico o viceversa.
Dimenticando spesso che il pubblico è meglio del privato se il primo è più "onesto" dell'altro, ma è vero anche il contrario.
Abbiamo avuto molte prove che non c'è un sistema meglio dell'altro: nel campo "pubblico" abbiamo l'IRI, nel campo "privato" abbiamo le varie Società Autostrade.
Sono ambedue esempi negativi ma che riguardano beni non proprio decisivi.
L'acqua è un discorso diverso: preferirei che rimanesse in mano pubblica.
Mal che vada, i cittadini prendono a calci nel sedere il sindaco che non ha gestito bene un bene così prezioso.
"you can blow out a candle, but you can't blow out a fire, once the flames begin to catch the wind will blow it higher"
Biko - Peter Gabriel
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Vi giro questo link: http://www.alla-fonte.it/joomla/italia/ ... uglia.html, servono circa 4 minuti per leggerlo. Se avete un buco, investite questa manciata di secondi, è come guardare un film, che fa vedere il futuro.
Voglio solo ricordare che stiamo parlando di servizi pubblici, mi sembra chiaro che devono mantenere qualcosa di pubblico: il controllo.
Ma Brunetta di queste cose non parla mai, non se ne occupa mai. Mi fa ridere quando mette i tornelli (giusto) e poi rubano l'acqua alla gente e per riaverla la fanno pagare oro. Chi permette queste cose non è anch'essa PA?
Il problema non è chi eroga l'acqua ma chi controlla chi eroga: i politici trombati e ficcati negli ATO, chi è in grado di controllarli?
Diamine è acqua, è un bene, non una ricchezza. Meno male che l'aria è non si deve trasportare...
Voglio solo ricordare che stiamo parlando di servizi pubblici, mi sembra chiaro che devono mantenere qualcosa di pubblico: il controllo.
Ma Brunetta di queste cose non parla mai, non se ne occupa mai. Mi fa ridere quando mette i tornelli (giusto) e poi rubano l'acqua alla gente e per riaverla la fanno pagare oro. Chi permette queste cose non è anch'essa PA?
Il problema non è chi eroga l'acqua ma chi controlla chi eroga: i politici trombati e ficcati negli ATO, chi è in grado di controllarli?
Diamine è acqua, è un bene, non una ricchezza. Meno male che l'aria è non si deve trasportare...
quoto.Purtroppo ci stiamo spostando sulla politica.
- ecoacque
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Carissimi Moz e Cumb,
lugni da me far politica o marketing ma ancora poche piccole precisazioni sull'argomento a me tanto caro (soprattutto in questo periodo temporale che tutti stiamo intraprendendo).
L’acqua, come l’aria, non è un bene qualsiasi: l’acqua è un bene unico, insostituibile e vitale.
Si può sostituire il carbone col petrolio, il petrolio con l’atomo o con altre forme di energia non nucleare; si può rinunciare al grano e nutrirsi di riso; sostituire l’aereo con il treno o la nave, ma non si può fare a meno dell’acqua.
Tutti sappiamo che uno dei requisiti per il corretto funzionamento del mercato è la sostituibilità dei beni.
Poter scegliere tra beni con lo stesso valore d’uso, ma differenti in termini di prezzo, qualità, eccetera è fondamentale: è ciò che fa la libertà del produttore e del consumatore
Il consumo dell’acqua, invero, non è una questione di scelta.
La pretesa, dunque, di risolvere il problema dell'acqua con i meccanismi di mercato non può che portare a scontri di piazza.
È chiaro allora che la soluzione non sta nella sua privatizzazione ma proprio nella sua pubblicizzazione.
L’acqua potabile, cioè, riconosciuta la sua universale insostituibilità, deve essere considerata patrimonio del genere umano.
Il suo accesso è, conseguenzialmente, un diritto umano imprescrittibile, da garantire a tutti indipendentemante dalla razza, l’età, il sesso, la classe, il reddito, la nazionalità, la religione ovvero la disponibilità locale.
La con copertura finanzia dei costi necessari, trattandosi di un diritto universale (che alcuni desumono anche dall’ari. 25 della Dichiarazione dei Diritti dell’Uomo del 1948) deve essere a carico della collettività, secondo le regole fissate dalla stessa collettività.
B&A
lugni da me far politica o marketing ma ancora poche piccole precisazioni sull'argomento a me tanto caro (soprattutto in questo periodo temporale che tutti stiamo intraprendendo).
L’acqua, come l’aria, non è un bene qualsiasi: l’acqua è un bene unico, insostituibile e vitale.
Si può sostituire il carbone col petrolio, il petrolio con l’atomo o con altre forme di energia non nucleare; si può rinunciare al grano e nutrirsi di riso; sostituire l’aereo con il treno o la nave, ma non si può fare a meno dell’acqua.
Tutti sappiamo che uno dei requisiti per il corretto funzionamento del mercato è la sostituibilità dei beni.
Poter scegliere tra beni con lo stesso valore d’uso, ma differenti in termini di prezzo, qualità, eccetera è fondamentale: è ciò che fa la libertà del produttore e del consumatore
Il consumo dell’acqua, invero, non è una questione di scelta.
La pretesa, dunque, di risolvere il problema dell'acqua con i meccanismi di mercato non può che portare a scontri di piazza.
È chiaro allora che la soluzione non sta nella sua privatizzazione ma proprio nella sua pubblicizzazione.
L’acqua potabile, cioè, riconosciuta la sua universale insostituibilità, deve essere considerata patrimonio del genere umano.
Il suo accesso è, conseguenzialmente, un diritto umano imprescrittibile, da garantire a tutti indipendentemante dalla razza, l’età, il sesso, la classe, il reddito, la nazionalità, la religione ovvero la disponibilità locale.
La con copertura finanzia dei costi necessari, trattandosi di un diritto universale (che alcuni desumono anche dall’ari. 25 della Dichiarazione dei Diritti dell’Uomo del 1948) deve essere a carico della collettività, secondo le regole fissate dalla stessa collettività.
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Luigi FANIZZI
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- ecoacque
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ecoacque ha scritto:Carissimi Moz e Cumb,
lungi da me far politica (o tanto peggio marketing) ma ancora poche piccole precisazioni sull'argomento a me tanto caro (soprattutto in questo periodo temporale che stiamo tutti intraprendendo).
L’acqua, come l’aria, non è un bene qualsiasi: l’acqua è un bene unico, insostituibile e vitale.
Si può sostituire il carbone col petrolio, il petrolio con l’atomo o con altre forme di energia non nucleare; si può rinunciare al grano e nutrirsi di riso; sostituire l’aereo con il treno o la nave, ma non si può fare a meno dell’acqua.
Tutti sappiamo che uno dei requisiti per il corretto funzionamento del mercato è la sostituibilità dei beni.
Poter scegliere tra beni con lo stesso valore d’uso, ma differenti in termini di prezzo, qualità, eccetera è fondamentale: è ciò che fa la libertà del produttore e del consumatore
Il consumo dell’acqua, invero, non è una questione di scelta.
La pretesa, dunque, di risolvere il problema dell'acqua con i meccanismi di mercato non può che portare a scontri di piazza.
È chiaro allora che la soluzione non sta nella sua privatizzazione ma proprio nella sua pubblicizzazione.
L’acqua potabile, cioè, riconosciuta la sua universale insostituibilità, deve essere considerata patrimonio del genere umano.
Il suo accesso è, conseguenzialmente, un diritto umano imprescrittibile, da garantire a tutti indipendentemante dalla razza, l’età, il sesso, la classe, il reddito, la nazionalità, la religione ovvero la disponibilità locale.
La con copertura finanzia dei costi necessari, trattandosi di un diritto universale (che alcuni desumono anche dall’ari. 25 della Dichiarazione dei Diritti dell’Uomo del 1948) deve essere a carico della collettività, secondo le regole fissate dalla stessa collettività.
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- arthem-the-hero
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personalmente ritengo che la disposizione, guarda caso partita da un DL (quindi di fatto senza grosse discussioni parlamentari), non sia una gran cosa nonostante sia stata pubblicizzata come il miglior modo per sistemare le cose...personalmente sarei ripartito cercando di costruire qualcosa di organico (es. dal c.d. "Vigneri", vedi: http://www.confservizi.net/parlamento/s ... /c7042.htm, che almeno era una idea di partenza). Alla fine quello che è arrivato è la giusta conclusione di anni persi in discussioni inutili perchè in precedenza né destra né sinistra erano riusciti a trovare una convergenza e a fare qualcosa di decente. Ne è uscito certamente un testo che in apparenza pare dare una spinta alla concorrenza (si mercifica il servizio non il bene) ma di fatto porterà ad effetti simili a quelli che sono già avvenuti in altri servizi pubblici, quindi senza fare specifici riferimenti: accentramento del potere decisionale al di fuori del territorio di competenza, massima riduzione dei costi, subappalti, riduzione/precarizzazione del personale, call center ubicati sull'altra faccia del pianeta, numeri verdi dove aspetti ore senza avere risposte, siti web che non dicono nulla o si piantano, disguidi di tutti i tipi, assoluta ignoranza delle necessità del territorio servito e guarda caso aumento dei costi e dei tempi per l'erogazione del servizio. E' evidente che chi ha studiato la norma non ha mai fatto una richiesta di allacciamento ad un servizio pubblico di un certo tipo. Per l'acqua almeno, come dice cumba, se ho problemi ora vado dal Sindaco o alla municipalizzata/SpA locale che per ora hanno ancora un volto e sono sul territorio...Ci dicono che servono controlli e simili, ma sappiamo bene che da noi non funzionano non si rispettano abitualmente le norme e le clausole e l'Utente è sempre l'ultima ruota del carro obbligato solo a pagare. La mia valutazione finale è voto: 3!
Devo dire che Eco è riuscito a trasferire a video in modo cristallino il concetto di bene pubblico che, nel caso appunto dell'acqua, potrebbe facilmente essere considerata patrimonio dell'umanità.
Altresì Arthem, in modo ruvido, ci ha riportati di fronte alla realtà, dove sono i governanti distanti (non solo come km) dalla collettività che incapaci di garantire beni essenziali, praticamente indisponibili al privato (acqua, sanità, trasporti, rifiuti), cercano soluzioni arrangiate e prive di prospettive, perchè guardate appunto con occhi miopi.
Nel mezzo vi è la gente, le persone.
Anche nella mia regione, la Lombardia, in estate arrivano le botti per portare l'acqua...
p.s. - Arthem, serve una password per il link?
Altresì Arthem, in modo ruvido, ci ha riportati di fronte alla realtà, dove sono i governanti distanti (non solo come km) dalla collettività che incapaci di garantire beni essenziali, praticamente indisponibili al privato (acqua, sanità, trasporti, rifiuti), cercano soluzioni arrangiate e prive di prospettive, perchè guardate appunto con occhi miopi.
Nel mezzo vi è la gente, le persone.
Anche nella mia regione, la Lombardia, in estate arrivano le botti per portare l'acqua...
p.s. - Arthem, serve una password per il link?
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per Cumba: prova ad accedere da qui:
http://www.confservizi.net/parlamento/s ... amento.htm
poi scegli "MODIFICA DEGLI ARTICOLI 22 E 23 DELLA LEGGE 8 GIUGNO 1990, N. 142, IN MATERIA DI RIORDINO DEI SERVIZI PUBBLICI LOCALI E DISPOSIZIONI TRANSITORIE" (AC7042 già AC4014)
ziaooo
http://www.confservizi.net/parlamento/s ... amento.htm
poi scegli "MODIFICA DEGLI ARTICOLI 22 E 23 DELLA LEGGE 8 GIUGNO 1990, N. 142, IN MATERIA DI RIORDINO DEI SERVIZI PUBBLICI LOCALI E DISPOSIZIONI TRANSITORIE" (AC7042 già AC4014)
ziaooo
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Stranezze italiane
Come mai alla mercificazione dell'acqua si sta sando tanta rilevanza mentre il risparmio idrico, in Italia, non ha neanche un supporto normativo d'indirizzo.
Voglio ricordare, infatti, che lo stesso D. Lgs. 152/2006 e s.m.i. (come tutti ben sappiamo), pur citando più volte l’importanza della pratica di risparmio idrico (in base ai dettami della Direttiva Comunitaria Acque 2000/60/CE), non fornisce, di fatto, linee guida per la predisposizione di un piano di risparmio idrico.
Qualche riferimento, in tal senso, dovremmo andarlo a cercare (se disponibile) nelle normative regionali (Puglia esclusa).
Penso che il vero punto di riferimento, a distanza di undici anni dalla loro pubblicazione, sia costituito, ancora, dalle internazionali linee guida statunitensi dettate dell' Epa: “Water conservation plan guidelines”, (Publ. 6 agosto 1998).
http://www.epa.gov/watersense/pubs/guide.htm
Issimi
Voglio ricordare, infatti, che lo stesso D. Lgs. 152/2006 e s.m.i. (come tutti ben sappiamo), pur citando più volte l’importanza della pratica di risparmio idrico (in base ai dettami della Direttiva Comunitaria Acque 2000/60/CE), non fornisce, di fatto, linee guida per la predisposizione di un piano di risparmio idrico.
Qualche riferimento, in tal senso, dovremmo andarlo a cercare (se disponibile) nelle normative regionali (Puglia esclusa).
Penso che il vero punto di riferimento, a distanza di undici anni dalla loro pubblicazione, sia costituito, ancora, dalle internazionali linee guida statunitensi dettate dell' Epa: “Water conservation plan guidelines”, (Publ. 6 agosto 1998).
http://www.epa.gov/watersense/pubs/guide.htm
Issimi
Luigi FANIZZI
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Il problema è sempre lo stesso. Cito Il Gattopardo: "Cambiare tutto per non cambiare nulla".
Si vuole dare l'imperssione al "popolo bue", che di qui in avanti le cose andranno meglio, al solo scopo di procrastinare la soluzione ai problemi.
L'acqua, (come l'energia, le reti di comunicazione ecc) non sono servizi in libera concorrenza, perchè di fatto c'è una sola rete idrica alla quale posso allacciarmi.
Purtroppo fino ad oggi le inefficenze dell'apparato pubblico non sono state in grado di impedire a questi servizi di "fare acqua da tutte le parti". Non sarebbe stato utile indirizzare il pubblico verso una maggiore efficienza?
Oggi la moda è puntare la strategia del "marketing politico" verso la privatizzazione che "ci salverà tutti quanti". Si tralascia di domandare "a che prezzo il privato farà quanto il pubblico non è stato in grado di fare?".
Cambiare tutto per non cambiare nulla, al limite andare in peggio.
Negli interventi fatti fino ad ora non c'è un solo forumista che abbia detto "io sono daccordo perchè...". Una volta questo mi dava un po' di carica, oggi mi avvilisce, perchè so che non possiamo controllare la nostra nazione neppure con i nostri voti. Dobbiamo meditare perchè il buon andamento della nazione è un diritto dei cittadini, e un dovere dei rappresentanti eletti. A me sembra piuttosto che governare sia un business per i politici e i cittadini??? Cosa volgiono costoro???
Si vuole dare l'imperssione al "popolo bue", che di qui in avanti le cose andranno meglio, al solo scopo di procrastinare la soluzione ai problemi.
L'acqua, (come l'energia, le reti di comunicazione ecc) non sono servizi in libera concorrenza, perchè di fatto c'è una sola rete idrica alla quale posso allacciarmi.
Purtroppo fino ad oggi le inefficenze dell'apparato pubblico non sono state in grado di impedire a questi servizi di "fare acqua da tutte le parti". Non sarebbe stato utile indirizzare il pubblico verso una maggiore efficienza?
Oggi la moda è puntare la strategia del "marketing politico" verso la privatizzazione che "ci salverà tutti quanti". Si tralascia di domandare "a che prezzo il privato farà quanto il pubblico non è stato in grado di fare?".
Cambiare tutto per non cambiare nulla, al limite andare in peggio.
Negli interventi fatti fino ad ora non c'è un solo forumista che abbia detto "io sono daccordo perchè...". Una volta questo mi dava un po' di carica, oggi mi avvilisce, perchè so che non possiamo controllare la nostra nazione neppure con i nostri voti. Dobbiamo meditare perchè il buon andamento della nazione è un diritto dei cittadini, e un dovere dei rappresentanti eletti. A me sembra piuttosto che governare sia un business per i politici e i cittadini??? Cosa volgiono costoro???
Interessantissimo argomento, giustissima la considerazione di MarcoA.MarcoA ha scritto: Negli interventi fatti fino ad ora non c'è un solo forumista che abbia detto "io sono daccordo perchè...". Una volta questo mi dava un po' di carica, oggi mi avvilisce, perchè so che non possiamo controllare la nostra nazione neppure con i nostri voti. Dobbiamo meditare perchè il buon andamento della nazione è un diritto dei cittadini, e un dovere dei rappresentanti eletti. A me sembra piuttosto che governare sia un business per i politici e i cittadini??? Cosa volgiono costoro???
Putroppo non riesco a pormi come voce fuori dal coro perchè io stesso la penso allo stesso modo.
Nessun vantaggio avremo da questa privatizzazione (Noi cittadini).
Escluso (ipotizzabile) quello dei primi due anni (circa) di privatizzazione dove con ogni probabilità i costi non lieviterranno (almeno non di molto) mentre i servizi miglioranno. Questo per motivi prettamente politici.
Dopodichè quando a molti potrà sembrare che la scelta della privatizzazione in fondo, in fondo sia stata la via giusta, allora . . .
I costi inizieranno a lievitare costantemente, in maniera tanto progressiva quanto dolce (o amara?). Con ben pochi miglioramenti ulteriori. E tra una decina d'anni incideranno notevolmente sul costo della nostra vita.
Gli interessi veri, in gioco, sono grandi e per pochi.
Saluti
Omnia venenum sunt nec sine veneno quicquam existit. Dosis sola facit ut venenum non fit.
- orione
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Re: LIBERALIZZAZIONE E MERCIFICAZIONE DELL'ACQUA
Sarò forse voce fuori dal coro, ma neanche più di tanto a dire il vero, però quoto l'articolo seguente per il quale invito ad una attenta lettura.
http://www.lexambiente.com/acque/183/60 ... acqua.html
Saluti (pubblici ) a tutti
http://www.lexambiente.com/acque/183/60 ... acqua.html
Saluti (pubblici ) a tutti
lexambiente fidelis