In primis sappi che sono perfettamente conscio di cio' che scrivo.
Secondariamente ho aggiunto scientemente il riferimento al petrolio del Golfo per verificare se ti volevi riferire a qualcosa di analogo ma che non avevi espresso nel tuo post.
Touche'!
La diossina a Taranto ed il petrolio nel Golfo stabiliscono due situazioni affatto diverse:
- la fuoriuscita di petrolio nel Golfo e' dovuta ad un fatto tecnico non voluto, ancorche' prevedibile in buona misura; dunque non corrispondendo ad una volonta' dismissiva lo spanto di petrolio rimane tale ma non puo' essere definito rifiuto; e' altresi' rifiuto il medesimo spanto che viene raccolto sulle spiagge per essere destinato asmaltimento. (cio' con fredda analisi giuridica che non puo' includere le considerazioni relative al contorno di disastro ambientale)
- le emissisoni in aria dell'Ilva non sono rifiuti perche' non incluse come tali nella IV parte del Dlgs 152/2006.
Per andare nel minuto, se vai ad acquistare una bottiglia di olio d'oliva, d'oliva perche' quello di semi o e' in lattina o in bottiglie di plastica, e dopo che sei uscito dal negozio inciampi e ti cade la bottiglia causando uno spanto d'olio nel luogo dell'accaduto, non e' che esclami "cribbio, ho spanto un litro di rifiuto!!!", ma, presumo, che escalmerai "cribbio, ho spanto l'olio!!!".
Se poi, con il buon senso civico che ti ritrovi, ti fermerai a raccogliere quanto possibile dello spanto, ti troverai tra le mani un rifiuto perche', di certo, non avrai fatto un minimo pensiero di utilizzare quanto raccolto ma, appunto per senso civico e non utilitaristico, avrai pensato di doverlo andare a mettere quantomeno nel primo cassonetto che incroci.
Le norme vigenti dicono esattamente cio'.
Dunque, pane al pane e vino al vino, nient'altro.
Ricambio i saluti.
Sottoprodotto scarti metallo
Re: Sottoprodotto scarti metallo
Age quod agis