Limiti scarico impianto di trattamento acque reflue
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Limiti scarico impianto di trattamento acque reflue
Salve a tutti, sto lavorando sulla mi tesi e quindi sono alle prime armi. In particolare, mi interessa conoscere le concentrazioni limite di azoto e fosforo in uscita dagli impianti di trattamento delle acque reflue urbane e ho visto che lo scarico per quest’ultimi è soggetto a rispettare i limiti della tabella 1 e 2 dell’allegato 5 alla parte III del 152/06.Ora, quello che mi chiedo è: visto che la tabella 2 si applica agli impianti recapitanti in aree sensibili, a questo punto quale sarebbe la differenza di concentrazioni limite allo scarico di azoto e fosforo tra aree sensibili e non? La mia risposta sarebbe nessuna, ma la cosa mi lascia perplesso. Grazie a tutti anticipatamente.
- atena60
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Re: Limiti scarico impianto di trattamento acque reflue
Credo che per i valori-limite degli scarichi in uscita dagli impianti di trattamento delle acque reflue urbane si debba fare riferimento alla disciplina regionale (cfr. art. 101/2° comma D.L.vo 152/06).
La tabella 1 e la tabella 2 che citi indicano, in relazione a determinate sostanze, i valori-limite che le regioni non possono rendere meno restrittivi; la tabella 1 relativamente allo scarico di acque reflue urbane in corpi idrici superficiali e la tabella 2 relativamente allo scarico di acque reflue urbane in corpi idrici superficiali ricadenti in aree sensibili.
La tabella 1 e la tabella 2 che citi indicano, in relazione a determinate sostanze, i valori-limite che le regioni non possono rendere meno restrittivi; la tabella 1 relativamente allo scarico di acque reflue urbane in corpi idrici superficiali e la tabella 2 relativamente allo scarico di acque reflue urbane in corpi idrici superficiali ricadenti in aree sensibili.
Re: Limiti scarico impianto di trattamento acque reflue
Con la nuova definizione data alle "acque reflue urbane" ( acque reflue domestiche o il miscuglio di acque reflue domestiche, di acque reflue industriali ovvero meteoriche di dilavamento ....), i valori limite delle sostanze riportati in TABELLA 1 vanno in contraddizione con le stesse sostanze riportate nella TABELLA 3, si è creata un po' di confusione.
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Re: Limiti scarico impianto di trattamento acque reflue
non è esattamente così: la frase che c'è all'inizio delle note dell'allegato 5 afferma che "gli impianti di trattamento delle acque reflue urbane devono essere conformi alle norme di emissione riportate nelle tabelle 1 e 2" ma ciò non significa che a TUTTI gli impianti si applicano gli stessi limiti ed entrambe le tabelle 1 e 2, altrimenti l'impalcato della stessa norma non avrebbe senso. Più avanti se guardi bene si legge che "Per i parametri azoto totale e fosforo totale le concentrazioni o le percentuali di riduzione del carico inquinante indicate devono essere raggiunti per uno od entrambi i parametri a seconda della situazione locale" nel senso che il piano di tutela delle acque dovrebbe evidenziare le aree sensibili dove si applicano entrambi i parametri N e P. Se l'impianto non è in area sensibile -> solo tabella 1. Se l'impianto è in area sensibile, Tab. 1 + Tab 2 con N e/o P a seconda delle rilevazioni.Salvatore Longo ha scritto: ↑5 dicembre 2019, 20:45 Salve a tutti, sto lavorando sulla mi tesi e quindi sono alle prime armi. In particolare, mi interessa conoscere le concentrazioni limite di azoto e fosforo in uscita dagli impianti di trattamento delle acque reflue urbane e ho visto che lo scarico per quest’ultimi è soggetto a rispettare i limiti della tabella 1 e 2 dell’allegato 5 alla parte III del 152/06.Ora, quello che mi chiedo è: visto che la tabella 2 si applica agli impianti recapitanti in aree sensibili, a questo punto quale sarebbe la differenza di concentrazioni limite allo scarico di azoto e fosforo tra aree sensibili e non? La mia risposta sarebbe nessuna, ma la cosa mi lascia perplesso. Grazie a tutti anticipatamente.
- perchim
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Re: Limiti scarico impianto di trattamento acque reflue
depuratori di acque reflue urbane in aree sensibili: TAB.1 + TAB.2 (DA 10.000 AE) + TAB.3 (se nella fognatura ci sono anche scarichi ind.) + LIMITI REG. (se stabiliti);
depuratori di acque reflue urbane non ricadenti in aree sensibili: TAB.1 + TAB.3 (se nella fognatura ci sono anche scarichi ind.) + LIMITI REG. (se stabiliti).
depuratori di acque reflue urbane non ricadenti in aree sensibili: TAB.1 + TAB.3 (se nella fognatura ci sono anche scarichi ind.) + LIMITI REG. (se stabiliti).
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Re: Limiti scarico impianto di trattamento acque reflue
Grazie a tutti per le info datemi
Re: Limiti scarico impianto di trattamento acque reflue
Ricordo che i limiti tabellari in acque superficiali è un tema già trattato su questo forum.
Ho un solo dubbio su quanto scritto da perchim, e cioè: per i depuratori di acque reflue urbane non ricadenti in aree sensibili, i limiti della TABELLA 3, anche senza la presenza degli scarichi industriali, dovrebbero essere sempre validi.
Altrimenti, per fare un esempio, la presenza di un batterio come l'escherichia coli non avrebbe nessun limite.
Ho un solo dubbio su quanto scritto da perchim, e cioè: per i depuratori di acque reflue urbane non ricadenti in aree sensibili, i limiti della TABELLA 3, anche senza la presenza degli scarichi industriali, dovrebbero essere sempre validi.
Altrimenti, per fare un esempio, la presenza di un batterio come l'escherichia coli non avrebbe nessun limite.
- atena60
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Re: Limiti scarico impianto di trattamento acque reflue
No!SCIPIONE ha scritto: ↑16 dicembre 2019, 9:10 Ho un solo dubbio su quanto scritto da perchim, e cioè: per i depuratori di acque reflue urbane non ricadenti in aree sensibili, i limiti della TABELLA 3, anche senza la presenza degli scarichi industriali, dovrebbero essere sempre validi.
Altrimenti, per fare un esempio, la presenza di un batterio come l'escherichia coli non avrebbe nessun limite.
I limiti della Tabella 3, oppure quelli stabiliti dalle regioni in riferimento alle medesime voci, valgono solo nel caso di fognature che convogliano anche scarichi di acque reflue industriali.
Gli scarichi di acque reflue urbane che NON convogliano anche acque reflue industriali devono conformarsi ai valori limiti definiti dalle regioni in funzione degli obiettivi di qualità e, nelle more della suddetta disciplina, alle leggi regionali vigenti alla data di entrata in vigore del DLvo 152/06.
L'esempio che hai scelto (Escherichia coli) è poi del tutto particolare ed aprirebbe una parentesi amplissima (e presumibilmente fuori tema), perché la Tabella 3 si limita a "consigliare" un limite non superiore a 5000 UFC/100mL, in funzione della situazione ambientale e igienico sanitaria del corpo idrico recettore e degli usi esistenti.