Piazzale con deposito di materiali di demolizione
Inviato: 1 febbraio 2020, 15:18
salve a tutti,
per anni un piazzale di un'area artigianale è stato riempito con materiali di risulta dell'attività in loco (lavorazione di pietra-graniti) e con materiali di costruzione e demolizione. Tali materiali sono stati usati all'inizio degli anni 60 per costituire una massicciata di accesso agli auto-mezzi e successivamente, quando l'attività produttiva è cessata negli anni '90, sono stati conferiti altri volumi di materiale di demolizione, con spandimento sul suolo ai fini del livellamento del terreno (e di smaltimento illecito aggiungo io).
Parliamo di centinaia di m cubi di materiale tal quale, senza trattamento.
Il proprietario del terreno è disposto a rimuovere solo parte del materiale smaltito, quello più recente, sostenendo che la gran parte di esso è stato depositato quando negli anni '60-70 ancora non esisteva un divieto di legge che ne impedisse l'utilizzo e che pertanto quello può rimanere. Ha ragione?
Del resto, aggiunge, per anni è stato prassi comune l'impiego di questi materiali di costruzione e demolizione (non trattati) per fare riempimenti e massicciate in tutti i capannoni della zona industriale e se tocca a lui allora tocca a tutti.
per anni un piazzale di un'area artigianale è stato riempito con materiali di risulta dell'attività in loco (lavorazione di pietra-graniti) e con materiali di costruzione e demolizione. Tali materiali sono stati usati all'inizio degli anni 60 per costituire una massicciata di accesso agli auto-mezzi e successivamente, quando l'attività produttiva è cessata negli anni '90, sono stati conferiti altri volumi di materiale di demolizione, con spandimento sul suolo ai fini del livellamento del terreno (e di smaltimento illecito aggiungo io).
Parliamo di centinaia di m cubi di materiale tal quale, senza trattamento.
Il proprietario del terreno è disposto a rimuovere solo parte del materiale smaltito, quello più recente, sostenendo che la gran parte di esso è stato depositato quando negli anni '60-70 ancora non esisteva un divieto di legge che ne impedisse l'utilizzo e che pertanto quello può rimanere. Ha ragione?
Del resto, aggiunge, per anni è stato prassi comune l'impiego di questi materiali di costruzione e demolizione (non trattati) per fare riempimenti e massicciate in tutti i capannoni della zona industriale e se tocca a lui allora tocca a tutti.