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L'allegato 5 alla parte III del D.Lgs. 152/2006 prevede che per i depuratori di acque reflue urbane <<l'autorità competente per il controllo deve altresì verificare, con la frequenza minima di seguito indicata, il rispetto dei limiti indicati nella tabella 3. I parametri di tabella 3 che devono essere controllati sono solo quelli che le attività presenti sul territorio possono scaricare in fognatura>>.
Se l'autorità competente di cui sopra durante un controllo decide di verificare il limite di un parametro che NON rientra tra quelli che le attività presenti sul territorio possono scaricare e tale parametro risulta essere superiore ai limiti di legge, il gestore dell'impianto è passibile di sanzione?

certamente

giorgix72 ha scritto: ↑18 giugno 2020, 12:36 Se l'autorità competente di cui sopra durante un controllo decide di verificare il limite di un parametro che NON rientra tra quelli che le attività presenti sul territorio possono scaricare e tale parametro risulta essere superiore ai limiti di legge, il gestore dell'impianto è passibile di sanzione?

Direi che dipende, perché la sanzione non è sempre automatica.
Se il parametro in questione NON rientra tra quelli che le attività presenti sul territorio possono scaricare, ma risulta comunque presente nelle acque di scarico del depuratore di acque reflue urbane ed in concentrazioni tali da superare anche i limiti di tabella 3, vuol dire che da qualche parte c'è uno scarico abusivo in fognatura o comunque una qualche contaminazione delle acque di fognatura. Cosa che dovrà essere approfondita, perché solo a quel punto si potrà stabilire se la presenza irregolare della sostanza in oggetto nelle acque di scarico del depuratore sia riconducibile ("nesso di causalità") anche ad una condotta quantomeno negligente del gestore dell'impianto (condotta attiva o omissiva che dovrà essere però accertata).

Condivido la tesi di Atena. E' sempre bene, in questi casi, verificare la fonte inquinante del parametro eccedente i limiti normali d'emissione.