FORUM di Lexambiente

Salve a tutti
La motivazione che spinge a discutere di quest'argomento è la difficoltà di inquadrare giuridicamente la "pergola bioclimatica" con lamelle orientabili.
L'interpretazione delle differenti amministrazioni comunali non permette di aver chiaro se il prodotto, ormai commercializzato da una moltitudine di aziende, sia configurabile come un pergolato/pergotenda o nel caso limite di una tettoia.

Vorrei sapere cosa ne pensate

penso che è normale che succeda questo quando ci si mette in testa di "mettere le mutande al mondo"

come personale punto di vista penso inoltre che il tema sia un esempio delle storture derivate dalla schizofrenica attività legislativa italiana nel fronte del profilo urbanistico. Da un lato si mette in moto una spasmodica caccia alle streghe per una questione praticamente irrilevante sul piano dell'impatto sul territorio e della sicurezza ambientale ed idrogeologica, dall'altro si tollera (ma sarebbe più giusto dire "si ignora") il consumo di suolo, le lottizzazioni industriali, i tracciati di opere pubbliche utili solo al bilancio di certe imprese, le ville dei boss costruite in fronte spiaggia. Penso inoltre che prima di affacendarsi a capire se la pergola bioclimatica installata dal vicino doveva essere comunicata con una CILA si dovrebbe partire dagli abusi "veri" e non presunti, ce ne sono migliaia e tutti aspettano da decenni una nuova Legge 47/85.

È ampiamente condivisibile quanto sollevato. Ci sono problematiche ben più gravose, ma la legislazione poco chiara comporta anche una gravosa perdita di tempo, che credo sia bene non sottovalutare.