FORUM di Lexambiente

Buonasera a tutti,

su una parte di terreno in un ex discarica rsu ( discarica su cui andrà effettuato il capping),durante la progettazione è stato verificato attraverso l'analisi di rischio e dei campionamenti, il superamento di un solo valore per la colonna a, pari a 39 mg/kg di arsenico contro i 20 mg/kg prestabiliti; l'ente vuole bonificare circa 1 metro poichè il sito si trova in un area a verde e non industriale. Premesso che L'impresa ha effettauto le analisi + test di cessione prima di rimuovere il materiale ( tutto pulito ) ed è stato classificato come 170504 non pericoloso , nonchè avendo effettuato anche il test di cessione i parametri rientrano secondo la tabella all.3 dm. 05/02/98 e può essere destinato al recupero secondo le procedure semplificate si sensi art 31 e 33 del dm n.22 del 05/02/97 , la mia domanda è l' impianto di recupero in regime di procedure semplificate ai sensi degli art 214-216 , dovrà differenziare questo 17.05.04 in ingresso rispetto alla colonna A o B ? oppure una volta eseguito il test di cessione e lo stesso sia risultato conforme non deve fare più niente?

grazie

a mio avviso quando il terreno viene conferito ad impianto come rifiuto con codice EER 170504 non occorre più fare riferimenti alla tabella delle CSC di siti contaminati, ed in ogni caso le analisi per la classificazione del rifiuto, al fine di escluderne la pericolosità e quindi la sua classificazione col codice specchio 170503*, dovrebbero riferirsi alle indicazioni per la verifica della pericolosità indicate nell'allegato D alla parte quarta del DLgs 152/06 e non appunto alla tabella sopracitata


PS che significa "intende bonificare 1 metro"? un metro di profondità cioè lo strato superficiale del suolo, per tutta l'estensione del sito?
premesso che quanto e come bonificare dovrebbe stabilirlo la Provincia con atto dirigenziale al termine di conferenza dei servizi e approvazione del piano di caratterizzazione, dell'analisi di rischio e dei risultati della medesima e degli obiettivi di bonifica....

e i piezometri di controllo per il monitoraggio della falda sono stati considerati?

Non c'è dubbio che i valori limite CSC di cui alla Tabella 1 (per il terreno) di cui all’Allegato 5 al Titolo V alla Parte IV si riferiscano alla qualità del terreno in quanto "matrice ambientale".

All'atto della rimozione questo materiale diviene "rifiuto" e quindi si trova influenzato dalla normativa sui rifiuti e previa attribuzione di EER (evidentemente sembrerebbe 170504) dovrà essere caratterizzato per il conferimento a sito di recupero/smaltimento con metodiche analitiche e limiti di riferimento ben diversi (anche le procedure di campionamento peraltro si distinguono) che sono quelle dette.

Eventualmente l'impianto potrebbe avere delle riserve sull'accettazione di un 170504 proveniente da "sito contaminato"

Hanno risposto gli altri:
Se trattasi di terreno, allora si effettuano le analisi sulla frazione < 2 mm e si confrontano i risultati con le CSC per specifica destinazione urbanistica (il test di cessione non c'entra nulla).
Se trattasi di rifiuto, allora le analisi si fanno sul tal quale ed in questo caso si procede con test di cessione ed analisi di pericolosità per assegnare il corretto CER essendo il 170504 un N.P. specchio.