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L'annoso problema delle distanze tra pareti finestrate di cui al DM 1444/68.
È prassi derogare la distanza di 10 metri tra pareti finestrate di edifici antistanti col semplice collegamento degli stessi mediante un corpo di fabbrica più basso: normalmente 2 box o una tettoia.
La pratica è spesso usata per "sanare" il mancato rispetto della distanza di legge tra edifici esistenti, talvolta dello stesso proprietario.
La norma prescrive l'inderogabile distanza per ragioni d'interesse pubblico finalizzate all'ordinato assetto urbanistico e ad evitare intercapedini pericolose, pertanto gli artifizi suddetti sembrerebbero illegittimi.
Quid legis e quale giurisprudenza relativa?

Tenterò io stesso di dare una risposta rapida, lasciando ad altra occasione tutti i riferimenti a norme e leggi relative.

Il C.cC. e il TUU perseguono scopi diversi, il primo la tutela degli interessi privati, l'altro quelli pubblici, pertanto non bisogna confonderne i dettami.

La deroga al DI 1444 è ammessa solo nel caso di piani attuativi, mai negli altri casi.

La sanatoria di abusi è ammissibile solo nel caso di doppia conformità, al momento della costruzione e a quello della richiesta di sanatoria, appunto.

Nemmeno la tolleranza del 2% sembrerebbe proponibile per norme imperative quali quelle delle distanze tra fabbricati.

In conclusione nessun tentativo di far passare i due edifici a distanza irregolare come un unico edificio, in quanto unito da una tettoia, o da qualsiasi altro manufatto, risulterebbe palesemente contra legem.

Che cos'è il C.cC. e che cos'è il TUU?

In conclusione nessun tentativo di far passare i due edifici a distanza irregolare come un unico edificio, in quanto unito da una tettoia, o da qualsiasi altro manufatto, risulterebbe palesemente contra legem.

Il senso logico di questa frase è: “ogni tentativo di far passare i due edifici a distanza irregolare come un unico edificio, in quanto unito da una tettoia, o da qualsiasi altro manufatto, risulterebbe conforme alla legge”.
E' così?

Giuste osservazioni senza dubbio, chiedo venia per non aver riletto.

ERRATA CORRIGE: C.cC. e il TUU leggasi C. C. (Codice Civile) e il TUE (Testo Unico Edilizia). Anche questa è una semplificazione, poiché si tratta di una norma urbanistica non contemplata dal TUE.
Esattamente la sostituzione di "nessun" con "ogni" attribuisce il giusto senso alla frase conclusiva.

Mi sarebbe piaciuta la stessa solerzia in risposta alla mia domanda iniziale, poiché la prassi di sistemare come sopra gli edifici a distanza irregolare, o peggio ancora di far passare per buoni nuovi progetti irrispettosi dei parametri del 1444 è piuttosto diffusa da diversi lustri e non ho notato né prese di posizione nette rivolte a scongiurare tali brutture e nemmeno giurisprudenza specifica relativa.

Purtroppo la mia solerzia può arrivare solo a correggere i refusi (un po' troppi...) che rendevano di dubbia comprensione le tue giuste osservazioni su un argomento già complesso di suo.
Per il resto, cosa dire? Sul punto relativo alla prassi (illecita) di far passare anche progetti o sanatorie in contrasto con gli strumenti urbanistici, con me sfondi una porta aperta.