Lexambiente - Rivista Trimestrale di Diritto Penale dell'Ambiente
Nell'area dedicata alla rivista è scaricabile l'ultimo fascicolo pubblicato
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Corte di Giustizia (Seconda Sezione) 15 maggio 2025
« Rinvio pregiudiziale – Sistema per lo scambio di quote di emissioni dei gas a effetto serra – Registro dell’Unione – Regolamento (UE) n. 389/2013 – Iscrizione di una restituzione delle suddette quote in tale registro – Irrevocabilità delle operazioni – Articolo 40 – Annullamento delle operazioni completate – Articolo 70 – Restituzione in forza di una disposizione dell’Unione successivamente invalidata dalla Corte – Impossibilità, per il gestore, di recuperare le quote interessate per il periodo di cui trattasi – Validità »
Operatività degli Atti di Programmazione degli Interventi in Campania secondo le previsioni della L. R. 16/2004
di Antonio VERDEROSA
La compartecipazione criminosa al reato di realizzazione e gestione di una discarica abusiva di rifiuti
di Vincenzo PAONE
Consiglio di Stato Sez. VI n. 3325 del 16 aprile 2025
Elettrosmog.Criteri di installazione delle infrastrutture di rete
Le infrastrutture di rete costituiscono opere a standard tecnico, ovvero fanno parte di quelle attrezzature necessarie per assicurare ad un’area l’idoneità insediativa sul piano tecnico (al pari delle strade residenziali, i parcheggi, le fognature, la rete idrica, la rete di distribuzione dell’energia elettrica e del gas, la pubblica illuminazione), prima ancora che relazionale (come invece le opere di urbanizzazione secondaria). In quanto indispensabili rispetto all’edificabilità dell’area, le infrastrutture di rete sono compatibili con qualsiasi destinazione urbanistica e, dunque, con ogni zona del territorio comunale. L’assimilazione ad ogni effetto alle opere di urbanizzazione primaria non significa che le predette infrastrutture possano essere localizzate indiscriminatamente in ogni parte del territorio comunale. Sono fatte salve le limitazioni ‒ poste da specifiche disposizioni di legge ‒ imposte da esigenze imperative connesse alla difesa, alla sicurezza dello Stato, alla protezione civile, alla tutela dell’ambiente, alla protezione dei dati personali e alla salute pubblica (art. 3, comma 4, del Codice), nonché a tutela dei beni culturali e delle servitù militari (art. 43 comma 5, del Codice).
Cass. Sez. III n. 16689 del 6 maggio 2025 (CC 3 apr 2025)
Pres. Ramacci Est. Liberati Ric. Lanzi
Urbanistica.Limitato ambito di applicazione dell'art.36-bis TUE
L’art. 36-bis TUE, avente ad oggetto un nuovo accertamento di conformità urbanistica, riguarda gli interventi eseguiti in parziale difformità dal permesso di costruire o dalla SCIA alternativa o con variazioni essenziali, e gli interventi eseguiti in assenza o difformità dalla SCIA semplice, e non è, quindi applicabile a ipotesi di opere realizzate in totale assenza del permesso di costruire
Consiglio di Stato Sez. IV n. 3251 del 15 aprile 2025
Rifiuti.Inquinamento e obblighi di bonifica
L’accertamento del nesso fra una determinata presunta causa di inquinamento ed i relativi effetti si basa sul criterio del “più probabile che non”, ovvero richiede che il nesso eziologico ipotizzato dall’autorità competente sia più probabile della sua negazione. La Corte di Giustizia dell’Unione Europea, nell’interpretare il principio “chi inquina paga” (che consiste nell’addossare ai soggetti responsabili i costi cui occorre far fronte per prevenire, ridurre o eliminare l’inquinamento prodotto), ha fornito una nozione di causa in termini di aumento del rischio, ovvero come contribuzione da parte del produttore al rischio del verificarsi dell’inquinamento.
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