ACQUA A Km 0,00
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ACQUA A Km 0,00
Condividere l’acqua.
Se n’è incominciato a parlare ieri ad Istambul, al V World Water Forum, che durerà fino al 22 marzo (l’ultimo giorno coincide con la Giornata mondiale dell’acqua: celebriamola!!!).
L’obiettivo è rendere accessibile a tutti un patrimonio dell’umanità, la cui carenza continua invece a rappresentare un’emergenza mondiale.
I suoi odierni consumatori sono troppi e, se per di più, la sprecano, la inquinano e non la razionalizzano allora diventa scarsa anche per chi ne ha.
Per questo è stato chiesto ai Comuni italiani di inserire il riconoscimento del diritto di accesso all’acqua nei loro statuti.
Lo ha chiesto il segretario nazionale del CIMCA (Comitato per il contratto mondiale dell’acqua; www.contrattoacqua.it), Rosario Lembo, che ha depositato una legge di iniziativa popolare contro la privatizzazione dell’acqua in Italia.
Lexambiente lancia la campagna nazionale “IMBOTTIGLIAMOLA”: tutti gli aderenti all’iniziativa useranno, per la celebrazione dell’acqua, quella del proprio rubinetto.
Si tratta di acqua a chilometri zero che arriva alle nostre case attraverso gli acquedotti cittadini, evitando così le emissioni inquinanti dovute alla produzione, trasporto e smaltimento delle pottiglie di plastica.
Gigi Fanizzi
Se n’è incominciato a parlare ieri ad Istambul, al V World Water Forum, che durerà fino al 22 marzo (l’ultimo giorno coincide con la Giornata mondiale dell’acqua: celebriamola!!!).
L’obiettivo è rendere accessibile a tutti un patrimonio dell’umanità, la cui carenza continua invece a rappresentare un’emergenza mondiale.
I suoi odierni consumatori sono troppi e, se per di più, la sprecano, la inquinano e non la razionalizzano allora diventa scarsa anche per chi ne ha.
Per questo è stato chiesto ai Comuni italiani di inserire il riconoscimento del diritto di accesso all’acqua nei loro statuti.
Lo ha chiesto il segretario nazionale del CIMCA (Comitato per il contratto mondiale dell’acqua; www.contrattoacqua.it), Rosario Lembo, che ha depositato una legge di iniziativa popolare contro la privatizzazione dell’acqua in Italia.
Lexambiente lancia la campagna nazionale “IMBOTTIGLIAMOLA”: tutti gli aderenti all’iniziativa useranno, per la celebrazione dell’acqua, quella del proprio rubinetto.
Si tratta di acqua a chilometri zero che arriva alle nostre case attraverso gli acquedotti cittadini, evitando così le emissioni inquinanti dovute alla produzione, trasporto e smaltimento delle pottiglie di plastica.
Gigi Fanizzi
Luigi FANIZZI
Buona navigazione con http://www.lexambiente.it
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quoto anche io
Ma come evitare la privatizzazione dell'acqua? Ormai la politica, quella con la p minuscola... ha deciso. Inoltre sento sempre più nei mezzi di comunicazione interventi inutili se addirittura falsi. L'ultima la sentivo questa mattina, per aumentare le risorse idriche occorre fare altre dighe.. . Inutile dire che ciò è falso o comunque limitativo. L'acqua potabile che arriva nel rubinetto fa parte del ciclo Generale dell'acqua, si tratta di un motore planetario con i suopi risvolti locali. InItalia ci sono diverse dighe senza.. acqua!! Il problema non è solo quello di creare dei bacini .. contenitori dell'acqua che ruscella Ma è quello di tutelare e conservare le aree di ricarica. Una tutela integrale di queste aree può assicurare anche per le fututre generazioni il bene primario: l'acqua. Per esempio un bosco non solo è un sistema di depurazione naturale dalla CO2 ma trattiene una buona parte dell'acqua piovana permettendo il suo lento moto di infiltrazione del sottosuolo, ricaricando le falde, praticamente aiutano a riempire la "bottiglia". Allora No alla privatizzazione, Si alla tutela "integrale" delle aree di ricarica, dei boschi, delle Alpi, degli appennini, dei Ghiacciai etc. Tutto ciò deve essere trasferito nei piani Territoriali Regionali, fino ai piani regolatori urbanistici. Il problema deve essere affrontato tutto insieme, nella sua globalità!
Un carissimo saluto
Ma come evitare la privatizzazione dell'acqua? Ormai la politica, quella con la p minuscola... ha deciso. Inoltre sento sempre più nei mezzi di comunicazione interventi inutili se addirittura falsi. L'ultima la sentivo questa mattina, per aumentare le risorse idriche occorre fare altre dighe.. . Inutile dire che ciò è falso o comunque limitativo. L'acqua potabile che arriva nel rubinetto fa parte del ciclo Generale dell'acqua, si tratta di un motore planetario con i suopi risvolti locali. InItalia ci sono diverse dighe senza.. acqua!! Il problema non è solo quello di creare dei bacini .. contenitori dell'acqua che ruscella Ma è quello di tutelare e conservare le aree di ricarica. Una tutela integrale di queste aree può assicurare anche per le fututre generazioni il bene primario: l'acqua. Per esempio un bosco non solo è un sistema di depurazione naturale dalla CO2 ma trattiene una buona parte dell'acqua piovana permettendo il suo lento moto di infiltrazione del sottosuolo, ricaricando le falde, praticamente aiutano a riempire la "bottiglia". Allora No alla privatizzazione, Si alla tutela "integrale" delle aree di ricarica, dei boschi, delle Alpi, degli appennini, dei Ghiacciai etc. Tutto ciò deve essere trasferito nei piani Territoriali Regionali, fino ai piani regolatori urbanistici. Il problema deve essere affrontato tutto insieme, nella sua globalità!
Un carissimo saluto
Caro Orione quando mi capita di andare in.. escursione riempio anche io la bottiglia dal rubinetto!!! Ma se l'acquedotto porta acqua di falda fino al rubinetto, significa che si beve acqua di sorgente!!! Per quale stupido motivo si crede che quella imbottigliata, magari nella plastica.., sia migliore???
Ci fanno credere che quella del rubinetto sia piena di batteri o comunque ci faccia male!! NON è VERO!!!
D'altra parte è vero che così i comuni possono cedere Acquiferi (bene dello stato, pubblici) alle multinazionali.. e non si capisce quali siano i benefici della comunità, che si ritrova .. senza acqua!!!
forse i benefici sono dei sindaci...???
p.s. sono pronto a discuterne con qualche sindaco
Ci fanno credere che quella del rubinetto sia piena di batteri o comunque ci faccia male!! NON è VERO!!!
D'altra parte è vero che così i comuni possono cedere Acquiferi (bene dello stato, pubblici) alle multinazionali.. e non si capisce quali siano i benefici della comunità, che si ritrova .. senza acqua!!!
forse i benefici sono dei sindaci...???
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- orione
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non lo so! forse nessuno ha mai sentito parlare dell' isobutilftalato, forse non sanno leggere le etichette, forse credono di preservare meglio la propria salute con le acque "povere di sodio" anzichè usare meno sale nei condimenti, forse guardano troppa televisione, forse in Italia manca la cultura dell' informazione e la cultura NELL' informazione.Per quale stupido motivo si crede che quella imbottigliata, magari nella plastica.., sia migliore???
D' altra parte, come si fà a credere che un' acqua che arriva in casa a 0,1 centesimi di €uro al litro (comprensiva dei canoni di fognatura e depurazione - magari anche non dovuti, per la ben nota assenza dell' impianto-) possa essere paragonabile ad un' acqua imbottigliata ad un costo medio almeno 400 volte superiore (esclusi i canoni di cui sopra). "......Ma guarda che l' acqua del rubinetto è sicuramente buona e anche meglio e più frequentemente controllata......." ...."Ma figurati, ma chi l' ha detto!...." ...." mah, l' ho visto in un forum, lo dicevano un certo Orione e Geomario.........."
Parliamone!
Infatti!!
Non riesco a .. non stupirmi ancora sulle dinamiche psicologiche, sociali.
Siamo una società tecnologica ma non scientifica. Nel mesolitico, nell'età del bronzo le società umane erano più scientifiche della nostra!! chiunque era in grado di capire.. le stelle, i moti planetari per le semine e i raccolti, oppure i periodi buoni per prendere il mare per la pesca, erano conoscenze a portata di tutti!!!!! eppure non avevano la televisione!!!! Oggi l'informazione scientifica è assente!! Siamo più ignoranti di 6000 anni fa!!!
Ma purtroppo in questi periodi l'informazione scientifica e la sua diffusa divulgazione andrebbe contro il "libero mercato".
Quindi benvengano iniziative forum e proposte che questo sito, che non esito a definire UNICO, promuove grazie alla grande energia rinnovabile di cui è provvisto.... il libero pensiero!!!!
Non riesco a .. non stupirmi ancora sulle dinamiche psicologiche, sociali.
Siamo una società tecnologica ma non scientifica. Nel mesolitico, nell'età del bronzo le società umane erano più scientifiche della nostra!! chiunque era in grado di capire.. le stelle, i moti planetari per le semine e i raccolti, oppure i periodi buoni per prendere il mare per la pesca, erano conoscenze a portata di tutti!!!!! eppure non avevano la televisione!!!! Oggi l'informazione scientifica è assente!! Siamo più ignoranti di 6000 anni fa!!!
Ma purtroppo in questi periodi l'informazione scientifica e la sua diffusa divulgazione andrebbe contro il "libero mercato".
Quindi benvengano iniziative forum e proposte che questo sito, che non esito a definire UNICO, promuove grazie alla grande energia rinnovabile di cui è provvisto.... il libero pensiero!!!!
- arthem-the-hero
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quoto 100%. Le acque di acquedotto sono nella media molto più controllate di quelle imbottigliate e, nel complesso (credo di nn sbagliare, cfr. approfondimento di legambiente su questo sito: un mondo in bottiglia), per ogni L di acqua di acquedotto erogata si consumano meno risorse planetarie rispetto ad ad ogni L di acqua imbottigliata...
Poi ci sarebbe pure il discorso dei costi della concessione di derivazione per acque minerali, qualcuno ragiona in linea con i principi comunitari (vedi regione Veneto), qualcuno si fa tirare le orecchie dalla Corte dei Conti perchè da troppo tempo le tariffe sono ferme (vedi Friuli V.G., anche se a onor del vero i competenti Uffici si stanno rapidamente adeguando)...
Poi ci sarebbe pure il discorso dei costi della concessione di derivazione per acque minerali, qualcuno ragiona in linea con i principi comunitari (vedi regione Veneto), qualcuno si fa tirare le orecchie dalla Corte dei Conti perchè da troppo tempo le tariffe sono ferme (vedi Friuli V.G., anche se a onor del vero i competenti Uffici si stanno rapidamente adeguando)...
- sissimoge
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Scusate...approvo tutto ciò che avete affermato e, in linea di massima ed al 99%dei casi, è tutto vero però....(sono moooolto ignorante in merito sento cosa dicono i medici, che magari sono anche loro di parte) però.....chi soffre di calcoli dovrebbe bere acqua povera di calcio e quella del rubinetto, in genere, non lo è.
Ci sono solo 2-3 marche di acqua imbottigliata che hanno questo valore abbastanza basso. I soggetti che soffrono di calcoli sono obbligati a bere quel tipo d'acqua....a questo punto mi domando:allora sarà vero ? Oppure " te la danno a bere"?
Forse l'unica soluzione è quella di farsi fare le analisi dell'acqua del proprio rubinetto...
Ci sono solo 2-3 marche di acqua imbottigliata che hanno questo valore abbastanza basso. I soggetti che soffrono di calcoli sono obbligati a bere quel tipo d'acqua....a questo punto mi domando:allora sarà vero ? Oppure " te la danno a bere"?
Forse l'unica soluzione è quella di farsi fare le analisi dell'acqua del proprio rubinetto...
- orione
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Premesso che in linea generale e ripeto in linea generale, un post-trattamento a piè di utenza è pressochè inutile nel 99% dei casi (per citare la tua percentuale), vi sono tuttavia condizioni per le quali vi si potrebbe pensare. Citavi coloro che hanno problemi renali, per i quali in genere è prescritta un' acqua povera di calcio e/o magnesio.
Ora, attraverso un controllo scrupoloso ed attento anche del solo medico di famiglia, anche costoro potrebbero comunque continuare a bere acqua del rubinetto, necessariamente trattata per eliminare l' apporto degli ioni Calcio e Magnesio. Nei casi meno gravi e in relazione comunque anche alla provenienza dell' acqua, tale trattamento potrebbe anche solo consistere nel bollire e filtrare l' acqua del rubinetto al fine di eliminare la durezza temporanea che in molti casi potrebbe anche costituire una buona % del totale, (il tutto sempre attraverso il controllo del medico che possa disporre di analisi chimiche di riferimento, il cui costo potrebbe anche essere irrisorio). Si potrebbe poi pensare anche a trattamenti diversi, l' osmosi inversa ad esempio, (sebbene non sempre necessaria), facendo attenzione a non cadere nelle lobby dei produttori/commercializzatori di apparecchiature domestiche che propongono a prezzi esorbitanti (migliaia di Euro) apparecchi il cui costo di installazione potrebbe invece essere sensibilmente diverso rivolgendosi ad esempio a professionisti in grado di strutturare e dimensionare correttamente questo tipo di impianti che per un' utenza di tipo domestico constano di più parti che assemblate nell' insieme portano ad un costo finale che potrebbe essere anche molto inferiore (qualche centinaio di Euro in totale e qualche decina di € per le menutenzioni periodiche/sostituzioni).
Fatti gli opportuni bilanci e con un po' di "sale in zucca" le soluzioni ci sono, anche nel pieno rispetto del VERO "libero mercato"
Ora, attraverso un controllo scrupoloso ed attento anche del solo medico di famiglia, anche costoro potrebbero comunque continuare a bere acqua del rubinetto, necessariamente trattata per eliminare l' apporto degli ioni Calcio e Magnesio. Nei casi meno gravi e in relazione comunque anche alla provenienza dell' acqua, tale trattamento potrebbe anche solo consistere nel bollire e filtrare l' acqua del rubinetto al fine di eliminare la durezza temporanea che in molti casi potrebbe anche costituire una buona % del totale, (il tutto sempre attraverso il controllo del medico che possa disporre di analisi chimiche di riferimento, il cui costo potrebbe anche essere irrisorio). Si potrebbe poi pensare anche a trattamenti diversi, l' osmosi inversa ad esempio, (sebbene non sempre necessaria), facendo attenzione a non cadere nelle lobby dei produttori/commercializzatori di apparecchiature domestiche che propongono a prezzi esorbitanti (migliaia di Euro) apparecchi il cui costo di installazione potrebbe invece essere sensibilmente diverso rivolgendosi ad esempio a professionisti in grado di strutturare e dimensionare correttamente questo tipo di impianti che per un' utenza di tipo domestico constano di più parti che assemblate nell' insieme portano ad un costo finale che potrebbe essere anche molto inferiore (qualche centinaio di Euro in totale e qualche decina di € per le menutenzioni periodiche/sostituzioni).
Fatti gli opportuni bilanci e con un po' di "sale in zucca" le soluzioni ci sono, anche nel pieno rispetto del VERO "libero mercato"
L'acqua non fa venire i calcoli!!!!!!!!!
I soggetti che purtroppo sono soggetti ad averli possono accentuare la loro patologia. Gli individui che continuano ad avere una buona funzionalità renale non hanno e non avranno mai problemi del genere.
Purtroppo (secondo me è pubblicità ingannevole) hanno ingigantito la presenza o l'assenza dicerte sostanze per poter dichiarare l'acqua miracolosa!!! ora nei super mercati le acque si fanno concorrenza a chi fa più bene.. l'acqua miracolosa: x aiuta a digerire, y aiuta a fare plin plin, z per le pressioni alte....
INSOMMA !!!!!!
PER DIGERIRE occorre una buona alimentazione
PER LA PRESSIONE occorre eliminare il sale
PER PLIN PLIN occorre bere qualunque acqua!!
sempre secondo me la pubblicità dell'acqua è aggressiva e subdola tipo Anna Marchi, fanno credere che certe acque siano terapeutiche!!!!!
RIPETO al consumatore comune l'acqua del rubinetto è la migliore! i calcoli sono dovuti a disfunzioni renali
ciao
I soggetti che purtroppo sono soggetti ad averli possono accentuare la loro patologia. Gli individui che continuano ad avere una buona funzionalità renale non hanno e non avranno mai problemi del genere.
Purtroppo (secondo me è pubblicità ingannevole) hanno ingigantito la presenza o l'assenza dicerte sostanze per poter dichiarare l'acqua miracolosa!!! ora nei super mercati le acque si fanno concorrenza a chi fa più bene.. l'acqua miracolosa: x aiuta a digerire, y aiuta a fare plin plin, z per le pressioni alte....
INSOMMA !!!!!!
PER DIGERIRE occorre una buona alimentazione
PER LA PRESSIONE occorre eliminare il sale
PER PLIN PLIN occorre bere qualunque acqua!!
sempre secondo me la pubblicità dell'acqua è aggressiva e subdola tipo Anna Marchi, fanno credere che certe acque siano terapeutiche!!!!!
RIPETO al consumatore comune l'acqua del rubinetto è la migliore! i calcoli sono dovuti a disfunzioni renali
ciao
Dopo un abreve rucerca ....
Fattori di rischio
I calcoli renali sono abbastanza diffusi nella popolazione dato che colpiscono in media circa il 3% delle persone. Particolarmente a rischio sono i maschi di età compresa tra i venti ed i quarant'anni. In questa fascia di età, a causa della contemporanea presenza di più fattori di rischio, l'incidenza della malattia supera il 15%.
Le cause di origine della calcolosi non sono ancora state completamente chiarite, anche se alcuni fattori predisponenti aumentano sensibilmente la probabilità che si formino dei calcoli:
sesso: i maschi hanno una probabilità tripla rispetto alle donne di sviluppare calcolosi alle vie urinarie (la maggiore concentrazione di citrato nelle urine femminili, in stretto rapporto con il tasso estrogenico, spiegherebbe questa minore incidenza del problema nel gentil sesso)
scarso introito di liquidi: un flusso di urine limitato favorisce il ristagno e quindi la precipitazione dei sali in esse contenuti
disidratazione per aumentata perdita di liquidi (diarrea, iperidrosi ecc.
età: i calcoli renali si formano prevalentemente tra i venti ed i quarant'anni
acidità delle urine: pH urinario inferiore a 5
storia familiare di calcoli renali: è il caso ad esempio dei calcoli di origine cistinica in cui, a causa di un difetto congenito del rene, un amminoacido scarsamente solubile nelle urine (cistina) precipita formando dei cristalli
infezioni croniche delle vie urinarie
abuso di certi medicinali o di integratori salini e vitaminici
ipertiroidismo (effetto catabolico sul tessuto osseo) e iperparatiriodismo (aumento calcemia)
dieta incongrua
etnia: maggiore incidenza dei calcoli renali nella razza bianca ed asiatica
clima (durante il periodo caldo estivo la maggiore evaporazione, se non reintegrata da un adeguato apporto di liquidi aumenta la concentrazione delle urine e la precipitazione dei calcoli)
Fattori di rischio
I calcoli renali sono abbastanza diffusi nella popolazione dato che colpiscono in media circa il 3% delle persone. Particolarmente a rischio sono i maschi di età compresa tra i venti ed i quarant'anni. In questa fascia di età, a causa della contemporanea presenza di più fattori di rischio, l'incidenza della malattia supera il 15%.
Le cause di origine della calcolosi non sono ancora state completamente chiarite, anche se alcuni fattori predisponenti aumentano sensibilmente la probabilità che si formino dei calcoli:
sesso: i maschi hanno una probabilità tripla rispetto alle donne di sviluppare calcolosi alle vie urinarie (la maggiore concentrazione di citrato nelle urine femminili, in stretto rapporto con il tasso estrogenico, spiegherebbe questa minore incidenza del problema nel gentil sesso)
scarso introito di liquidi: un flusso di urine limitato favorisce il ristagno e quindi la precipitazione dei sali in esse contenuti
disidratazione per aumentata perdita di liquidi (diarrea, iperidrosi ecc.
età: i calcoli renali si formano prevalentemente tra i venti ed i quarant'anni
acidità delle urine: pH urinario inferiore a 5
storia familiare di calcoli renali: è il caso ad esempio dei calcoli di origine cistinica in cui, a causa di un difetto congenito del rene, un amminoacido scarsamente solubile nelle urine (cistina) precipita formando dei cristalli
infezioni croniche delle vie urinarie
abuso di certi medicinali o di integratori salini e vitaminici
ipertiroidismo (effetto catabolico sul tessuto osseo) e iperparatiriodismo (aumento calcemia)
dieta incongrua
etnia: maggiore incidenza dei calcoli renali nella razza bianca ed asiatica
clima (durante il periodo caldo estivo la maggiore evaporazione, se non reintegrata da un adeguato apporto di liquidi aumenta la concentrazione delle urine e la precipitazione dei calcoli)
- orione
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Ben detto!
Personalmente, chiarisco a scanso di equivoci, mi stavo riferendo a persone con patologie renali GRAVI ed accertate (citate da sissi) e che, come giustamente chiarisce Geomario "potrebbero eventualmente accentuare la propria patologia". Aggiungo però ulteriormente che l' apporto di calcio derivato dall' acqua è in ogni caso scarsamente significativo rispetto al controllo generale dei fattori di rischio che tali soggetti devono operare tramite un corretto approccio alimentare.
Personalmente, chiarisco a scanso di equivoci, mi stavo riferendo a persone con patologie renali GRAVI ed accertate (citate da sissi) e che, come giustamente chiarisce Geomario "potrebbero eventualmente accentuare la propria patologia". Aggiungo però ulteriormente che l' apporto di calcio derivato dall' acqua è in ogni caso scarsamente significativo rispetto al controllo generale dei fattori di rischio che tali soggetti devono operare tramite un corretto approccio alimentare.
- ecoacque
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Già dalle risposte pervenute dai vari post su questo argomento è facile intuire che l’altro obiettivo del quinto forum :"Bridging Divides for Water" - Costruire ponti contro le divisioni per l´acqua; non sarà facile da centrare.
Eliminare e ridurre tensioni e conflitti in cui l’acqua è causa scatenante è obiettivo ambizioso che necessita certamente di sforzi congiunti, che deve trovare primo step di applicazione nella eliminazione del “water divide”, cioè delle differenze fra le persone che hanno facile accesso alle risorse idriche e quelle che invece non hanno tale possibilità o che sono costrette a sforzi immani per poter usufruire del quantitativo minimo vitale giornaliero di acqua.
Con la crisi globale in atto (economica, sociale ed ambientale), queste differenze si sono inasprite e la politica è quindi chiamata in tal senso a parole ed azioni immediate di responsabilità.
Secondo i dati Onu al 2030 potrebbe entrare in crisi idrica metà della popolazione mondiale.
Questa pare essere l’occasione giusta per apporre qualche tassello significativo per il governo globale della risorsa idrica, il momento per pianificare una Kyoto per l’acqua, visto che i lavori del vertice saranno preceduti da un Summit a cui parteciperanno 180 ministri dell´ambiente e sono annunciati anche molti capi di Stato.
Per l’Italia, ha assicurato la presenza il ministro dell´ambiente Stefania Prestigiacomo ma con quale pacchetto di proposte e/o richieste non è dato sapere (by Federico Gasperini - www.greereport.it ).
Un "palpitante" abbraccio con tutto il "cuore" a tutti/e
Eliminare e ridurre tensioni e conflitti in cui l’acqua è causa scatenante è obiettivo ambizioso che necessita certamente di sforzi congiunti, che deve trovare primo step di applicazione nella eliminazione del “water divide”, cioè delle differenze fra le persone che hanno facile accesso alle risorse idriche e quelle che invece non hanno tale possibilità o che sono costrette a sforzi immani per poter usufruire del quantitativo minimo vitale giornaliero di acqua.
Con la crisi globale in atto (economica, sociale ed ambientale), queste differenze si sono inasprite e la politica è quindi chiamata in tal senso a parole ed azioni immediate di responsabilità.
Secondo i dati Onu al 2030 potrebbe entrare in crisi idrica metà della popolazione mondiale.
Questa pare essere l’occasione giusta per apporre qualche tassello significativo per il governo globale della risorsa idrica, il momento per pianificare una Kyoto per l’acqua, visto che i lavori del vertice saranno preceduti da un Summit a cui parteciperanno 180 ministri dell´ambiente e sono annunciati anche molti capi di Stato.
Per l’Italia, ha assicurato la presenza il ministro dell´ambiente Stefania Prestigiacomo ma con quale pacchetto di proposte e/o richieste non è dato sapere (by Federico Gasperini - www.greereport.it ).
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Luigi FANIZZI
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- ecoacque
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Scusate se tengo molto all'argomento ma le ultime notizie che giungono dall’Europa, non mi sono certo di conforto:
la risoluzione del Parlamento europeo sulle risorse idriche, proprio in vista del citato Forum, ci riporta indietro di alcuni anni:
1) al paragrafo 1 si dichiara che «l’acqua è un bene comune dell´umanità e che dovrebbe costituire un diritto fondamentale e universale» (osservare il condizionale!);
2) al paragrafo 28 chiede che la Presidenza «rappresenti l´Unione europea al Forum di Istanbul con un mandato per considerare l’accesso all’acqua potabile un diritto vitale, fondamentale dell’essere umano, e non solo un bene economico commerciale soggetto unicamente alle leggi di mercato».
L'arretramento mi sembra più che palese .....
Al contempo però i movimenti in giro per il mondo che lottano (in alcuni casi contro veri e propri soprusi) per il diritto all’acqua si moltiplicano e sono rappresentati da un numero rilevante di persone, anche se la battaglia per il diritto d'accesso all’acqua richiede pazienza ed è ancora lunga ..............
la risoluzione del Parlamento europeo sulle risorse idriche, proprio in vista del citato Forum, ci riporta indietro di alcuni anni:
1) al paragrafo 1 si dichiara che «l’acqua è un bene comune dell´umanità e che dovrebbe costituire un diritto fondamentale e universale» (osservare il condizionale!);
2) al paragrafo 28 chiede che la Presidenza «rappresenti l´Unione europea al Forum di Istanbul con un mandato per considerare l’accesso all’acqua potabile un diritto vitale, fondamentale dell’essere umano, e non solo un bene economico commerciale soggetto unicamente alle leggi di mercato».
L'arretramento mi sembra più che palese .....
Al contempo però i movimenti in giro per il mondo che lottano (in alcuni casi contro veri e propri soprusi) per il diritto all’acqua si moltiplicano e sono rappresentati da un numero rilevante di persone, anche se la battaglia per il diritto d'accesso all’acqua richiede pazienza ed è ancora lunga ..............
Luigi FANIZZI
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ottimo il post, me ne sono accorto solo ora.
Avevo cercato informazioni sull'uso dell'acqua del rubinetto ma avevo trovato pareri discordanti e sopratutto non mi fidavo molte delle fonti (per rimanere in tema). Con voi vado sul sicuro.
A casa, usiamo delle brocche con filtro, che devo dire rendono il sapore dell'acqua gradevole. Durano circa un mesetto.
Senza questo accorgimento, a meno della bustina di frizzina, quello che ci esce dal rubinetto è inbevibile.
Sul fatto che siano controllate le acque non ho assolutamente dubbi, è propaganda di chi vuole vendere i le macchine con filtri a osmosi.
Datemi qualche link affidabile.
Avevo cercato informazioni sull'uso dell'acqua del rubinetto ma avevo trovato pareri discordanti e sopratutto non mi fidavo molte delle fonti (per rimanere in tema). Con voi vado sul sicuro.
A casa, usiamo delle brocche con filtro, che devo dire rendono il sapore dell'acqua gradevole. Durano circa un mesetto.
Senza questo accorgimento, a meno della bustina di frizzina, quello che ci esce dal rubinetto è inbevibile.
Sul fatto che siano controllate le acque non ho assolutamente dubbi, è propaganda di chi vuole vendere i le macchine con filtri a osmosi.
Datemi qualche link affidabile.
- orione
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Un' alterazione della caratteristica organolettica, può dipendere da vari fattori, non è detto che siano sempre riconducibili unicamente al gestore.cumba07 ha scritto: A casa, usiamo delle brocche con filtro, che devo dire rendono il sapore dell'acqua gradevole. Durano circa un mesetto.
Senza questo accorgimento, a meno della bustina di frizzina, quello che ci esce dal rubinetto è inbevibile.
In ogni caso, hai mai provato ad esempio a bere l' acqua il giorno dopo averla prelevata dal rubinetto? (senza ovviamente il filtro-brocca)
Che tipo di link cerchi?
Il sito del tuo gestore dovrebbe avere le informazioni che cerchi, magari anche i valori delle analisi dell' acqua differenziati in funzione delle zone di erogazione.
- sissimoge
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x Geomario:L'acqua non fa venire i calcoli!!!!!!!!!
E' chiaro che non potranno mai venire i calcoli a chi non è predisposto solo perchè beve acqua ricca di calcio!!!
Non sostenevo questo, proprio il contrario! Ovvero: chi soffre di calcoli deve bere acqua ma, appunto, povera di calcio! Ma come fai ad essere certo del fatto che ne sia povera se la prelevi dal rubinetto?
x Orione:
questa potrebbe già essere una soluzione, anche se chi soffre di calcoli dovrebbe bere circa 1,5 - 2 -3 L (dipende dai casi) di acqua al giorno e quindi, quotidianamente, avrebbe il suo bel da fare!!!!tale trattamento potrebbe anche solo consistere nel bollire e filtrare l' acqua del rubinetto al fine di eliminare la durezza temporanea che in molti casi potrebbe anche costituire una buona % del totale, (il tutto sempre attraverso il controllo del medico che possa disporre di analisi chimiche di riferimento, il cui costo potrebbe anche essere irrisorio)
scusa la mia ignoranza ma...con quali filtri?Sono in commercio?filtrare l' acqua del rubinetto
Grazie a tutti
- orione
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(Testo tratto da "Linee Guida per una Sana Alimentazione"
Istituto nazionale di ricerca per gli alimenti e la nutrizione Ministero delle Politiche Agricole e Forestali)
L'acqua è un prodotto che ha alimentato da sempre credenze popolari il più delle volte prive di un fondamento di verità. Chiariamone alcune.
1. Non è vero che l'acqua deve essere bevuta al di fuori dei pasti. Al limite, se si eccede nella quantità si allungheranno di un poco i tempi della digestione (per una diluizione dei succhi gastrici), ma una adeguata quantità di acqua (non oltre i 6-700 ml) è utile per favorire i processi digestivi perché migliora la consistenza degli alimenti ingeriti.
2. Non è vero che l'acqua fa ingrassare. L'acqua non contiene calorie e le variazioni di peso dovute all'ingestione o eliminazione dell'acqua sono momentanee e ingannevoli.
3. Non è vero che bere molta acqua provoca maggiore ritenzione idrica. La ritenzione idrica dipende più dal sale e da altre sostanze contenute nei cibi che consumiamo che dalla quantità di acqua che ingeriamo.
4. Non è vero che occorre preferire le acque oligominerali rispetto alle acque maggiormente mineralizzate per mantenere la linea o "curare la cellulite". I sali contenuti nell'acqua favoriscono l'eliminazione di quelli contenuti in eccesso nell'organismo. Nei bambini, in particolare, sarebbe bene non utilizzare le acque oligominerali in modo esclusivo, ma bisognerebbe alternarle con quelle più ricche di minerali, in quanto una diuresi eccessiva può impoverire di sali minerali un organismo in crescita.
5. Non è vero che il calcio presente nell'acqua non è assorbito dal nostro organismo. Ricerche recenti dimostrano il contrario. La capacità dell'intestino umano di assorbire il calcio contenuto nelle acque (spesso presente in quantità consistente) è considerata addirittura simile a quella relativa al calcio contenuto nel latte.
6. Non è vero che il calcio presente nell'acqua favorisce la formazione dei calcoli renali. Le persone predisposte a formare calcoli renali devono bere abbondantemente e ripetutamente nel corso della giornata, senza temere che il calcio contenuto nell'acqua possa favorire la formazione dei calcoli stessi: anzi, è stato dimostrato che anche le acque minerali ricche di calcio possono costituire al riguardo un fattore protettivo.
7. Non è vero che l'acqua gasata fa male. Né l'acqua naturalmente gasata né quella addizionata con gas (normalmente anidride carbonica) creano problemi alla nostra salute, anzi l'anidride carbonica migliora la conservabilità del prodotto.
Solo quando la quantità di gas è molto elevata si possono avere lievi problemi in individui che già soffrano di disturbi gastrici e/o intestinali.
8. Non è vero che le saune fanno dimagrire. Le saune fanno semplicemente eliminare sudore. Lo stesso organismo provvederà a reintegrare prontamente le perdite, cosicché nell'arco di poche ore il peso tornerà ad essere esattamente quello di prima.
Istituto nazionale di ricerca per gli alimenti e la nutrizione Ministero delle Politiche Agricole e Forestali)
L'acqua è un prodotto che ha alimentato da sempre credenze popolari il più delle volte prive di un fondamento di verità. Chiariamone alcune.
1. Non è vero che l'acqua deve essere bevuta al di fuori dei pasti. Al limite, se si eccede nella quantità si allungheranno di un poco i tempi della digestione (per una diluizione dei succhi gastrici), ma una adeguata quantità di acqua (non oltre i 6-700 ml) è utile per favorire i processi digestivi perché migliora la consistenza degli alimenti ingeriti.
2. Non è vero che l'acqua fa ingrassare. L'acqua non contiene calorie e le variazioni di peso dovute all'ingestione o eliminazione dell'acqua sono momentanee e ingannevoli.
3. Non è vero che bere molta acqua provoca maggiore ritenzione idrica. La ritenzione idrica dipende più dal sale e da altre sostanze contenute nei cibi che consumiamo che dalla quantità di acqua che ingeriamo.
4. Non è vero che occorre preferire le acque oligominerali rispetto alle acque maggiormente mineralizzate per mantenere la linea o "curare la cellulite". I sali contenuti nell'acqua favoriscono l'eliminazione di quelli contenuti in eccesso nell'organismo. Nei bambini, in particolare, sarebbe bene non utilizzare le acque oligominerali in modo esclusivo, ma bisognerebbe alternarle con quelle più ricche di minerali, in quanto una diuresi eccessiva può impoverire di sali minerali un organismo in crescita.
5. Non è vero che il calcio presente nell'acqua non è assorbito dal nostro organismo. Ricerche recenti dimostrano il contrario. La capacità dell'intestino umano di assorbire il calcio contenuto nelle acque (spesso presente in quantità consistente) è considerata addirittura simile a quella relativa al calcio contenuto nel latte.
6. Non è vero che il calcio presente nell'acqua favorisce la formazione dei calcoli renali. Le persone predisposte a formare calcoli renali devono bere abbondantemente e ripetutamente nel corso della giornata, senza temere che il calcio contenuto nell'acqua possa favorire la formazione dei calcoli stessi: anzi, è stato dimostrato che anche le acque minerali ricche di calcio possono costituire al riguardo un fattore protettivo.
7. Non è vero che l'acqua gasata fa male. Né l'acqua naturalmente gasata né quella addizionata con gas (normalmente anidride carbonica) creano problemi alla nostra salute, anzi l'anidride carbonica migliora la conservabilità del prodotto.
Solo quando la quantità di gas è molto elevata si possono avere lievi problemi in individui che già soffrano di disturbi gastrici e/o intestinali.
8. Non è vero che le saune fanno dimagrire. Le saune fanno semplicemente eliminare sudore. Lo stesso organismo provvederà a reintegrare prontamente le perdite, cosicché nell'arco di poche ore il peso tornerà ad essere esattamente quello di prima.
Bene Eco!
E' un passo contro la privatizzazione! come fa un bene universale ad appartenere a dei privati? secondo quale principio?
L'acqua è un bene a costo 0 come produzione. . ci pensa la natura a produrla!! Quindi gli unici costi sono quelli acquedottistici che se realizzati dal pubblico (soldi nostri) determinano solo costi finali di manutenzione. Allora dovremmo pagare solo i costi di manutenzionme (compreso il personale operaio tecnico ed impiegatizio), facciamoci un pò i conti!! Inoltre con la privatizzazione qual'è il giusto guadagno dell'imprenditore? i suoi margini di guadagno dovrebbero provenire sempre dai costi di manutenzione"vedi sopra". Nessuno può dare un valore di "produzione" all'acqua .. ripeto La produce la natura.
Cara Sissi Se uno ha problemi renali può benissimo installare un addolcitore casalingo, costano poco e levano il calcio dall'acqua.
Riguardo tale problematica mi rivolgevo al modo scorretto con cui i media fanno arrivare l'informazione : Acqua acquedotto = calcoli= più vendita bottiglie.
Un problema che incide relativamente sulle popolazioni. La composizione chimica delle acque è data dai suoi serbatoi (acquiferi) le acque vulcaniche, granitiche, metamorfiche (buona parte del nostro paese) non danno nessun problema. Quelle carbonatiche (appennino) incidono pochissimo in percentuale sulla popolazione. Ma incidono non significa che fanno venire i calcoli!!! chi ne è soggetto (non per colpa dell'acqua) è aiutato nel bere quelle povere di calcio a sciogliere gli eventuali residui solidi presenti nei reni. Così come avviene in natura.. le acque legermente acidule (-HCO2) interagiscono con il CaCo3 che va.. in soluzione e quindi espulso con le vie urinarie. Tutto qua! il consiglio che taluni medici danno nel bere acque povere in calcio è legato al fatto che "aiutano" a sciogliere in soluzione eventuali residui solidi, quelle ricche in calcio non danno problemi, il primo fattore di rischio dei calcoli è...: bere poca acqua, semplicemente bere poca acqua il secondo fattore è alimentare, mangiare troppo carne rossa provoca una urinazione acida che in determinate condizioni fa precipitrare il CaCo3 = calcoli. etc etc.
Quindi la chimica ci spiega che l'acqua non fa male .
Quindi idiritti umani ci dicono che l'acqua è un bene universale
Quindi Quindi perchè privatizzarla?
Quiondi perchè favorire la sua industrializzazione con le acque minerali??
Anche il termine "minerale" prendono in giro i consumatori e dovrebbe essere considerata come frode!!! con quel termine "sembra" più buona. COSA SIGNIFICA MINERALE? E PERCHE' QUELLE ACQUE SONO DEFINITE TALI??
un caro saluto
E' un passo contro la privatizzazione! come fa un bene universale ad appartenere a dei privati? secondo quale principio?
L'acqua è un bene a costo 0 come produzione. . ci pensa la natura a produrla!! Quindi gli unici costi sono quelli acquedottistici che se realizzati dal pubblico (soldi nostri) determinano solo costi finali di manutenzione. Allora dovremmo pagare solo i costi di manutenzionme (compreso il personale operaio tecnico ed impiegatizio), facciamoci un pò i conti!! Inoltre con la privatizzazione qual'è il giusto guadagno dell'imprenditore? i suoi margini di guadagno dovrebbero provenire sempre dai costi di manutenzione"vedi sopra". Nessuno può dare un valore di "produzione" all'acqua .. ripeto La produce la natura.
Cara Sissi Se uno ha problemi renali può benissimo installare un addolcitore casalingo, costano poco e levano il calcio dall'acqua.
Riguardo tale problematica mi rivolgevo al modo scorretto con cui i media fanno arrivare l'informazione : Acqua acquedotto = calcoli= più vendita bottiglie.
Un problema che incide relativamente sulle popolazioni. La composizione chimica delle acque è data dai suoi serbatoi (acquiferi) le acque vulcaniche, granitiche, metamorfiche (buona parte del nostro paese) non danno nessun problema. Quelle carbonatiche (appennino) incidono pochissimo in percentuale sulla popolazione. Ma incidono non significa che fanno venire i calcoli!!! chi ne è soggetto (non per colpa dell'acqua) è aiutato nel bere quelle povere di calcio a sciogliere gli eventuali residui solidi presenti nei reni. Così come avviene in natura.. le acque legermente acidule (-HCO2) interagiscono con il CaCo3 che va.. in soluzione e quindi espulso con le vie urinarie. Tutto qua! il consiglio che taluni medici danno nel bere acque povere in calcio è legato al fatto che "aiutano" a sciogliere in soluzione eventuali residui solidi, quelle ricche in calcio non danno problemi, il primo fattore di rischio dei calcoli è...: bere poca acqua, semplicemente bere poca acqua il secondo fattore è alimentare, mangiare troppo carne rossa provoca una urinazione acida che in determinate condizioni fa precipitrare il CaCo3 = calcoli. etc etc.
Quindi la chimica ci spiega che l'acqua non fa male .
Quindi idiritti umani ci dicono che l'acqua è un bene universale
Quindi Quindi perchè privatizzarla?
Quiondi perchè favorire la sua industrializzazione con le acque minerali??
Anche il termine "minerale" prendono in giro i consumatori e dovrebbe essere considerata come frode!!! con quel termine "sembra" più buona. COSA SIGNIFICA MINERALE? E PERCHE' QUELLE ACQUE SONO DEFINITE TALI??
un caro saluto
- orione
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- Iscritto il: 25 agosto 2008, 0:00
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Concordo con tutto quello detto da Geomario, tuttavia ho qualche perplessità riguardo l' uso eventuale di un addolcitore domestico.
L' acqua "addolcita" ha ceduto alla resina dell' apparecchio i suoi ioni Ca Mg scambiandoli con ioni Na.
Questo passaggio, necessario in molte pratiche industriali è a mio personale avviso, sconsigliabile in un' acqua destinata al consumo umano. In primo luogo se il processo di addolcimento non è ben condotto, cosa di cui dubito in ambito domestico, si può verificare uno scambio "troppo spinto" che porta ad avere un' acqua TROPPO addolcita. Avete mai bevuto un' acqua potabile troppo addolcita? Ha un sapore sgradevolmente dolciastro! Diamo poi la colpa di tale caratteristica al gestore?
Secondo: un' acqua di rubinetto, che contiene normalmente una certa % di ione bicarbonato, sottoposta al trattamento di addolcimento, porta alla conseguenza che durante le fasi di ebollizione alle quali nelle normali operazioni culinarie la sottoponiamo, la stessa assuma un carattere nettamente basico per effetto della trasformazione del bicarbonato in carbonato ed il successivo allontanamento della CO2. In sostanza andremmo a cuocere la pasta o preparare il thè in una soluzione diluita di soda.
L' acqua "addolcita" ha ceduto alla resina dell' apparecchio i suoi ioni Ca Mg scambiandoli con ioni Na.
Questo passaggio, necessario in molte pratiche industriali è a mio personale avviso, sconsigliabile in un' acqua destinata al consumo umano. In primo luogo se il processo di addolcimento non è ben condotto, cosa di cui dubito in ambito domestico, si può verificare uno scambio "troppo spinto" che porta ad avere un' acqua TROPPO addolcita. Avete mai bevuto un' acqua potabile troppo addolcita? Ha un sapore sgradevolmente dolciastro! Diamo poi la colpa di tale caratteristica al gestore?
Secondo: un' acqua di rubinetto, che contiene normalmente una certa % di ione bicarbonato, sottoposta al trattamento di addolcimento, porta alla conseguenza che durante le fasi di ebollizione alle quali nelle normali operazioni culinarie la sottoponiamo, la stessa assuma un carattere nettamente basico per effetto della trasformazione del bicarbonato in carbonato ed il successivo allontanamento della CO2. In sostanza andremmo a cuocere la pasta o preparare il thè in una soluzione diluita di soda.
x orione
In buona parte le mie conclusioni arrivano dall'osservazione, senza alcuna base scientifica.
Quando faccio il te, ed uso l'acqua della filtro-brocca, non si forma quella patina che invece prima vedevo.
Patina=sporco=meglio la brocca.
Probabilmente la mia interpretazione è troppo semplicistica.
Chiedevo dei link che facessero emergere chiare informazioni contro i luoghi comuni. Esattamente quello che hai riportato del ministero. Altri?
no, non sei il primo che me lo dice.In ogni caso, hai mai provato ad esempio a bere l' acqua il giorno dopo averla prelevata dal rubinetto? (senza ovviamente il filtro-brocca)
In buona parte le mie conclusioni arrivano dall'osservazione, senza alcuna base scientifica.
Quando faccio il te, ed uso l'acqua della filtro-brocca, non si forma quella patina che invece prima vedevo.
Patina=sporco=meglio la brocca.
Probabilmente la mia interpretazione è troppo semplicistica.
Chiedevo dei link che facessero emergere chiare informazioni contro i luoghi comuni. Esattamente quello che hai riportato del ministero. Altri?
Si caro Orione, ho fatto l'esperienza del bere acqua addolcita..
Non hai torto, questo processo è utile sia nei cicli industriali, per esempio centrali termiche, in cui l'acqua deve essere assolutamente priva di carbonati (pensa le caldaie che fine farebbero altrimenti.. ) e lìacqua in quel caso fa veramente schifo
ma anche nei processi di potabilizzazione delle acque.
Più volte capita, in piccoli centri non allacciati ad acquedotti, di essere alimentati da pozzi con falde ai limiti di legge o con caratteristiche di non potabilità, ossia acque non idonee agli usi umani. Per risolvere il problema ho dovuto in accordo con ASL installare gli addolcitori, niente di speciale, ricordati che puoi giocare con i volumi trattati di acqua con i quantitativi di sali delle resine, di conseguenza sai esattamente quanti carbonati filtrare ed eliminare. Praticamente sei tu a decidere quanti sali eliminare. Nel nostro caso è sufficiente il sale... da cucina. Il sapore non è alterato
si può bere tranquillamente
ciao
Non hai torto, questo processo è utile sia nei cicli industriali, per esempio centrali termiche, in cui l'acqua deve essere assolutamente priva di carbonati (pensa le caldaie che fine farebbero altrimenti.. ) e lìacqua in quel caso fa veramente schifo
ma anche nei processi di potabilizzazione delle acque.
Più volte capita, in piccoli centri non allacciati ad acquedotti, di essere alimentati da pozzi con falde ai limiti di legge o con caratteristiche di non potabilità, ossia acque non idonee agli usi umani. Per risolvere il problema ho dovuto in accordo con ASL installare gli addolcitori, niente di speciale, ricordati che puoi giocare con i volumi trattati di acqua con i quantitativi di sali delle resine, di conseguenza sai esattamente quanti carbonati filtrare ed eliminare. Praticamente sei tu a decidere quanti sali eliminare. Nel nostro caso è sufficiente il sale... da cucina. Il sapore non è alterato
si può bere tranquillamente
ciao