Copenhagen: un insuccesso? No un avvio essenziale.
(Abstract di Umberto Mazzantini da www.greenreport.it)
Il segretario generale dell'Onu, Ban Ki-moon, ha detto ai giornalisti, prima di una riunione del Consiglio di sicurezza, che la Conferenza di Copenhagen «E' stata un successo». Secondo Ban le critiche di questi giorni sono eccessive e l'accordo che i Paesi Africani e i piccoli Stati insulari definiscono "di minima" è stato invece «Un passo in avanti significativo».
«Sono cosciente - ha detto Ban - che l'esito della Conferenza di Copenhagen, così come l'accordo di Copenhagen, non sono andati così lontano come molti speravano, però, rappresentano un inizio, un avvio essenziale.
Abbiamo effettuato un passo nella giusta direzione».
Ban Ki-moon ha ricordato che il documento di Copenhagen impegna a mantenere il rialzo delle temperature sotto i 2 gradi e che questi impegni potrebbero essere rivisti in funzione delle previsioni scientifiche e ha reso noto che l'Ipcc conta di pubblicare il suo prossimo rapporto, il quinto, entro il 2014.
Peccato che a Copenhagen siano stati praticamente ignorati gli allarmi scientifici contenuti nel quarto...
Il segretario generale dell'Onu ha sottolineato che l'Accordo di Copenhagen fissa obiettivi a medio termine per quel che riguarda le azioni di attenuazione e che anche questo rappresenta un avanzamento. «Inoltre gli Stati hanno convenuto sull'importanza di agire per ridurre le emissioni provenienti dalla deforestazione e dal degrado delle foreste. Questo significa che abbiamo finalmente tenuto di conto di un quinto delle emissioni mondiali».
«Inoltre - evidenzia una nota dell'Onu - l'Accordo prevede di fornire un sostegno globale ai più vulnerabili perché possano far fronte al cambiamento climatico. Infine, si basa su dei mezzi finanziari, 30 miliardi di dollari sono stati promessi alla scadenza del 2012, 100 miliardi sono previsti entro il 2020».
Ban ha chiesto a tutti i Paesi di fare in modo che i Fondi verdi per il Clima di Copenhagen «Diventino pienamente operative il prima possibile» ed ha chiesto di firmare formalmente l'Accordo di Copenhagen e di confermare il sostegno alla Convenzione Quadro dell'Onu sul cambiamento climatico (Unfccc): «Prima avremo le firme e più grande sarà lo slancio ottenuto», il problema é che quell'Accordo "di minima" in molti si rifiutano di firmarlo perché lo ritengono un accordo capestro.
Invece, secondo Ban Ki-moon; «Gli impegni di Copenhagen rispondono in gran parte ai criteri di successo che erano stati indicati durante il summit sul cambiamento climatico del settembre scorso a New York. Certo, non rispondono ai minimali definiti dagli scienziati per mantenere le temperature sotto i due gradi.
Ma senza gli impegni dell'Accordo di Copenhagen, noi saremmo di fronte alla prospettiva reale di vedere salire le temperature fino a 6 gradi».
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Copenhagen: Insuccesso? NO avvio essenziale!
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Parte II
... anche a Copenhagen al COP15 si è discusso, tra le altre cose, di acqua, ma affermandone sostanzialmente il suo diritto umano universale e della necessità che rimanga un bene comune da conservare per le future generazioni, per contrastare possibili conflitti e nella lotta contro i cambiamenti climatici (ci corre, dunque, dal giorno alla notte rispetto alla logica mercantilista prospettata dal nostro Governo).
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Eh, eh, sorvoliamo sulla ns. politica della mercificazione dell'acqua: c'è un topic adatto allo scopo in cui ho come altri espresso il mio parere.
Si, è un grande obiettivo per il mondo se lo confrontiamo con Kioto, nel quale perfino gli USA si erano comportati con indifferenza. Il primo passo per affrontare un problema è riconoscerlo: senza riconoscimento non si può neppure pensare ad una soluzione.
Quanto al surriscaldamento tanto citato non abbiamo secondo me un panel di dati sufficientemente esteso: qualche centinaio di anni è una goccia nel mare e le variazioni di temperatura possono essere ricondotte ad altro. Lasciamo comunque che venga "strumentalizzato" per agire sulle coscienze e razionalizzare i consumi, che ad oggi sono sproporzionati rispetto al nostro ecosistema.
Si, è un grande obiettivo per il mondo se lo confrontiamo con Kioto, nel quale perfino gli USA si erano comportati con indifferenza. Il primo passo per affrontare un problema è riconoscerlo: senza riconoscimento non si può neppure pensare ad una soluzione.
Quanto al surriscaldamento tanto citato non abbiamo secondo me un panel di dati sufficientemente esteso: qualche centinaio di anni è una goccia nel mare e le variazioni di temperatura possono essere ricondotte ad altro. Lasciamo comunque che venga "strumentalizzato" per agire sulle coscienze e razionalizzare i consumi, che ad oggi sono sproporzionati rispetto al nostro ecosistema.
Ti quoto totalmente.MarcoA ha scritto:Eh, eh, sorvoliamo sulla ns. politica della mercificazione dell'acqua: c'è un topic adatto allo scopo in cui ho come altri espresso il mio parere.
Si, è un grande obiettivo per il mondo se lo confrontiamo con Kioto, nel quale perfino gli USA si erano comportati con indifferenza. Il primo passo per affrontare un problema è riconoscerlo: senza riconoscimento non si può neppure pensare ad una soluzione.
Non posso che concordare con te. Ho già espresso la mia opinione in merito nel topic "scoppia il clima-gate". Troppe varibili in gioco, troppi interessi, difficile stabilire la reale entita del danno. Danno che pu tuttavia sussiste e necessita di rimedio.MarcoA ha scritto: Quanto al surriscaldamento tanto citato non abbiamo secondo me un panel di dati sufficientemente esteso: qualche centinaio di anni è una goccia nel mare e le variazioni di temperatura possono essere ricondotte ad altro. Lasciamo comunque che venga "strumentalizzato" per agire sulle coscienze e razionalizzare i consumi, che ad oggi sono sproporzionati rispetto al nostro ecosistema.
Saluti!
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