La volatilità estrema dei mercati finanziari e l'incertezza politica ed economica sono sempre sintomatici di avvenimenti più grandi, ancora in corso al momento, e cioè l'avvicinamento di grandi cambiamenti strutturali e fondamentali per l'esperienza umana.
Stiamo attraversando un periodo economico molto simile a quello avvenuto a cavallo tra la fine degli anni ’20 e gli inizi degli anni ‘30 (1928-1934) che, come prevedono gli economisti più estroversi (R. Merriman, 2011), ripeterà, per molti aspetti, i temi sociali della metà degli anni '60 (1965-1968). Dal 2008, anno in cui ognuno di noi si è reso conto che il “mondo” nel quale pensava di vivere era ormai crollato, le masse hanno preso una diversa "visione" ed è cominciata una dinamica associata ai cambiamenti, con variazioni, anche improvvise, come abbiamo avuto modo di vedere in quest’ultimo anno, che hanno coinvolto grandi comunità in tutta l’area mediterranea ed oltre oceano.
E’ un nuovo futuro che si prospetta. Un futuro che non avrà riguardi alle tradizioni ed alle autorità temporali e che, tantomeno, non guarderà al passato. Perché nel passato non ci sarà nulla che possa servire per il futuro. Si brama la libertà da tutte le dittature, l’emancipazione, la giustizia e l’uguaglianza per tutti e, pertanto, se una cosa non sarà ritenuta giusta la si correggerà, con tutti i mezzi a disposizione, anche distruggendola per poi ricostruirla a modo. Insomma, un futuro che richiede fortemente nuove formule politico-sociali di amministrazione secondo maggiore giustizia e che potrebbero stravolgere il concetto stesso di democrazia, come oggi noi l’intendiamo.
Questa presa di coscienza è stata improvvisa, come un tornado venuto dal nulla, ma che ormai ci sta travolgendo e non si può più far nulla per arrestarla. Le scienze economiche e sociali (cd scienze umane) ed il pazzo consumismo hanno prodotto turbamenti troppo forti e grandi dispiaceri. L'aspetto negativo, riguarda l'esplosione del debito ed il periodo di ristrettezza economica, che stiamo attraversando in questo frangente, ma c’è dell’altro.
Potrebbe contenere anche i semi di una rivoluzione e di una trasformazione sociale enorme, epocale. Anche in Italia: "la costante crescita di Movimenti Cittadini”, esprime la sfiducia nei confronti delle istituzioni che via, via si sta diffondendo e ne rappresenta un esempio perfetto (le masse, i giovani) di richiesta di cambiamento fondamentale, per lo sviluppo sostenibile, a governi locali, istituti di credito ed imprese.
I movimenti stanno definendo i loro obiettivi in modo molto chiaro per poterli calare, concretamente, nella realtà più prossima, ma non è cosa facile, soprattutto da un punto di vista finanziario (bisognerà fare molto con poche risorse).
Abbiamo vissuto un fenomeno simile a quello già avvenuto a metà degli anni '60. Tutti ci ricordiamo come è iniziato: un tranquillo movimento dei "figli dei fiori" dove i giovani manifestavano in segno di protesta contro i valori della generazione precedente.
Ma la "rivoluzione pacifista" è diventata, poi, violenta quando “attivisti politici”, di destra e di sinistra, sono entrati in quel grosso calderone per strumentalizzarlo e trasformarlo in un movimento anti-guerrafondaio ed anti-governativo, con omicidi eccellenti che nessuno scorda. Ho richiamato, brevemente, questo alla memoria, a monito, perché i semi che sono stati piantati nel ‘68 sono cresciuti e stanno iniziando a fiorire ora (e non sono neanche sicuro che "fiori" sia la parola più appropriata).
Insomma, la linea di fondo è che il periodo che ci attende, in realtà, possa essere uno dei momenti più belli, se ognuno di noi, come ha detto il compianto Mario Monicelli, avrà il coraggio rivoluzionario di cambiare radicalmente le dinamiche e le politiche che hanno portato a questa orrenda esplosione del debito che ha immiserito il mondo. Questo riscatto, che in Italia non c’è mai stato, sarà doloroso e richiederà sacrifici ma potrà essere il momento più bello, per l’uomo semplice, se saprà elevarsi, umilmente, al di sopra dell'odio, dei pregiudizi razziali, delle sopraffazioni e delle disuguaglianze sociali.
Sarà allora effettuato un tale rinnovamento ed una tale trasformazione che farà dimenticare tutte le truffe e le malvagità sino ad ora perpetrate e nessun potere politico o catena sarà abbastanza forte da impedire che, finalmente, ciascuno prenda dal proprio orto, ciò che gli spetta, perché frutto onesto del sudore del proprio lavoro. Come il 2008 è stato un anno storico perché ha risvegliato la coscienza del mondo anche le elezioni comunali del 2012 saranno altrettanto storiche ed importanti. Ma più che le elezioni, in se stesse, è ciò che accadrà come conseguenza di esse, dopo.
O i cittadini, in tale evento opportunistico, si sapranno riscattare, in modo rivoluzionario, per progredire e vivere il loro momento più bello, trasformando questo clima di ostilità in qualcosa di cui essere orgogliosi, senza più nemici e dolore oppure si affonderà al livello più basso e si cadrà nell'abisso più nero, il che equivarrebbe ad una vera tragedia, sia economica che sociale.
Non demandiamo più ad altri ciò che localmente possiamo fare da noi, per noi .
Buona Natale amici e Felice anno nuovo.
Italia A.D. 2012: Quale futuro ci aspetta?
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Luigi FANIZZI
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