Campionamento Materiali Contenenti Amianto.

[Aragonese]

Sono consapevole che, probabilmente, non è proprio il posto adatto, che questo forum tratta di tutt'altre cose, ma se non mi rivolgo a voi, amici cari, a chi? spero quindi mi perdoniate. E vengo subito al mio problema:

sono in possesso del titolo di addetto alla gestione delle attività di bonifica amianto, (attestato del corso cd. delle 50 ore) sia in matrice friabile che compatta; con questo titolo posso anche effettuare il campionamento dei rifiuti da sottoporre ad analisi di laboratorio? Alcune ASL, dopo che ho presentato il Piano di Lavoro, vogliono sapere chi è che ha materialmente prelevato il pezzettino di materiale che è stato poi analizzato. Prima, quindi, di rispondere che quel "Carneade" sono io, volevo avere chiarimenti. Ho anche visto che il tecnico del laboratorio a cui mi rivolgo è in possesso di un attestato proprio per l'attività di campionamento etc etc.; la mia domanda è anche questa: il "mio" attestato, quello delle 50 ore, comprende anche l'abilitazione al campionamento? (argomento, tra l'altro materia d'esame).
Grazie.

[orione]

ritengo sia una questione piuttosto controversa, in linea generale si potrebbe obiettare per il fatto che le attività di campionamento, in quanto parte fondamentale ed essenziale dell'analisi, costituiscano attività "riservata" per i professionisti abilitati del settore chimico (chimici o periti industriali chimici). Io ritengo che finché esistono gli albi (collegi ed ordini professionali), determinate attività debbano essere riservate, e non solo sulla carta a professionisti del settore. E' chiaro, e nella pratica avviene, che il dipendente, magari in possesso di uno specifico attestato riconducibile ad uno specifico corso, esegua materialmente alcune attività, tuttavia tali attività dovrebbero essere eseguite sotto l'esclusiva responsabilità e sulla base delle direttive del professionista abilitato il quale è l'unico a garantire nei confronti di terzi che l'analisi (campionamento compreso) è stata condotta secondo i canoni. In termini giuridici un attestato relativo ad un corso crea al più una presunzione ma nessuna certezza o garanzia paragonabile al superamento di un esame di stato abilitante l'esercizio di una professione riservata e la conseguente iscrizione ad albo professionale riconosciuto.
Quindi riassumendo, per la mia modesta opinione, puoi benissimo eseguire il campionamento tu che sei in possesso del mero attestato, ma la responsabilità dello stesso nei confronti di terzi deve essere assunta da un professionista abilitato dello specifico settore di competenza (chimico o per. ind. chimico)

[Aragonese]

carissimo Orione, la logica ti ha sempre contraddistinto e le tue non sono mai modeste opinioni. E visto che hai avuto la bontà di rispondermi ti coinvolgo ulteriormente fornendo anche a quanti vorranno intervenire, un ulteriore nspunto di riflessione. Sul problema campionamento riporto quanto sancito dalla norma in vigore: punto 1 allegato 5 DM 14.05.1996 " 1. REQUISITI MINIMI PER LE ATTIVITÀ DI CAMPIONAMENTO.
Il personale addetto al campionamento deve essere in possesso di diploma di scuola media superiore, di documentata esperienza nel settore specifico e deve operare sotto la direzione di un laureato in discipline tecnico-scientifiche con specifica e comprovata esperienza nel settore.
Quindi se il campionamento lo effettua un diplomato (meglio se in possesso anche dell'attestato di addetto alla gestione delle bonifiche di amianto) e se questi viene diretto da un ingegnere (anch'esso con esperienza nel settore in quanto firmatario di diversi Piani di Lavoro amianto), non dovrebbero esserci problemi. O sbaglio?

[orione]

credimi, la mia opinione è mooolto modesta. cmq, secondo me, affermativo, nelle more di eventuali diatribe interpretative e scontri tra i consigli nazionali degli ordini (es: chimici versus ingegneri) - delle quali non sono a conoscenza - non dovrebbero esserci problemi.