Sperando di non tediare nessuno o che questo argomento non sia già stato sviscerato altrove (se sì non l'ho trovato) ...
Com'è possibile regolarizzare le raccolte tappi effettuate a scopi benefici senza affidarne la raccolta (e parte dei proventi) a chi gestisce il servizio pubblico di tutte le altre tipologie di rifiuti urbani?
Credo occorra stipulare una convenzione col comune (al quale poi rendicontare i quantitativi raccolti, in modo che ne abbia un beneficio in fatto di % di RD: trasporto accompagnato da semplice ddt?).
Il mezzo di trasporto deve essere iscritto in cat. 1, ma la tabella 1 B/bis però non contempla il CER del rifiuto in oggetto: quindi, ipotizzando un bacino d'utenza compreso fra 50.000 e 100.000 abitanti, occorrerebbero 3 veicoli e 4 addetti, cosa del tutto sproporzionata...
Il rifiuto andrebbe ovviamente conferito in un centro/impianto autorizzato alla messa in riserva o al recupero (già citato nella convenzione?) ... o esiste una fattispecie "deposito temporaneo" esente da autorizzazioni complesse?
Se qualcuno potesse tracciarmi una strada percorribile ... considerando che l'attività viene svolta a "scopi caritatevoli".
Grazie
raccolta e trasporto tappi in plastica
Re: raccolta e trasporto tappi in plastica
Il rifiuto indicato è un urbano a tutti gli effetti e come tale non può che seguire quella che prassi per questa tipologia di rifiuti.
Il Comune è il solo soggetto che ne può disporre in regime appunto di privativa. Solitamente nel contratto di affidamento del servizio "generale" (umido, plastica, vetro...) viene indicato che viene affidato almeno il servizio di raccolta, trasporto dei rifiuti urbani e quindi anche dei tappi in questione.
Nulla conta la finalità della raccolta.
Sul tema rimando ad un link di una riflessione (forse un po’ cruda) di qualche anno fa ma pur sempre attuale sul tema: http://allarovescia.blogspot.it/2013/10 ... colti.html
Il Comune è il solo soggetto che ne può disporre in regime appunto di privativa. Solitamente nel contratto di affidamento del servizio "generale" (umido, plastica, vetro...) viene indicato che viene affidato almeno il servizio di raccolta, trasporto dei rifiuti urbani e quindi anche dei tappi in questione.
Nulla conta la finalità della raccolta.
Sul tema rimando ad un link di una riflessione (forse un po’ cruda) di qualche anno fa ma pur sempre attuale sul tema: http://allarovescia.blogspot.it/2013/10 ... colti.html
Re: raccolta e trasporto tappi in plastica
L'associazione che si occupa della raccolta potrebbe stipulare una convenzione con il comune per la gestione ("in privativa"?) di quella particolare (e ben identificabile) tipologia di rifiuti, in deroga o ad integrazione dei contratti in essere con il gestore del servizio di igiene urbana?
La riflessione linkata - anche se un po' obsoleta - è condivisibile per molti aspetti (a parte quando cita dell'incenerimento della plastica come "soluzione di riciclo" ), ma mi pare che si configuri come un pensiero minimalista ... io almeno ho sempre considerato la donazione di denaro come un elegante e comodo modo di "lavarsi la coscienza", mentre al contrario l'impegno quotidiano e la donazione del proprio tempo una scuola di vita.
La riflessione linkata - anche se un po' obsoleta - è condivisibile per molti aspetti (a parte quando cita dell'incenerimento della plastica come "soluzione di riciclo" ), ma mi pare che si configuri come un pensiero minimalista ... io almeno ho sempre considerato la donazione di denaro come un elegante e comodo modo di "lavarsi la coscienza", mentre al contrario l'impegno quotidiano e la donazione del proprio tempo una scuola di vita.
Re: raccolta e trasporto tappi in plastica
Direi che la prima cosa è vedere cosa c'è scritto sul contratto. Il Comune ed il gestore del servizio sono tenuti al rispetto di tale documento.L'associazione che si occupa della raccolta potrebbe stipulare una convenzione con il comune per la gestione ("in privativa"?) di quella particolare (e ben identificabile) tipologia di rifiuti, in deroga o ad integrazione dei contratti in essere con il gestore del servizio di igiene urbana?
L'Associazione dovrebbe comunque essere almeno iscritta in cat.1 all'Albo Gestori Ambientali e il luogo di stoccaggio autorizzato. Questi due aspetti non sono derogabili.
Ma rispetto alla tradizionale raccolta degli imballaggi in plastica con tappo annesso, quale sarebbe il maggior guadagno derivante dalla raccolta monomateriale del solo tappo?
Re: raccolta e trasporto tappi in plastica
<t>Dalla lettura delle varie note sulla gestione dei tappi vedo che non sono state considerate a fondo due possibili ipotesi previste dai codici per risolvere il problema della loro gestione da parte di asosciazioni onlus. I tappi infatti, pur nel loro piccolo, sia per dimensioni che per valore, rappresentano un grande esempio di impegno sociale ed ecologico per moltissime persone, ancor più oggi alla luce della tanto auspicata economia circolare, tanto che credo possa velere fare ancora qualche considerazione. Prima direi che, in un ben definito progetto di raccolta, i tappi non dovrebbero essere più considerati un rifiuto, visto che chi li "produce / detiene" con la sua scelta manifesta chiaramente l' intenzione di valorizzarli e non ha nessuna volontà ne obblico di disfarsene, per la qual cosa, infatti, ci sarebbero i cassonetti per una più generalistica raccolta differenziata di tipo stradale... ma piuttosto sono da considerare un bene, con un mercato ed un valore ben definito, la cui gestione non comporta problemi per l'ambiente e la salute. <br/>
In secondo lugo si potrebbe prendere in considerazione la possibilità di applicare la normativa sull'"End of waste"? <br/>
.. e quindi di nuovo escluderne la raccolta e la gestione dalla normativa sui rifiuti.</t>
In secondo lugo si potrebbe prendere in considerazione la possibilità di applicare la normativa sull'"End of waste"? <br/>
.. e quindi di nuovo escluderne la raccolta e la gestione dalla normativa sui rifiuti.</t>
Re: raccolta e trasporto tappi in plastica
I comuni interessati sarebbero numerosi, analizzare i singoli contratti ...
Se possibile meglio un'appendice al contratto "standard" sottoscritta da comune, consorzio, gestore.
La raccolta separata credo che sia sempre un vantaggio in vista del recupero: più i materiali giungono "puri" agli impianti finali, meglio è. In questo senso meglio rimuovere anche il collarino che rimane su collo della bottiglia quando si svita il tappo (sono fatti dello stesso materiale). Io rimuovo anche le etichette, che non sono in PET
Dal punto di vista economico ... parliamo di un'associazione (come ce ne sono molte in Italia e nel mondo che finanziano i loro progetti sociali anche attraverso i ricavi della raccolta di tappi in plastica, alluminio, ecc.) che può contare sull'opera gratuita di alcuni volontari, altrimenti sicuramente il gioco non varrebbe la candela. Mi risulta che i tappi in plastica raccolti (misto PP - HDPE) siano quotati al massimo 250 €/t, mentre le bottiglie in PET vendute al Co.Re.Pla. valgono ben di più, ma non se ne può immaginare una raccolta a fini benefici
Se possibile meglio un'appendice al contratto "standard" sottoscritta da comune, consorzio, gestore.
La raccolta separata credo che sia sempre un vantaggio in vista del recupero: più i materiali giungono "puri" agli impianti finali, meglio è. In questo senso meglio rimuovere anche il collarino che rimane su collo della bottiglia quando si svita il tappo (sono fatti dello stesso materiale). Io rimuovo anche le etichette, che non sono in PET
Dal punto di vista economico ... parliamo di un'associazione (come ce ne sono molte in Italia e nel mondo che finanziano i loro progetti sociali anche attraverso i ricavi della raccolta di tappi in plastica, alluminio, ecc.) che può contare sull'opera gratuita di alcuni volontari, altrimenti sicuramente il gioco non varrebbe la candela. Mi risulta che i tappi in plastica raccolti (misto PP - HDPE) siano quotati al massimo 250 €/t, mentre le bottiglie in PET vendute al Co.Re.Pla. valgono ben di più, ma non se ne può immaginare una raccolta a fini benefici