Scarico in zone vulnerabili
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Scarico in zone vulnerabili
Buongiorno a tutti, scusate la domande forse un po' "stupida", ma essendo ancora uno studente e non essendo ancora molto pratico del settore non riesco a darmi una riposta certa. Mi chiedevo se, per gli impianti di trattamento delle acque reflue recapitanti in zone vulnerabili da nitrati di origine agricola, ci fossero dei limiti allo scarico differenti rispetto a quelli indicati dalla tabella 4 dell'allegato 5 alla parte III del D.Lgs. 152/2006, magari come avviene per le zone sensibili, dove i limiti per quest'ultime sono indicate nella tabella 2 del suddetto allegato. Grazie a tutti anticipatamente.
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Re: Scarico in zone vulnerabili
non mi risulta che vi siano limiti diversi
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Re: Scarico in zone vulnerabili
Grazie, anche io dopo svariate ricerche ero giunto a questa conclusione. Invece, se posso, vorrei chiederti un ultimo parere sullo scarico in aree sensibili. La tabella 2 dell'allegato 5 alla parte terza del D.lgs. 152/06 detta limiti differenti in funzione della potenzialità dell'impianto in AE classificandoli in 2 categorie: da 10.000 a 100.000 AE e maggiori di 100.000 AE. Sapresti dirmi invece il riferimento per gli impianti al di sotto dei 10.000 AE? Grazie ancora.
Re: Scarico in zone vulnerabili
Per le zone vulnerabili da nitrati i limiti sono sul riutilizzo delle acque reflue depurate sui terreni agricoli, ma per un normale scarico va bene la tabella 4, sempre che non ci sia una legge regionale che impone dei limiti diversi.
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Re: Scarico in zone vulnerabili
Sono considerate zone vulnerabili le zone di territorio che scaricano direttamente od indirettamente composti azotati in acque già inquinante o che potrebbero esserlo in conseguenza di tali scarichi. Tali acque sono individuate in base, tra l'altro, ai seguenti criteri:
Presenza di nitrati o loro possibile presenza ad una concentrazione supeioore a 50 mgNO3/L nelle acque dolci superficiali, in particolare quelle destinate alla produzione di acqua potabile ovvero nelle acque dolci sotterranee;
Presenza di eutrofizzazione oppure la possibilità del verificarsi di tale fenomeno nell'immediato futuro nei laghi naturali di acque dolci od altre acque dolci, estuari, acque marine costiere e marine.
Presenza di nitrati o loro possibile presenza ad una concentrazione supeioore a 50 mgNO3/L nelle acque dolci superficiali, in particolare quelle destinate alla produzione di acqua potabile ovvero nelle acque dolci sotterranee;
Presenza di eutrofizzazione oppure la possibilità del verificarsi di tale fenomeno nell'immediato futuro nei laghi naturali di acque dolci od altre acque dolci, estuari, acque marine costiere e marine.
Luigi FANIZZI
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Re: Scarico in zone vulnerabili
Sono considerate zone vulnerabili le zone di territorio che scaricano direttamente od indirettamente composti azotati (di origine agricola) in acque già inquinante o che potrebbero esserlo in conseguenza di tali scarichi. Tali acque sono individuate in base, tra l'altro, ai seguenti criteri:
Presenza di nitrati o loro possibile presenza ad una concentrazione supeioore a 50 mgNO3/L nelle acque dolci superficiali, in particolare quelle destinate alla produzione di acqua potabile ovvero nelle acque dolci sotterranee;
Presenza di eutrofizzazione oppure la possibilità del verificarsi di tale fenomeno nell'immediato futuro nei laghi naturali di acque dolci od altre acque dolci, estuari, acque marine costiere o litorali (aree sensibili) e marine (Tab. 2).
Presenza di nitrati o loro possibile presenza ad una concentrazione supeioore a 50 mgNO3/L nelle acque dolci superficiali, in particolare quelle destinate alla produzione di acqua potabile ovvero nelle acque dolci sotterranee;
Presenza di eutrofizzazione oppure la possibilità del verificarsi di tale fenomeno nell'immediato futuro nei laghi naturali di acque dolci od altre acque dolci, estuari, acque marine costiere o litorali (aree sensibili) e marine (Tab. 2).
Luigi FANIZZI
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