Carissimi, leggo e vi posto, per conoscere il vostro pensiero, su un tema interessante proposto da Paola Brisotto,su Energia Libera, il 04 novembre 2010.
Facebook è divenuto quest’anno il secondo sito più visitato del mondo dopo Google. Sicuramente dopo il film cult "The social network", uscito ultimamente in tutte le sale cinematografiche, lo diverrà ancora di più.
Secondo i dati forniti dal sito stesso, quest’anno il numero degli utenti attivi ha superato i 500 milioni in tutto il mondo. Sapendo che la popolazione mondiale ha raggiunto quasi i 7 miliardi di persone, un quattordicesimo della popolazione è iscritta su Facebook.
Per questi 500 milioni, sicuramente può essere interessante sapere che il colosso social riceve energia dal carbone, il cui utilizzo costituisce una delle principali cause del cambiamento climatico.
Forse non tutti sanno che lo scorso gennaio Facebook ha annunciato che le sue nuove centrali di dati in Oregon, ovvero le fabbriche che creano i collegamenti che vi permettono di ricevere gli aggiornamenti dello status degli amici sul computer o smartphone, saranno alimentate da un giacimento di carbone nello Stato dell’Idaho.
Ma per quale motivo Facebook ha scelto di rifornirsi di energia attraverso un giacimento di carbone nell’Idaho piuttosto che sfruttare le energie rinnovabili di cui è naturalmente ricco l’Oregon? La risposta non va oltre il fattore del vil denaro.
Siccome Facebook non dà la possibilità di esprimere “Mi piace”/“Non mi piace” su questa azione, una realtà come Greenpeace ha voluto comunque esprimersi invitando su Facebook gruppi di protesta contro l’uso del carbone promuovendo l’utilizzo di energie rinnovabili per diminuire il contenuto di CO2 (dall’inglese carbon footprint) e contribuire alla lotta contro il cambiamento climatico.
Si stima che l’attuale tasso di crescita delle centrali di dati così come dei network per i servizi di telecomunicazione, che rappresentano i due componenti chiave su cui si basa Facebook, consumeranno circa 1,963 miliardi di kilowatts di elettricità nel 2020. Questo è più del triplo di quanto utilizzino attualmente e ben oltre il consumo attuale di elettricità di Germania, Francia, Brasile e Canada messi insieme.
Ci sono tantissime alternative energeticamente sostenibili all’utilizzo del carbone e di altre fonti non rinnovabili di cui le aziende possono usufruire per ridurre il loro impatto sul pianeta. Il primo passo dev’essere l’istallazione di centrali di dati in zone in cui ci sia la possibilità di sfruttare l’energia pulita.
Realtà come Facebook, nate da ragazzi della nuova generazione, possono usare il loro potere d’acquisto e la loro influenza mediatica per realizzare accordi che promuovano l’energia sostenibile, diventando un esempio positivo in tal senso per tutti coloro che agiscono o comunque hanno un ruolo nella rete, ad esempio altri social network.
Una buona riflessione a tutti
Gigi Fanizzi
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Re: Collegati sia in RETE che con l'AMBIENTE
spunto interessante Eco..
Re: Collegati sia in RETE che con l'AMBIENTE
... Personalmente sono contento di rientrare nei 13/14 che ancora non utilizzano Facebook ...
"La risposta non va oltre il fattore del vil denaro"...
Beh, è "normale" purtroppo ...
Mi domando quale risultato punti ad ottenere Greenpeace promuovendo gruppi di protesta nel social netwok in questione...
Vedrò sempre le cose dal lato negativo però... temo che lo scopo sia tutt'altro...
Di riflessioni in merito ce ne sarebbero tante...
Saluti
Omnia venenum sunt nec sine veneno quicquam existit. Dosis sola facit ut venenum non fit.