Il saldo del Pianeta è in rosso. Quello che, cioè, viene consumato, è maggiore di quanto si riesce a rigenerare naturalmente, insomma si vive al di sopra delle nostre possibilità (non solo, quindi, da un punto di vista economico) tanto che, a questo ritmo, entro i prossimi quarant'anni non di uno ma di due pianeti Terra l’uomo avrà bisogno (che, ovviamente, non ci sono).
Abbiamo consumato tutte le risorse rinnovabili che la Terra ha a disposizione e per andare avanti dobbiamo indebitarci, cioè utilizzare oggi ricchezza che è delle generazioni future e non nostra: tagliare le foreste che servono a rallentare il cambiamento climatico, depredare un mare, già impoverito, di altri pesci, prelevare acqua da falde profonde che non si ricaricano, sfruttare sino all’ultima goccia le risorse fossili, azzerare verde per costruire industrie e residenze.
Questa è l’introduzione per annunciare oggi, 27 settembre 2011, “l’Earth overshoot day”. Da oggi, cioè, il consumo di risorse ha oltrepassato la soglia di sostenibilità, calcolata per tutto il 2011. Detta stima viene dal Global Footprint Network, la rete che calcola la “biocapacità globale” e la confronta con l'impronta ecologica, cioè con la quantità di risorse e di servizi richiesta dalla specie umana (ANSA).
E’ il “default”, specie se si continua ad esaurire (come quest'anno), in 10 mesi, il budget che sarebbe dovuto servire in 12 mesi (ANSA). Andare oltre (come indica la stessa parola anglosassone “overshoot”).
Oggi si estraggono ed utilizzano circa 60 miliardi di tonnellate di materie prime l'anno (è il 50% in più rispetto a 30 anni fa) ed ogni essere umano utilizza (in media, naturalmente) oltre 8 tonnellate di risorse naturali l'anno, che si traducono in 22 chili al giorno e se si includono i materiali di estrazione inutilizzati, il conto sale a 40 chili pro capite al giorno (G. Bologna - WWF, 2011)".
Se due fattori gravano negativamente (aumento della popolazione ed aumento dei consumi pro capite) ce n'è uno che gioca un ruolo positivo: il miglioramento della tecnologia che permette di fare di più con meno (cd ergonomizzazione). Ma, finora, questa voce sembra non essere stata in grado di pareggiare la pressione congiunta sia della crescita demografica globale che dei consumi specifici.
A pagare le spese del deficit ecologico saranno soprattutto le foreste (che devono assorbire l'anidride carbonica in più), la qualità dell'aria (maggior inquinamento), gli oceani (scarico di rifiuti, e sovrasfruttamento degli stock ittici e di CO2) e, conseguenzialmente, ci sarà un impatto maggiore dei cambiamenti climatici già in atto.
L'Earth Overshoot Day aiuta a comprendere il divario tra un livello sostenibile di domanda ecologica, per capire come si possano supportare le attività umane a livello globale. Da oggi ogni cittadino del pianeta Terra “dovrà” condurre una vita coscienziosamente all’insegna della sostenibilità ambientale.
27 settembre 2011: EARTH OVERSHOOT DAY
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Luigi FANIZZI
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