Lexambiente - Rivista Trimestrale di Diritto Penale dell'Ambiente  

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Spegniamo i pirati del cemento!
di Luca RAMACCI
Pubblicata sulla rubrica "Ecolex" in La Nuova Ecologia Dicembre 2006

Le disposizioni in tema di abusivismo edilizio possono definirsi tra le migliori in campo ambientale perché forniscono agli enti locali potentissimi strumenti per combattere i pirati del cemento.
Purtroppo, però, il contrasto all’abusivismo è fortemente frenato dalla indifferenza degli uffici tecnici e da amministratori pubblici che preferiscono, evidentemente, raccogliere il consenso dei palazzinari piuttosto che demolire gli abusi edilizi.
Tra le disposizioni del testo unico sull’edilizia che rimangono lettera morta, un posto d’onore occupa l’articolo 48, che vieta alle aziende erogatrici di servizi pubblici di somministrare forniture per immobili abusivi, che non possono quindi avere acqua, luce e gas.
I contratti stipulati sono nulli ed il funzionario che li conclude rischia una sanzione amministrativa da 2.582 a 7.746 euro.
Chi costruisce abusivamente una casa, per aggirare questa disposizione stipula però i contratti dichiarando un uso diverso dei servizi. Richiede la fornitura di elettricità per pompe o per l’apertura di cancelli, utilizzandola invece per alimentare edifici abusivi.
L’utente rilascia una falsa “autocertificazione” commettendo così un illecito penale anche se ha spesso assicurata l’impunità perché le aziende erogatrici, se non direttamente sollecitate, non controllano l’utenza attivata.
Se ciò avvenisse, la cessazione della fornitura renderebbe molto difficoltosa l’utilizzazione dell’immobile abusivo.
Questo fenomeno è diffusissimo. Nei 77 comuni del territorio di competenza del mio ufficio, un controllo generale dei contratti per somministrazione di energia elettrica attivati per uso diverso da quello abitativo ha consentito di scoprire moltissimi immobili abusivi e, dopo un’ispezione sul posto e la segnalazione all’azienda erogatrice, si sta procedendo al distacco della corrente elettrica agli utenti che ne fanno un uso improprio. Acquisendo poi la dichiarazione falsa rilasciata per stipulare il contratto, viene anche aperto un procedimento penale per la violazione dell’articolo 483 del codice penale.
E allora, se vi capita di vedere un edificio abusivo che ha sul tetto antenne televisive o di sera ha le finestre illuminate, provate a richiedere al comune e a chi gli fornisce l’elettricità di verificare quale tipologia di utilizzazione è stata dichiarata mandando eventualmente la segnalazione anche alla Procura della Repubblica.
Spegniamo i pirati del cemento! Sarebbe un bel nome per una campagna di Legambiente.

Luca RAMACCI