Lexambiente - Rivista Trimestrale di Diritto Penale dell'Ambiente  

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Pecoraro riscrive il T.U. Ambientale (da La Nuova Ecologia 14 luglio 2006)
Dopo l'incontro con le parti sociali le modifiche al decreto legislativo in campo ambientale. La presidenza del Consiglio coordinerà i ministeri interessati. Pecoraro: «Anche nuovi provvedimenti contro la Co2»

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 partito il lavoro di riscrittura della contestatissima legge delega ambientale. Nella giornata di mercoledì al ministero dell'Ambiente c'è stato l'incontro con le parti sociali: la mattina sono stati ricevuti associazioni di consumatori e associazioni ambientaliste, il pomeriggio è stata la volta di Confindustria e dei sindacati. Nel frattempo, l'ufficio legislativo di Palazzo Chigi ha convocato gli uffici legislativi dei ministeri interessati dal provvedimento. I lavori vanno verso la ridefinizione delle norme della delega, secondo le due scadenze già fissate dal Consiglio dei ministri per il 30 novembre, prima tranche di modifiche, e il 31 gennaio, per il completamento dell'opera. «C'è piena disponibilita' da parte del ministero dell'Ambiente – ha detto il ministro Pecoraro Scanio nel corso della sua audizione al Senato di ieri – si è avviata la riscrittura di concerto con il ministero dell'Economia e dello Sviluppo economico». Oggi, ha aggiunto, «è compito della Presidenza del Consiglio coordinare il lavoro».

La revisione del codice ambientale deve rispondere agli impegni assunti in ambito comunitario ed internazionale per chiudere il percorso delle infrazioni Ue, ma anche alle reali esigenze del Paese e dei vari settori interessati. È quanto rileva la Cia-Confederazione italiana agricoltori sul decreto legislativo 152/2006 sul quale, secondo la Cia, «si deve aprire un ampio confronto per procedere ad una sua totale riscrittura».

«Sono in corso consultazioni con il Ministero dello sviluppo economico» ha aggiunto il ministro Pecoraro nel corso dell’audizione in Commissione Ambiente del Senato circa la predisposizione del piano nazionale delle emissioni di Co2. «Il mio ministero ha lavorato per il piano in linea con le richieste della Commissione europea e ritiene necessaria una riduzione delle emissioni di Co2. In questo senso – ha detto il ministro – ci occuperemo sia della produzione di energia sia della mobilità, anche in campo automobilistico, per la definizione dei futuri standard dei motori».

14 luglio 2006