Passioni di PM
di Luca RAMACCI
pubblicato nella rubrica Ecolex in la Nuova Ecologia ottobre 2008
Finite le ferie, quando riprendo i miei processi per reati ambientali e mi domando, per l’ennesima volta, chi me lo fa fare, ripenso sempre a come, più di vent’anni fa, tutto è cominciato.
La risposta è sempre la stessa: per caso.
Nella nuova sede, giovane ed entusiasta Pretore, feci subito i conti con il “nonnismo giudiziario”, che prevede l’assegnazione, all’ultimo arrivato, di tutte le pratiche meno gradite dagli anziani dell’ufficio.
Tra i tanti processi mi vennero così assegnati anche quelli di urbanistica e inquinamento, una vera disgrazia, perché durante il tirocinio avevo accuratamente evitato quelle materie.
Io volevo trattare i reati “veri”, furti, truffe, falsi, non mi importava nulla dell’inquinamento che si poteva risolvere mettendo un vigile a fare qualche multa.
Mi stavo comportando, ma ancora non lo sapevo, come i tanti colleghi che, negli anni successivi, mi avrebbero preso scherzosamente preso in giro per il mio “ambientalismo giudiziario” salvo poi ricredersi dopo aver trattato anche loro la materia.
Mi capitò così un primo processo a due coniugi, titolari di una grossa impresa di allevamento, che scaricavano allegramente i liquami della loro azienda in un bosco ed un altro per una fabbrica che funestava un intero paese con le polveri ed i fumi emessi dalle ciminiere.
Affrontando le questioni con attenzione, soprattutto per timore di fare brutta figura, rimasi colpito dall’arroganza degli imputati che, nonostante la loro evidente colpevolezza, si dimostravano quasi offesi per il solo fatto di essere stati chiamati davanti ad un giudice penale e dalle acrobazie verbali dei loro blasonati difensori che, aspettandosi di dover risolvere soltanto una formalità, si trovavano invece a dover scongiurare una inevitabile condanna.
Mi bastò questo per capire quali fossero gli interessi in gioco e appassionarmi alla materia.
Non sapevo ancora in che guaio mi stavo cacciando, ma questo ve lo racconto la prossima volta.

Luca RAMACCI