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CONFERENZA PERMANENTE PER I RAPPORTI TRA LO STATO LE REGIONI E LE PROVINCE AUTONOME DI TRENTO E BOLZANO ACCORDO 8 maggio 2003
Accordo tra i Ministri della salute, dell'ambiente e della tutela del territorio, le regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano, per l'adozione dei Piani nazionali triennali di sorveglianza sanitaria ed ambientale su eventuali effetti derivanti dall'utilizzazione dei prodotti fitosanitari.

Gazzetta Ufficiale N. 121 del 27 Maggio 2003

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LA CONFERENZA PERMANENTE PER I RAPPORTI TRA LO STATO, LE REGIONI E LE
PROVINCE AUTONOME DI TRENTO E BOLZANO
Visti gli articoli 2, comma 2, lettera b) e 4, comma 1 del decreto
legislativo 28 agosto 1997, n. 281, che affidano a questa Conferenza
il compito di promuovere e sancire accordi tra Governo e regioni, in
attuazione del principio di leale collaborazione, al fine di
coordinare l'esercizio delle rispettive competenze e svolgere
attivita' di interesse comune;
Visto lo schema di decreto interministeriale recante: «Piani
triennali di sorveglianza sanitaria e ambientale sugli effetti dovuti
all'uso di prodotti fitosanitari», trasmesso dal Dipartimento affari
giuridici e legislativi della Presidenza del Consiglio dei Ministri
il 5 ottobre 2001;
Considerato che, in sede tecnica il 15 novembre 2001, i
rappresentanti regionali hanno presentato alcune osservazioni e
proposte di emendamenti, tenuto conto delle modifiche intervenute,
nel contempo, al Titolo V della Costituzione e che nella successiva
riunione tecnica del 25 febbraio 2003, i rappresentanti regionali
chiedevano che i contenuti dello schema di decreto divenissero
oggetto di un accordo da sancire in questa Conferenza;
Visto lo schema di accordo in oggetto, trasmesso dal Ministero
della salute con nota dell'8 aprile 2003 nel testo convenuto in sede
tecnica sul quale la regione Veneto, a nome del coordinamento
interregionale, con nota del 22 aprile 2003, ha comunicato di
convenire;
Considerato che nel corso dell'odierna seduta di questa Conferenza,
i presidenti delle regioni e delle province autonome hanno espresso
avviso favorevole all'accordo;
Acquisito l'assenso del Governo e dei presidenti delle regioni e
province autonome, espresso ai sensi dell'art. 4, comma 2 del decreto
legislativo 28 agosto 1997, n. 281;
Sancisce il seguente accordo tra il Ministro della salute,
dell'ambiente e della tutela del territorio, le regioni e le province
autonome di Trento e di Bolzano, nei termini sotto indicati:
Art. 1.
Adozione dei piani triennali
1. Si conviene di adottare i seguenti piani nazionali triennali:
a) piano per il controllo e la valutazione di eventuali effetti
derivanti dall'utilizzazione dei prodotti fitosanitari sulla salute
degli operatori e della popolazione esposta a residui di sostanze
attive dei prodotti fitosanitari negli alimenti, nelle bevande e
nell'ambiente;
b) piano per il controllo e la valutazione di eventuali effetti
derivanti dall'utilizzazione dei prodotti fitosanitari sui comparti
ambientali vulnerabili;
c) piano per il controllo e la valutazione di eventuali effetti
dovuti alla presenza simultanea di residui di piu' sostanze attive
nello stesso alimento o bevanda con particolare riferimento agli
alimenti per la prima infanzia.
2. I piani nazionali triennali di cui al comma 1 sono attuati, con
inizio dall'anno 2003, con specifici programmi di cui agli
articoli 2, 3 e 4 del presente accordo.

 

Art. 2.
Piano per il controllo e la valutazione di eventuali effetti
derivanti dall'utilizzazione dei prodotti fitosanitari sulla
salute degli operatori e della popolazione esposta a residui di
sostanze attive dei prodotti fitosanitari negli alimenti, nelle
bevande e nell'ambiente.
1. L'Istituto superiore di sanita' coordina, nel triennio che ha
inizio nell'anno 2003, i seguenti programmi ai fini della
sorveglianza:
a) indagine per la rilevazione delle intossicazioni acute da
prodotti fitosanitari;
b) indagine pilota sullo stato di salute degli agricoltori e
sulle modalita' di utilizzo di prodotti fitosanitari;
c) indagini relative all'esposizione del consumatore a residui di
sostanze attive contenute nei prodotti fitosanitari tramite la dieta.
2. Le regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano
forniscono alle Aziende Unita' Sanitarie Locali ed alle Aziende
ospedaliere apposite direttive per dare attuazione alle indagini
sopra indicate.
3. Le regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano inviano
le direttive, di cui al comma 2 del presente articolo, all'Istituto
superiore di sanita' entro sei mesi dalla stipula del presente
accordo.
4. Per l'effettuazione dell'indagine di cui al comma 1, lettera a),
le Aziende unita' sanitarie locali e le Aziende ospedaliere devono
trasmettere le informazioni per la rilevazione delle intossicazioni
acute da prodotti fitosanitari all'Istituto Superiore di Sanita' ed
alle regioni e province autonome di appartenenza, secondo le
direttive di cui al comma 2 del presente articolo. Per
l'effettuazione dell'indagine pilota di cui al comma 1, let-tera b),
le aziende unita' sanitarie locali delle regioni e delle province
autonome che intendono aderire a tale indagine, devono trasmettere i
risultati all'Istituto Superiore di Sanita' ed alle regioni ed alle
province autonome di appartenenza, secondo le direttive di cui al
comma 2 del presente articolo. Per l'effettuazione dell'indagine di
cui al comma 1, lettera c), i laboratori pubblici individuati ai
sensi dell'art. 5 del presente Accordo, devono trasmettere i
risultati acquisiti all'Istituto Superiore di Sanita' ed alle regioni
e province autonome di appartenenza, secondo le direttive di cui al
comma 2 del presente articolo.
5. L'Istituto Superiore di Sanita' valuta i risultati delle
indagini di cui al comma 4 e provvede a trasmettere annualmente, al
Ministero della salute ed alle regioni e province autonome
interessate, lo stato di attuazione delle indagini ed i risultati
provvisori e a formulare, entro i sei mesi successivi al termine del
triennio, un parere conclusivo sui risultati e, se del caso, proposte
di eventuali misure cautelative per l'adozione dei provvedimenti
necessari e conseguenti da parte delle amministrazioni interessate.

 

Art. 3.
Piano per il controllo e la valutazione di eventuali effetti
derivanti dall'utilizzazione dei prodotti fitosanitari sui
comparti ambientali vulnerabili.
1. L'Agenzia per la protezione dell'ambiente e per i servizi
tecnici coordina, nel triennio che ha inizio nell'anno 2003,
l'indagine per la valutazione degli effetti sull'ambiente derivanti
dall'impiego di prodotti fitosanitari, con particolare riferimento al
comparto delle acque superficiali e sotterranee.
2. Le regioni e le province autonome di Trento e Bolzano
definiscono, nell'ambito del proprio territorio, i piani triennali di
controllo, tenendo conto degli indirizzi indicati nell'allegato A e
dei programmi di rilevazione di cui all'art. 43 del decreto
legislativo 11 maggio 1999, n. 152 e successive modifiche e
integrazioni, anche allo scopo di evitare duplicazioni e
sovrapposizioni delle attivita'.
3. Entro due mesi dalla stipula del presente accordo, l'Agenzia per
la protezione dell'ambiente e per i servizi tecnici fornisce
indicazioni sui metodi per il campionamento, l'analisi, il controllo
di qualita' e uno schema di presentazione dei risultati.
4. Le regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano
individuano l'autorita' responsabile dell'attuazione dei piani di cui
al comma 2 e provvedono, entro sei mesi dalla stipula del presente
accordo, a trasmettere all'Agenzia per la protezione dell'ambiente e
per i servizi tecnici i piani medesimi.
5. Per l'attuazione dei piani triennali di controllo, l'autorita'
responsabile di cui al comma 4 si avvale delle competenze delle
Agenzie regionali o provinciale per la protezione dell'ambiente e,
ove necessario, di altri enti qualificati.
6. Le regioni e le province autonome di Trento e Bolzano
trasmettono all'Agenzia per la protezione dell'ambiente e per i
servizi tecnici, entro il 31 marzo di ogni anno, i risultati delle
attivita' svolte in attuazione dei piani di cui al comma 2, secondo
le modalita' indicate nell'allegato al presente accordo.
7. L'Agenzia per la protezione dell'ambiente e per i servizi
tecnici raccoglie, elabora e valuta i risultati dei piani di cui al
comma 5, e provvede a trasmettere annualmente al Ministero della
salute ed al Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio,
oltre che alle regioni e province autonome interessate, lo stato di
attuazione delle indagini ed i risultati provvisori ed a formulare,
entro i sei mesi successivi al termine del triennio, un parere
conclusivo sui risultati e, se del caso, proposte di eventuali misure
cautelative per l'adozione dei provvedimenti necessari e conseguenti
da parte delle amministrazioni interessate.

 

Art. 4.
Piano per il controllo e la valutazione di eventuali effetti dovuti
alla presenza simultanea di residui di piu' sostanze attive nello
stesso alimento o bevanda con particolare riferimento agli
alimenti per la prima infanzia.
1. L'Istituto superiore di sanita' svolge nel triennio che ha
inizio nell'anno 2003 le seguenti indagini sperimentali:
a) caratterizzazione e valutazione di effetti biologici dovuti
alla presenza simultanea di residui di piu' sostanze attive su
sistemi biologici particolarmente vulnerabili: sistema di
biotrasformazione, effetti endocrini e riproduttivi, neurotossicita',
immunotossicita' e alterazioni del sistema visivo;
b) indagine sui livelli di contaminazione di alimenti per
l'infanzia da parte di residui delle principali classi di composti
antiparassitari [organoclorurati (OC), organofosforati (OP),
piretroidi (PYR) e N-metil-carbammati (NMC)];
c) indagine sui livelli di contaminazione di alimenti da parte di
alcune selezionate sostanze attive antiparassitarie revocate o non
autorizzate;
d) indagine pilota in aree selezionate per la determinazione
delle concentrazioni di composti antiparassitari, compresi quelli di
piu' recente immissione nel mercato e loro metaboliti nelle acque per
il consumo umano (acque potabili, minerali e utilizzate
nell'industria alimentare);
e) saggi interlaboratorio per la verifica delle prestazioni dei
laboratori.
2. Entro il primo anno di efficacia del presente accordo l'Istituto
superiore di sanita' formula e valida protocolli sperimentali
specifici per ogni singola indagine, inviandone copia al Ministero
della salute e alle regioni e province autonome di Trento e di
Bolzano.
3. L'Istituto superiore di sanita' comunica annualmente al
Ministero della salute, alle regioni e province autonome interessate,
lo stato di avanzamento delle indagini.
4. L'Istituto superiore di sanita' valuta i risultati delle
indagini di cui al comma 1 del presente articolo e formula, entro i
sei mesi successivi al termine del triennio, un parere sui risultati
e proposte di eventuali misure cautelative per l'adozione dei
provvedimenti necessari e conseguenti da parte delle amministrazioni
interessate.

 

Art. 5.
1. L'Istituto superiore di sanita' definisce con le regioni e le
province autonome di Trento e di Bolzano specifici protocolli, da
adottarsi entro tre mesi dalla stipula del presente accordo, con i
quali saranno individuate le modalita' operative e procedurali di
attuazione dei programmi di cui all'art. 1, comma 1, lettere a) e c)
del presente accordo.
Roma, 8 maggio 2003
Il Presidente: La Loggia
Il segretario: Carpino

 

Allegato A (art. 3, comma 2)
INDIRIZZI RELATIVI AL PIANO TRIENNALE CHE HA INIZIO NELL'ANNO 2003
PER IL CONTROLLO E LA VALUTAZIONE DEGLI EFFETTI SULL'AMBIENTE
DERIVANTI DALL'IMPIEGO DI PRODOTTI FITOSANITARI
Premessa
Il piano triennale per il controllo e la valutazione degli
effetti sull'ambiente derivanti dall'impiego di prodotti fitosanitari
ha le seguenti finalita':
rilevare eventuali effetti sull'ambiente non prevedibili in
sede di valutazione e immissione in commercio dei prodotti
fitosanitari;
favorire la definizione di un quadro conoscitivo adeguato per
l'assunzione delle decisioni in materia di prevenzione dei rischi
derivanti dall'utilizzo dei prodotti fitosanitari;
armonizzare i sistemi di monitoraggio a livello territoriale
attraverso controlli mirati e coordinati.
L'indagine ha carattere permanente e non dovra' costituire una
duplicazione delle attivita' di monitoraggio gia' previste dal
decreto legislativo 11 maggio 1999, n. 152 e successive modifiche in
materia di tutela delle acque dall'inquinamento, ma dovra' inserirsi
organicamente nel sistema complessivo dei controlli.
Il piano triennale che ha inizio nell'anno 2003 concentra
l'attenzione sulle acque superficiali e sotterranee, senza comunque
escludere per le singole regioni la possibilita' di avviare
iniziative «pilota» per il controllo degli effetti sui sedimenti, sul
suolo e su taluni organismi «non bersaglio». In particolare il piano
ha l'obiettivo di valutare gli effetti dei prodotti fitosanitari in
relazione alle aree di effettivo utilizzo, ai «carichi» territoriali
prevedibili e alla pericolosita' ambientale delle sostanze.
In questo contesto, il piano si limita a considerare
l'esposizione, vale a dire la possibile presenza e la concentrazione
delle sostanze attive e dei prodotti di degradazione nei predetti
comparti ambientali. Le concentrazioni rilevate saranno poste a
confronto con le concentrazioni ritenute ammissibili dalle norme
vigenti e con le «concentrazioni di non effetto» utilizzate in sede
di valutazione del rischio.
Attivita' di monitoraggio
Ai fini della predisposizione del piano e' necessario individuare
le sostanze prioritarie da ricercare, i corpi idrici e i punti di
monitoraggio, nonche' le modalita' di campionamento. Il piano deve
essere riferito ai bacini idrografici; a questo fine le regioni e le
province autonome predispongono e tengono aggiornata:
una carta dell'uso del suolo con l'individuazione e la
distribuzione delle principali colture agricole;
un sistema per la «georeferenziazione» dei consumi di prodotti
fitosanitari.
Sostanze prioritarie
Nella predisposizione del piano e' di fondamentale importanza
l'individuazione delle sostanze prioritarie. Sono da considerare
prioritarie le sostanze attive e i prodotti di degradazione che per
quantita' impiegate, caratteristiche intrinseche di pericolosita' e
modalita' di distribuzione possono costituire un rischio
significativo per l'uomo e per l'ambiente.
L'individuazione delle sostanze prioritarie dovra' essere
effettuata sulla base dei seguenti criteri:
quantita' di prodotto fitosanitario applicate, sulla base di
dati diretti di utilizzo o di vendita, o di stime che tengano conto
delle dosi di trattamento, del numero di trattamenti e delle
superfici complessivamente trattate;
potenziale di contaminazione definito sulla base delle
proprieta' chemiodinamiche dei prodotti fitosanitari;
frequenza di rilevamento nei corpi idrici, sulla base dei dati
di monitoraggio disponibili, della letteratura scientifica o di altri
documenti tecnici;
proprieta' ecotossicologiche;
proprieta' tossicologiche;
disponibilita' e praticabilita' dei metodi analitici per la
determinazione del prodotto nella matrice acquosa.
Entro due mesi dalla stipula del presente accordo, l'Agenzia per
la protezione dell'ambiente e per i servizi tecnici (APAT) fornisce
alle regioni e alle province autonome informazioni tecniche in
riferimento ai punti indicati in precedenza. Tali informazioni
saranno successivamente aggiornate e trasmesse direttamente
all'autorita' responsabile di cui all'art. 3, comma 4, del presente
accordo.
In fase di prima applicazione, in assenza di un sistema di
rilevazione dei consumi effettivi sul territorio, si potranno
utilizzare i dati di vendita previsti dal decreto del Ministero della
sanita' 25 gennaio 1991, n. 217, elaborati per tenere conto della
concentrazione dei principi attivi nei prodotti fitosanitari.
Selezione dei corpi idrici e dei punti di campionamento
La selezione dei corpi idrici, il posizionamento dei punti di
prelievo e la periodicita' dei campionamenti devono consentire di
identificare, quantificare e seguire le evoluzioni spaziali e
temporali di eventuali fenomeni di inquinamento derivante dall'uso
dei prodotti fitosanitari. In prima istanza, la selezione dei corpi
idrici e dei punti di prelievo avverra' all'interno della rete
regionale di campionamento definita per l'applicazione del decreto
legislativo 11 maggio 1999, n. 152. La selezione dei corpi idrici e
l'individuazione dei punti di campionamento dovra' tenere conto a
livello territoriale dell'uso dei prodotti fitosanitari e delle
caratteristiche idrogeologiche.
Frequenze di campionamento
Corpi superficiali: la frequenza del campionamento deve essere
programmata in modo da rilevare gli eventuali picchi di
concentrazione tenendo conto dei periodi in cui vengono maggiormente
praticati i trattamenti fitosanitari. In ogni caso deve essere
previsto un numero minimo di quattro prelievi distribuiti nell'anno.
Acque sotterranee: la frequenza dei campionamenti dovra' essere
calibrata sulla base delle caratteristiche idrogeologiche
dell'acquifero. I prelievi non dovranno comunque essere inferiori a
due all'anno.
Entro due mesi dalla stipula del presente accordo, l'Agenzia per
la protezione dell'ambiente e per i servizi tecnici (APAT) fornisce
indicazioni sui metodi per il campionamento, l'analisi, il controllo
di qualita' e uno schema di presentazione dei risultati.
Caratteristiche dei metodi di prova
Sono preferibili metodi che possono essere applicati ad un
elevato numero di sostanze attive (metodi multiresiduo) e che
limitano l'uso di prodotti tossici e solventi, in un'ottica di
riduzione degli effetti dannosi nei confronti dell'operatore e
dell'ambiente.
Il laboratorio adotta un adeguato programma di controllo di
qualita' interno con lo scopo di tenere sotto controllo le proprie
prestazioni nel tempo e garantire i livelli di qualita' prestabiliti.
Schema di trasmissione dei dati
I dati del monitoraggio devono essere predisposti e trasmessi
all'Agenzia per la protezione dell'ambiente e per i servizi tecnici
(APAT) su supporto informatico in un formato che verra' predisposto
dalla medesima Agenzia.