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LEXAMBIENTE Rivista giuridica a cura di Luca Ramacci - ISSN 2499-3174
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Ambiente in genere.Verifica di assoggettabilità a VIA

Dettagli
Categoria principale: Ambiente in genere
Categoria: Consiglio di Stato
Pubblicato: 16 Giugno 2025
Visite: 1392

Consiglio di Stato Sez. IV n. 4048 del 12 maggio 2025
Ambiente in genere.Verifica di assoggettabilità a VIA

La fase di “screening” del procedimento di v.i.a. svolge una funzione preliminare per così dire di “carotaggio”, nel senso che “sonda” la progettualità e solo ove ravvisi effettivamente una significatività della stessa in termini di incidenza negativa sull’ambiente, impone il passaggio alla fase successiva della relativa procedura; diversamente, consente di pretermetterla, con conseguente intuibile risparmio, sia in termini di costi effettivi, che di tempi di attuazione. Lo screening è dunque esso stesso una procedura di valutazione di impatto ambientale, che viene realizzata preventivamente con riguardo a determinate tipologie di progetto rispetto alle quali alla valutazione vera e propria si arriva solo in via eventuale, in base all’esito della verifica di assoggettabilità. La verifica di assoggettabilità a valutazione di impatto ambientale costituisce un procedimento di valutazione preliminare (cd. “screening”) autonomo e non necessariamente propedeutico alla v.i.a. vera e propria, con la quale condivide l’oggetto — l’« impatto ambientale », inteso come alterazione « qualitativa e/o quantitativa, diretta ed indiretta, a breve e a lungo termine, permanente e temporanea, singola e cumulativa, positiva e negativa » che viene a prodursi sull’ambiente — ma su un piano di diverso approfondimento. In linea generale, deve evidenziarsi che l’Amministrazione, nel formulare il giudizio sull’impatto ambientale, esercita un’amplissima discrezionalità che non si esaurisce in una mera valutazione tecnica, come tale suscettibile di una valutazione tout court sulla base di oggettivi criteri di misurazione, ma presenta al contempo profili particolarmente intensi di discrezionalità amministrativa e istituzionale in relazione all’apprezzamento degli interessi pubblici e privati coinvolti, con la conseguenza che il sindacato del giudice amministrativo in materia è necessariamente limitato alla manifesta illogicità e incongruità, al travisamento dei fatti o a macroscopici difetti di istruttoria ovvero quando l’atto sia privo di idonea motivazione.

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Sviluppo sostenibile.La disciplina introdotta dal Decreto legislativo 25 novembre 2024, n. 190, in materia di produzione di energia da fonti rinnovabili

Dettagli
Categoria principale: Sviluppo sostenibile
Categoria: Dottrina
Pubblicato: 16 Giugno 2025
Visite: 1372

La disciplina introdotta dal Decreto legislativo 25 novembre 2024, n. 190, in materia di produzione di energia da fonti rinnovabili 
di Pasquale PANTALONE

Pubblicazione dell'Ufficio Studi della Giustizia amministrativa 

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Rifiuti.Competenze in materia di piano di raccolta e gestione dei rifiuti prodotti dalle navi e dei residui di carico

Dettagli
Categoria principale: Rifiuti
Categoria: Consiglio di Stato
Pubblicato: 13 Giugno 2025
Visite: 1591

Consiglio di Stato Sez. VI n. 4133 del 14 maggio 2025
Rifiuti.Competenze in materia di piano di raccolta e gestione dei rifiuti prodotti dalle navi e dei residui di carico

La normativa di riferimento assegna all’Autorità portuale la competenza nell’elaborazione e adozione del piano di raccolta dei rifiuti prodotti dalle navi e non prevede che esso sia redatto in coerenza con il regolamento comunale né che vi debba essere un coinvolgimento istruttorio dell’ente locale, il quale non è competente alla gestione dei rifiuti in ambito portuale. Al riguardo rilevano: l’art. 208, comma 14, d.lgs. 152/2006; l’art. 5 d.lgs 182/2003 e gli art. 2 e 8 del medesimo decreto d.lgs 182/2003. Le disposizioni richiamate evidenziano, per un verso, la specialità della disciplina dei rifiuti in ambito portuale e specificano, per altro verso, che l’autorità competente all’elaborazione è esclusivamente quella portuale, la quale non è vincolata alle determinazioni degli enti locali. Questi ultimi, infatti, vengono meramente sentiti nell’ambito del procedimento di elaborazione del piano, da redigere in coerenza con la pianificazione regionale e non con il regolamento comunale.

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Urbanistica.Condono edilizio silenzio assenso e acquisizione dell'immobile al patrimonio comunale

Dettagli
Categoria principale: Urbanistica
Categoria: Consiglio di Stato
Pubblicato: 12 Giugno 2025
Visite: 1496

Consiglio di Stato Sez. VI n. 4214 del 16 maggio 2025
Urbanistica.Condono edilizio silenzio assenso e acquisizione dell'immobile al patrimonio comunale

Per espresso disposto di legge la formazione del silenzio assenso sull’istanza di condono è subordinata alla completezza documentale dell’istanza, presupposto che è onere del privato -che invoca l’avvenuta formazione del titolo per silentium- dimostrare. Il diritto alla restituzione previsto all’art. 39, comma 19, della L. n. 724/94 è condizionato alla “sanabilità” dell’opera, e quindi deve intendersi subordinato - malgrado la lettera ambigua della norma - al rilascio del provvedimento di condono. Una lettura della norma in senso costituzionalmente orientato impone quindi di interpretarla nel senso che il diritto dell’interessato all’annullamento degli atti ricognitivi del trasferimento della proprietà in favore del Comune, e la conseguente restituzione materiale del bene, é sospensivamente condizionato al rilascio del condono edilizio, non maturando – invece – per effetto della mera presentazione della domanda di condono o della presentazione, agli uffici competenti, della istanza di annullamento dell’atto di acquisizione e della trascrizione nei registri immobiliari. Non è il mancato annullamento dell’atto di acquisizione a precludere la sanatoria per silenzio assenso, ma è la mancata formazione del silenzio assenso (per difetto della completezza della documentazione) che osta all’annullamento dell’atto di acquisizione il quale, pertanto, rimane valido ed efficace, a prescindere dalla sua trascrizione

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Acque.Ecosistemi marini vulnerabili

Dettagli
Categoria principale: Acque
Categoria: Giurisprudenza Comunitaria
Pubblicato: 12 Giugno 2025
Visite: 1136

TRIBUNALE (Settima Sezione ampliata) 11 giugno 2025
« Politica comune della pesca – Articolo 9 del regolamento (UE) 2016/2336 – Regolamento di esecuzione (UE) 2022/1614 – Metodi e criteri per determinare le zone notoriamente o probabilmente caratterizzate dalla presenza di ecosistemi marini vulnerabili – Creazione di un elenco di zone in cui è certa o probabile la presenza di ecosistemi marini vulnerabili – Istituzione di zone di protezione – Eccezione di illegittimità – Proporzionalità »

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Beni culturali.Prescrizioni di tutela indiretta

Dettagli
Categoria principale: Beni Culturali
Categoria: Consiglio di Stato
Pubblicato: 11 Giugno 2025
Visite: 1351

Consiglio di Stato Sez. VI  n. 3575 del 28 aprile 2025
Beni culturali.Prescrizioni di tutela indiretta

Negli ordinamenti democratici e pluralisti si richiede un continuo e vicendevole bilanciamento tra princìpi e diritti fondamentali, senza pretese di assolutezza per nessuno di essi. Così come per i 'diritti' (sentenza della Corte costituzionale n. 85 del 2013), anche per gli 'interessi' di rango costituzionale (vieppiù quando assegnati alla cura di corpi amministrativi diversi) va ribadito che a nessuno di essi la Carta garantisce una prevalenza assoluta sugli altri. La loro tutela deve essere "sistemica" e perseguita in un rapporto di integrazione reciproca. Pertanto, nell’adozione del provvedimento ex art. 45 cit., l’amministrazione preposta alla cura dell’interesse culturale può essere chiamata a prendere in considerazione anche interessi diversi ed ulteriori rispetto a quello culturale (interessi che, secondo la dottrina tradizionale della discrezionalità amministrativa, si sarebbero definiti “secondari”). Tanto emerge dalla lettura della norma attributiva del potere che definisce con formule aperte gli obiettivi da perseguire (ad es. “l’integrità” del bene culturale, da intendersi sia in senso materiale che immateriale, le condizioni di “ambiente e decoro”) e lascia all’amministrazione la “facoltà” di individuare le prescrizioni (“le distanze, le misure e le altre norme”) dirette al raggiungimento di tali obiettivi.

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  • Beni culturali.Il patrimonio culturale urbanistico
  • Urbanistica.Classificazioni urbanistiche e tutela per l’affidamento dei proprietari
  • Urbanistica.Valutazione unitaria dell'intervento edilizio abusivo
  • Urbanistica.Inammissibilità sanatoria parziale 
  • Urbanistica.Piano di lottizzazione e permesso di costruire
  • Beni ambientali.La Corte costituzionale conferma la normativa di inedificabilità sui litorali della Sicilia
  • Ambiente in genere.Obblighi manutentivi delle aree esterne al confine stradale
  • Urbanistica.Lottizzazione abusiva e messa alla prova
  • Urbanistica.L’istituto dell’asservimento e la cessione di cubatura
  • Ambiente in genere.Procedura di VIA e AIA

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