SISTRI. L’ultima proroga ? Mah !

di Rosa Bertuzzi

In Gazzetta Ufficiale del 30 maggio 2011 è stato pubblicato il Decreto Ministeriale del 26 maggio 2011  avente ad oggetto la “Proroga dei termini di operatività del sistema informatico di controllo della tracciabilità dei rifiuti”, attraverso il quale l’entrata in funzione del sistema SISTRI viene prorogata in base a diversi scaglioni.

Il Sistri non entrerà in vigore il 1° giugno 2011, ma sarà avviato a tappe, le sanzioni saranno graduate e durante il primo semestre di efficacia saranno meno gravose .  Inoltre il Ministero, attraverso il D.M.  26 MAGGIO 2011 di proroga del SISTRI, si è impegnato a creare un iter alternativo nel caso in cui  il Sistri determini rallentamenti esecutivi maggiori a tre minuti. Il Governo e il Ministro dell’Ambiente «si fanno partecipi e garanti» di realizzare durante l’estate «apposite ed opportune verifiche sul funzionamento del sistema nel suo complesso, nonché di intervenire con opportuni adeguamenti tecnici e semplificazioni operative» iniziando dalla sostituzione del sistema a chiave Usb con un diverso: «più semplice ed affidabile».

Ha dichiarato il Ministero che  “La rimodulazione in chiave progressiva sarà utile a collaudare al meglio il sistema e aiuterà le aziende a prendere confidenza con le nuove procedure elettroniche”. La Confederazione Agromeccanici e Agricoltori Italiani ha invece dichiarato :  "l’esigenza sacrosanta di regolamentare un sistema complesso come la gestione dei rifiuti deve essere commisurata alla realtà operativa delle imprese agricole ed agromeccaniche ed al difficile momento economico in cui versa il settore primario".

La decisione raggiunta dal Ministero dell'Ambiente sulla proroga per il Sistema informatizzato di gestione dei rifiuti, si concretizzerà, come accennato antecedentemente, a scaglioni, il primo settembre inizieranno per primi le grandi imprese, precisamente:

1) dal 1° settembre 2011 per produttori di rifiuti con più di 500 dipendenti, per gli impianti di smaltimento, incenerimento e per i trasportatori che movimentano quantità annue maggiori alle 3.000 tonnellate;

2) dal 1° ottobre 2011 produttori di rifiuti che hanno da 250 a 500 dipendenti e “Comuni, Enti ed Imprese che gestiscono i rifiuti urbani della Regione Campania”;

3) dal 1° novembre 2011 per produttori di rifiuti che abbiano da 50 a 249 dipendenti;

4) dal 1° dicembre 2011 per produttori di rifiuti che hanno da 10 a 49 dipendenti e i trasportatori che trasportano fino a 3.000 tonnellate annue;

5) dal 2 gennaio 2012 per produttori di rifiuti pericolosi che hanno fino a 10 dipendenti.

La norma riporta la parola “dipendenti” che deve essere coordinata con la definizione della stessa introdotta dal Testo Unico in materia di SISTRI (Decreto 18 febbraio 2011 , n. 52, il “Regolamento recante istituzione del Sistema di Controllo della Tracciabilità dei Rifiuti...”  pubblicato nella G.U. n. 95 del 26 aprile 2011). Conseguentemente per «dipendenti» si deve afferrare che sono il numero di addetti, delle persone occupate nell’unità locale dell’ente o dell’impresa con una posizione di lavoro indipendente o dipendente a tempo pieno, a tempo parziale, con contratto di apprendistato o contratto di inserimento, anche se temporaneamente assente per servizio, ferie, malattia, sospensione dal lavoro, cassa integrazione guadagni, eccetera. Si sottolinea che i lavoratori stagionali devono essere considerati come frazioni di unità lavorative annue con riferimento alle giornate effettivamente retribuite.

Sorgono diversi interrogativi, relativi alla soluzione di tutti i problemi che il sistri sta facendo nascere. Tali problemi sono stati sollevati dalle Associazioni di Categoria, in particolare dalle Associazioni degli Artigiani, in quanto tutti gli iscritti a queste categorie sono, spesso, piccolissime aziende, senza dipendenti, che, comunque producono rifiuti pericolosi ( ad. Esempio le lavanderie ). Tali artigiani sono comunque obbligati ad iscriversi, gestire l’intera operatività del sistema , avere a disposizione un computer, saperlo utilizzare, avere la linea per i collegamenti Internet in alta velocità, e quant’altro.  Lo stesso Ministro Prestigiacomo, alla interrogazione Parlamentare posta dalle Associazioni di Categoria, ha sostenuto , in aula : “ Di fronte alle novità, anche quelle positive come la tracciabilità dei rifiuti speciali e pericolosi, resistenze sono inevitabili. Abbiamo scontato un gap di alfabetizzazione informatica di molti operatori, specie i più piccoli. Non escludo che in taluni casi, penso alle decine di migliaia di password errate inserite nel sistema del giorno click-day, ci sia stato anche chi abbia avuto “remare contro”. Ma ciò che conta p che sia stato metabolizzato il grande valore civile del Sistri, con il tempo e la pratica emergerà anche il grande vantaggio per le imprese per costi e semplificazione amministrativa.”.

Poiché molte imprese non riescono a far partire il sistema sistri per la lentezza del Sistema elettronico, o perché continua a cadere la linea con il sistema, alla domanda fatta al Ministro da un giornalista IlSole24ore, e precisamente : “ Come risolvere i problemi della lentezza della connessione o impossibilità di prendere la linea ? “ la stessa ha risposto : “ Occorre un serio lavoro di potenziamento dell’infrastruttura telematica. L’ultima proroga deve servire anche a questo. Del resto anche il Sistri dovrà essere validato e certificato da un ente terzo, in funzione del servizio che deve rendere e prendendo in considerazione anche le esigenze degli utenti “.

Ovviamente, un piccolo artigiano, si chiede : ma se non mi iscrivo, a quali sanzioni vado incontro ? Per il primo semestre le sanzioni sono talmente tanto ridotte ( sono pari al 5% del contributo sistri non versato ) che moltissime imprese sono fortemente motivate dal fatto di prorogare al massimi i tempi di  iscrizione. Poi, dal 1 luglio al 31 dicembre 2011 le sanzioni sono pari al 50% del contributo non versato. In pratica, un piccolo artigiano, per la iscrizione dovrà versare, al minimo , € 120,00 all’anno, con la obbligatorietà del versamento per l’anno 2010 e per l’anno 2011. Se, invece, non si iscrive, la potenziale sanzione che potrebbe essere irrogata sarà parti a € 6,00 per tutto . Conclusioni ? Fate voi, cari lettori.

Invece, il solito artigiano, in base alle norme ad oggi in vigore, se non si iscrive entro il prossimo 2 gennaio 2011, si vedrà perdere la proprietà del mezzo di trasporto, o la  sanzione amministrativa accessoria della sospensione da un mese a un anno dalla carica rivestita dal soggetto cui l’infrazione è imputabile ivi compresa la sospensione dalla carica di amministratore.  Il tutto in aggiunta alla violazione amministrativa ( verbale, c.d. multa ) di € 31.000,00 ( trentunmila euro).