UNO SGUARDO AL FUTURO: IL SISTEMA GHS
A cura del Dott. Filippo Bonfatti
Ecoricerche S.r.l. – Sassuolo (MO)

I prodotti chimici costituiscono un rischio reale per la salute degli esseri umani e per l’ambiente, sebbene esistano allo stato attuale numerose norme che ne regolano la produzione (registrazione, verifica, controindicazioni), manipolazione, trasporto e utilizzo.
La molteplicità dei regolamenti, dei decreti e delle linee guida che ogni Stato ha adottato ed emanato in materia di prodotti pericolosi costituiscono una babilonia di informazioni per gli utilizzatori professionali e non; una sorta di torre di Babele in cui a seconda dello Stato in cui ci si trova si può essere in presenza di simbologie, classificazioni e colori di etichetta diversi.
Non solo dunque, attraversando vari Stati, siamo innanzi ad una aspecificità linguistica, ma anche simbologica.
Per fare fronte a questo problema e al contempo fornire uno strumento adeguato per la incipiente globalizzazione dei mercati e soprattutto per sostenere l’esteso commercio internazionale dei cosiddetti “chemicals”, è stato formulato un approccio armonizzato a matrice internazionale alla classificazione ed etichettatura dei prodotti chimici.
Questo nuovo sistema di razionalizzazione gestionale è stato denominato “GHS”, Globally Harminized System of Classification and Labelling of Chemicals. Il corpus normativo, che prenderà la forma di Regolamento, classificherà i prodotti chimici (le sostanze chimiche vengono attualmente normate dal Regolamento REACH (CE) n.1907/2006) in funzione della tipologia del rischio, proponendo criteri unificati per le varie normative, ovvero un sistema di valutazione del rischio, armonizzato per il trasporto, per la manipolazione e l’utilizzo che trova esplicazione anche nella formulazione di nuove etichette e schede informative in materia di sicurezza armonizzate.
Il sistema normativo attuale prevede alcune difformità in funzione del tipo di percorso gestionale della merce pericolosa; basti pensare che l’ADR, la normativa sanitaria e quella sui rifiuti pericolosi prevedono per la stessa sostanza classificazioni ed etichettatura differenti. L’acido fluoridrico ad esempio in soluzione acquosa allo 0,2% rende tale soluzione blandamente nociva e quindi non etichettata ai fini del trasporto su strada (accordo ADR), ma la soluzione è comunque nociva ed etichettata Xn per l’utilizzo. Qualora la soluzione venisse alienata come rifiuto, ovvero il detentore avesse la volontà o l’obbligo di disfarsene, tale rifiuto diverrebbe tossico ai sensi dell’art.2 della Decisione 2000/532/CE e s.m.i. e gli verrebbe attribuita la caratteristica di pericolo H6.
Queste difficoltà e incongruenze dovrebbero essere superate dal sistema armonizzato che contribuirà non solo a uniformare alcuni criteri di classificazione nelle differenti norme a livello di singoli paesi, ma anche a livello mondiale assicurerà notevoli benefici di comprensione, sicurezza e facilitazione delle transazioni commerciali.
La prima edizione del sistema GHS, primo draft di riferimento, è stata approvata dal Comitato di esperti nella prima riunione (Summit di Rio de Janiero, 11-13 dicembre 2002) ed è stata pubblicata nel 2003; solo due anni dopo (2005) è stata approntata la prima revisione che includeva gli emendamenti al primo draft già deliberati in occasione della seconda sessione plenaria del Comitato di esperti (10 dicembre 2004). La terza sessione di incontro del Comitato, datata 14 dicembre 2006, ha infine adottato nuovi emendamenti alla edizione revisionata del GHS. Lo scorso luglio 2007, è stata pubblicata la seconda edizione revisionata della norma. Il sistema GHS è attualmente incoraggiato dal WSSD (World Summit on Sustainable Development) come strumento di lavoro e unificazione delle norme settoriali
Attualmente sono 65 gli Stati che operano una implementazione del sistema GHS, e che inviano attraverso il Governo o gli stakeholders informazioni di miglioramento, basandosi sulle attuali normative che il GHS prende come fondamento per la propria costruzione, ovvero le linee guida e i codici FAO sui pesticidi, la classificazione WHO dei pesticidi stessi, le raccomandazioni ONU sul trasporto delle merci pericolose, la convenzione di Basilea e il Regolamento (CE) n.1013/2006 per i rifiuti e naturalmente l’intero corpus normativo europeo sulle sostanze e preparati pericolosi (Direttive 67/548/CEE e s.m.i. e 1999/45/CE e s.m.i.).
Alla luce di tutto questo il GHS introdurrà infine anche un cambiamento nelle schede di sicurezza che andranno riformulate e nelle etichette di pericolo, nelle quali muteranno gli attuali simboli neri su sfondo arancione che verranno sostituiti da pittogrammi bianchi bordati di rosso a forma di diamante, con simbolo nero all’interno; le indicazioni di pericolo europee saranno sostituite da segnalazioni e avvertenze (pericolo/attenzione). Le frasi di rischio R e i consigli di prudenza S, infine, saranno soppiantati da condizioni di pericolosità e di precauzione. L’obiettivo della comunità internazionale è l’entrata in vigore del Regolamento GHS ad integrazione del REACH per il prossimo anno 2008.


Filippo Bonfatti