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LEXAMBIENTE Rivista giuridica a cura di Luca Ramacci - ISSN 2499-3174
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Beni ambientali.Impianti di produzione di energia da fonti rinnovabili e autorizzazione paesaggistica

Dettagli
Categoria principale: Beni Ambientali
Categoria: Giurisprudenza Amministrativa TAR
Pubblicato: 27 Marzo 2023
Visite: 3048

TAR Toscana Sez. III n. 222 del 27 febbraio 2023
Beni ambientali.Impianti di produzione di energia da fonti rinnovabili e autorizzazione paesaggistica

Il diniego – anche parziale – dell’autorizzazione paesaggistica deve contenere una sufficiente esternazione delle peculiari ragioni per le quali si ritiene che un’opera non sia idonea a inserirsi nell'ambiente, attraverso l’esame delle sue caratteristiche concrete e l’analitica individuazione degli elementi di contrasto con il vincolo da tutelare; e, a maggior ragione, puntuali e analitiche debbono essere le ragioni del diniego qualora l’autorizzazione richiesta riguardi la realizzazione di impianti di produzione di energia da fonti rinnovabili, nei cui confronti l’ordinamento esprime un chiaro favore (l’art. 12 del d.lgs. n. 387/2003 qualifica di pubblica utilità le opere per la realizzazione degli impianti alimentati da fonti rinnovabili; l’art. 11 del d.lgs. n. 28/2011 stabilisce l’obbligo di integrare le fonti rinnovabili negli edifici di nuova costruzione e negli edifici esistenti sottoposti a ristrutturazioni rilevanti, come già l’art. 4 co. 1-bis del d.P.R. n. 380/2001), potendo essi concorrere, indirettamente, alla salvaguardia degli stessi valori paesaggistici. La valutazione richiesta ai fini della tutela del vincolo paesaggistico non può, di conseguenza, ridursi all'esame dell’ordinaria contrapposizione interesse pubblico/interesse privato, ma deve farsi carico di tutti gli interessi pubblici coinvolti e favorire la soluzione che consenta, ove possibile, la realizzazione dell’intervento con il minor sacrificio dell’interesse paesaggistico nella sua declinazione meramente estetica

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Sviluppo sostenibile. Impianti alimentati da fonti rinnovabili

Dettagli
Categoria principale: Sviluppo sostenibile
Categoria: Corte Costituzionale
Pubblicato: 27 Marzo 2023
Visite: 1867

Corte costituzionale n. 48 del 23 marzo 2023
Oggetto: Energia - Impianti alimentati da fonti rinnovabili - Norme della Regione Abruzzo - Interventi di promozione delle comunità energetiche rinnovabili [CER] - Prevista attività della CER - Predisposizione di un bilancio energetico annuale; adozione di un programma triennale di interventi volti a ridurre i consumi energetici da fonti non rinnovabili e all'efficientamento dei consumi energetici - Promozione di progetti di efficienza energetica, anche innovativi, a vantaggio dei membri o azionisti finalizzati al risparmio energetico nonché all'incremento dell'utilizzo delle energie rinnovabili - Invio di tali documenti al tavolo tecnico permanente per la riduzione dei consumi energetici e, limitatamente al programma triennale di interventi, anche alla Giunta regionale ai fini della verifica della sua coerenza con il piano energetico ambientale regionale.
Previsione che la CER può stipulare accordi e convenzioni con l'Autorità di regolazione per energia reti e ambiente [ARERA] e i gestori della rete di distribuzione al fine di ottimizzare la gestione e l'utilizzo delle reti di energia.
Modalità di partecipazione e costituzione delle CER - Previsione che i Comuni che intendono procedere alla relativa costituzione adottano uno specifico protocollo d'intesa, cui possono aderire soggetti pubblici e privati, redatto sulla base dello schema-tipo predisposto dalla Giunta regionale finalizzato a sostenere la diffusione e la coerenza dei sistemi locali di produzione, consumo e accumulo di energia.
Previsione che la Giunta regionale definisce, con apposito disciplinare, i requisiti dei soggetti che possono parteciparvi.
Previsione che per gli oneri derivanti dalle azioni di comunicazione volte a favorire la diffusione dei gruppi di auto-consumatori e delle CER sul territorio regionale e dagli interventi di sostegno finanziario alla fase di attivazione o costituzione si fa fronte con le risorse di apposito e nuovo stanziamento per l'esercizio 2022 - Assicurazione della copertura finanziaria della relativa spesa per l'anno 2022 mediante variazione al bilancio regionale 2022-2024, esercizio 2022, in termini di competenza e cassa - Previsione che, per le annualità successive al 2022, ai medesimi oneri si provvede con le rispettive leggi di bilancio - Istituzione, con legge di bilancio, di un apposito e nuovo stanziamento annualmente determinato e iscritto, le cui risorse sono necessarie a far fronte agli oneri derivanti dagli interventi di contribuzione alla realizzazione degli impianti a decorrere dall'anno 2023.

Dispositivo: illegittimità costituzionale parziale - non fondatezza - inammissibilità

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Ambiente in genere. A.I.A. – Articolo 29-octies: una delle non poche disposizioni sconclusionate contenute nel 152/2006

Dettagli
Categoria principale: Ambiente in genere
Categoria: Dottrina
Pubblicato: 24 Marzo 2023
Visite: 2385

A.I.A. – Articolo 29-octies: una delle non poche disposizioni sconclusionate contenute nel 152/2006

di Marcello FRANCO

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Ambiente in genere.Inquinamento e responsabilità

Dettagli
Categoria principale: Ambiente in genere
Categoria: Consiglio di Stato
Pubblicato: 24 Marzo 2023
Visite: 2052

Consiglio di Stato Sez. IV n. 1776 del 21 febbraio 2023
Ambiente in genere.Inquinamento e responsabilità

In materia ambientale, l’accertamento del nesso fra una determinata presunta causa di inquinamento ed i relativi effetti - accertamento che evidentemente rileva per decidere se determinati interventi per eliminarlo siano giustificati - si basa sul criterio del “più probabile che non”, ovvero richiede che il nesso eziologico ipotizzato dall’autorità competente sia più probabile della sua negazione. La Corte di Giustizia dell’Unione Europea, nell’interpretare il principio “chi inquina paga” (che consiste nell'addossare ai soggetti responsabili i costi cui occorre far fronte per prevenire, ridurre o eliminare l’inquinamento prodotto), ha fornito una nozione di causa in termini di aumento del rischio, ovvero come contribuzione da parte del produttore al rischio del verificarsi dell’inquinamento. Per poter presumere l’esistenza di un siffatto nesso di causalità l’autorità competente deve disporre di indizi plausibili in grado di dar fondamento alla sua presunzione, quali la vicinanza dell’impianto dell’operatore all'inquinamento accertato e la corrispondenza tra le sostanze inquinanti ritrovate e i componenti impiegati da detto operatore nell'esercizio della sua attività. Quando disponga di indizi di tal genere, l'autorità competente è allora in condizione di dimostrare un nesso di causalità tra le attività degli operatori e l’inquinamento diffuso rilevato. Conformemente all’art. 4, n. 5, della direttiva 2004/35, un’ipotesi del genere può rientrare pertanto nella sfera d'applicazione di questa direttiva, a meno che detti operatori non siano in condizione di confutare tale presunzione

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Caccia e animali.Traffico illecito di animali da compagnia

Dettagli
Categoria principale: Caccia e Animali
Categoria: Cassazione Penale
Pubblicato: 23 Marzo 2023
Visite: 2596

Cass. Sez. III n. 7237 del 21 febbraio 2023 (UP 22 nov 2022)
Pres. Di Nicola Est. Semeraro Ric. Carosi
Caccia e animali.Traffico illecito di animali da compagnia

L’introduzione, tramite attività organizzate, degli animali di cui all’art. 4 della legge n. 201 del 2010 deve avvenire mediante condotte, finalizzate a procurare per sé o per altri un profitto, realizzate mediante la predisposizione di una, pur rudimentale, organizzazione. La parola attività è, infatti, adoperata al plurale ed indica, quindi, un complesso di mezzi, di risorse, di cui un soggetto di avvale per realizzare il suo fine, qui l’introduzione; tali attività devono essere organizzate, cioè devono avere una struttura ordinata, finalizzata alla commissione del fatto, mediante la connessione dei beni, dei mezzi, delle risorse affinché possano operare insieme per la realizzazione del fine illecito.

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Urbanistica.Accesso agli atti del procedimento per il rilascio di titoli edilizi

Dettagli
Categoria principale: Urbanistica
Categoria: Giurisprudenza Amministrativa TAR
Pubblicato: 23 Marzo 2023
Visite: 1959

TAR Sicilia (CT) Sez. II n. 516 del 20 febbraio 2022
Urbanistica.Accesso agli atti del procedimento per il rilascio di titoli edilizi   

Già l'art. 31 della legge urbanistica n. 1150/1942, nel testo modificato dalla legge n. 765/1967, attribuiva a "chiunque" la facoltà di impugnare le concessioni (licenze) edilizie. Successivamente questa norma è stata interpretata in senso riduttivo, riconoscendosi il titolo a ricorrere solo a chi avesse un interesse differenziato, in quanto proprietario (fra l'altro) di un fondo "prossimo", ossia non necessariamente confinante. Benché tale disposizione non risulti riprodotta nel vigente T.U. n. 380/2001, è implicito nel sistema che chiunque si trovi in una situazione di "prossimità" sia legittimato ad impugnare il permesso di costruire. E' ragionevole, infatti, che la facoltà di impugnare non venga ristretta agli immediati confinanti, giacché la violazione delle norme urbanistiche (le quali non sono dettate a protezione degli interessi particolari dei vicini, ma dell'interesse comune all'uso equilibrato del territorio) produce effetti lesivi in una sfera assai più estesa. Ne consegue che, anche ai fini della ricostruzione della legittimazione all’esercizio del diritto di accesso, strumentale all’eventuale contestazione della validità dei titoli edilizi, vale la stessa ampia nozione di “prossimità”. D’altra parte, i titoli edilizi sono atti pubblici, perciò chi esegue le opere non può opporre un diritto di riservatezza

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  • Rifiuti.Parti usate di autoveicoli
  • Rifiuti.Competenza ad adottare l’ordine di rimozione dei rifiuti abbandonati
  • Urbanistica.Reati edilizi e messa alla prova
  • Ambiente in genere.Patrimonio culturale e interesse ambientale alla transizione ecologica
  • Aria.Qualità dell’aria ambiente
  • Ecodelitti.Nozione di abusività della condotta
  • Urbanistica.Installazione tettoia
  • Urbanistica.Accertamento di conformità
  • Rifiuti.Sulla necessità dell’elemento soggettivo in caso di responsabilità per sversamento di rifiuti
  • Urbanistica.Scelte urbanistiche circa la disciplina del territorio

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