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LEXAMBIENTE Rivista giuridica a cura di Luca Ramacci - ISSN 2499-3174
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Ambiente in genere.Soggetti responsabili e perimetrazione degli obblighi di vigilanza. Rilevanza in sede penale e amministrativa delle condotte omissive 

Dettagli
Categoria principale: Ambiente in genere
Categoria: Dottrina
Pubblicato: 31 Marzo 2025
Visite: 1769

Soggetti responsabili e perimetrazione degli obblighi di vigilanza. Rilevanza in sede penale e amministrativa delle condotte omissive 
di Silvia MARTINO
Pubblicazione dell'Ufficio Studi Giustizia Amministrativa 

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Acque.Inquinamento di aree sensibili e condanna Repubblica italiana

Dettagli
Categoria principale: Acque
Categoria: Giurisprudenza Comunitaria
Pubblicato: 31 Marzo 2025
Visite: 1588

Corte di giustizia (Sesta Sezione) 27 marzo 2025
« Inadempimento di uno Stato – Trattamento delle acque reflue urbane – Direttiva 91/271/CEE – Articoli 4, 5 e 10 – Inquinamento di aree sensibili – Impianti di trattamento delle acque reflue urbane – Sentenza della Corte che constata un inadempimento – Mancata esecuzione – Articolo 260, paragrafo 2, TFUE – Sanzioni pecuniarie – Penalità – Somma forfettaria »

La Repubblica italiana, non avendo adottato tutte le misure necessarie per l’esecuzione della sentenza del 10 aprile 2014, Commissione/Italia (C‑85/13, EU:C:2014:251), è venuta meno agli obblighi che le incombono in forza dell’articolo 260, paragrafo 1, TFUE ed è stata pertanto condannata a pagare alla Commissione europea una somma forfettaria di EUR 10 milioni. Nel caso in cui l’inadempimento persista al giorno della pronuncia della sentenza, la Repubblica italiana è condannata a pagare alla Commissione europea una penalità di EUR 13.687.500 per ciascun semestre di ritardo nell’attuazione delle misure necessarie per conformarsi alla sentenza del 10 aprile 2014.

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Ambiente in genere.Fatti di inquinamento addebitabili a società e responsabilità degli amministratori

Dettagli
Categoria principale: Ambiente in genere
Categoria: Consiglio di Stato
Pubblicato: 31 Marzo 2025
Visite: 1477

Consiglio di Stato Sez. IV n. 1882 del 5 marzo 2025
Ambiente in genere.Fatti di inquinamento addebitabili a società e responsabilità degli amministratori

Non è esclusa la possibilità che gli amministratori di una società rispondano anche dei fatti di inquinamento addebitabili alla società. Tuttavia, per armonizzare la responsabilità con i principi e le regole che vigono nel diritto commerciale, sarà necessario accertare o l’uso distorto dello schema societario (secondo il parametro dell’abuso della personalità giuridica) o il contributo causale ed efficiente ai fatti di inquinamento. Nel caso in cui la società non sia responsabile dell’inquinamento le norme di riferimento saranno quelle che l’ordinamento prevede per il proprietario incolpevole e prioritariamente risponderà col bene di cui è proprietaria. In questa ipotesi gli amministratori non potranno rispondere col loro patrimonio se non al ricorrere dei presupposti e delle circostanze prima enunciate in via generale, ossia se come persone fisiche hanno dato causa all’inquinamento (e in tal caso saranno da annoverare tra i soggetti responsabili dell’inquinamento con le relative responsabilità) o se, con dolo o colpa, non hanno fatto quanto dovevano nell’interesse della società. 

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Beni ambientali.Impianti eolici e tutela del paesaggio

Dettagli
Categoria principale: Beni Ambientali
Categoria: Consiglio di Stato
Pubblicato: 28 Marzo 2025
Visite: 2204

Consiglio di Stato Sez. IV n. 1877 del 5 marzo 2025
Beni ambientali.Impianti eolici e tutela del paesaggio

Quando vengono in rilievo opere infrastrutturali di grande impatto visivo, il paesaggio, quale bene potenzialmente pregiudicato dalla realizzazione di opere di rilevante impatto ambientale, si manifesta in una proiezione spaziale più ampia di quella riveniente dalla sua semplice perimetrazione fisica consentita dalle indicazioni contenute nel decreto di vincolo. In altri termini, il paesaggio si manifesta in tali casi quale componente qualificata ed essenziale dell’ambiente, nella lata accezione che di tale bene giuridico ha fornito l’evoluzione giurisprudenziale, anche di matrice costituzionale (tra le tante, Corte Cost. 14 novembre 2007, n. 378). Inoltre, non vi è dubbio che quando trattasi di aree contermini ad altre vincolate ai sensi dell’art. 142 del Codice e ad aree SIC debba essere applicato l’Allegato 4 al d.m. 10 settembre 2010 che precisa, al punto 3, che “l’impatto visivo è uno degli impatti considerati più rilevanti fra quelli derivanti dalla realizzazione di un campo eolico”. 

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Urbanistica.Cambio di destinazione di locali accessori in vani ad uso residenziale

Dettagli
Categoria principale: Urbanistica
Categoria: Cassazione Penale
Pubblicato: 27 Marzo 2025
Visite: 2930

Cass. Sez. III n. 10441 del 17 marzo 2025 (CC 20 feb 2025)
Pres. Sarno Est. Scarcella Ric. PM in proc. Margesin
Urbanistica.Cambio di destinazione di locali accessori in vani ad uso residenziale

Il cambio di destinazione d’uso di locali accessori in vani ad uso residenziale integra una modificazione edilizia con effetti incidenti sul carico urbanistico complessivo, con conseguente assoggettamento al regime del permesso di costruire, ai sensi dell’art. 10, comma 1, lett. a) del Testo Unico Edilizia, ciò a prescindere dall’esecuzione materiale di opere

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Rifiuti.Obblighi di rimozione

Dettagli
Categoria principale: Rifiuti
Categoria: Consiglio di Stato
Pubblicato: 27 Marzo 2025
Visite: 1869

Consiglio di Stato Sez. IV n. 1883 del 5 marzo 2025
Rifiuti.Obblighi di rimozione

I rifiuti devono essere in ogni caso rimossi, anche qualora l’attività dell’impresa cessi: il soggetto responsabile potrà essere individuato nello stesso imprenditore non fallito, oppure in colui che amministra il patrimonio fallimentare. Invero, i costi della gestione dei rifiuti vanno imputati sia al loro produttore iniziale che ai detentori del momento ed ai detentori precedenti, potendo riconoscersi l’esimente prevista all’art. 192, comma 3 del d. lgs. n. 152/2006 soltanto ed unicamente a favore di chi non sia mai stato detentore dei rifiuti e, pertanto, nei confronti, ad esempio, del proprietario incolpevole del terreno. Dunque, il costo della rimozione potrà ricadere sull’attivo fallimentare, quale conseguenza della funzione di garanzia che assume il detentore dei siti in cui siano abbandonati i rifiuti, in precedenza sede dell'impresa fallita, in conformità al principio “chi inquina paga”.

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  • Urbanistica.Il seme della discordia inizia a dare i suoi frutti
  • Urbanistica.Costruzioni in zona sismica
  • Urbanistica.Decorrenza del termine per l’impugnazione di una concessione edilizia
  • Ambiente in genere.Accesso alle informazioni
  • Urbanistica.Lottizzazione abusiva negoziale e acquirente del lotto frazionato
  • Beni ambientali.Sui limiti dell’accertamento postumo di compatibilità paesaggistica.
  • Elettrosmog. Illegittimità di divieto generico all’istallazione degli impianti di trasmissione
  • Urbanistica.Differenze tra dichiarazione di idoneità statica e certificato di collaudo
  • Urbanistica.Regime intertemporale di applicazione del c.d. d.l. “salva casa”
  • Beni culturali.Valutazione dell'interesse culturale

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