Lexambiente - Rivista Trimestrale di Diritto Penale dell'Ambiente
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Inquinamento idrico e art. 674 c.p.: condanna del sindaco a 200 euro di ammenda
di Gianfranco AMENDOLA
TAR Lombardia (MI) Sez. III n. 1816 del 14 giugno 2024
Rifiuti.Inquinamento del suolo e test di cessione
Il D.M. del 1998 si occupa di stabilire le condizioni che permettano ad un certo materiale di non essere considerato rifiuto, e di sottrarsi, perciò, alla relativa disciplina. Altra questione è di verificare se l’impiego di tale materiale dia comunque adito ad inquinamento ambientale. In tale ultimo caso le MPS non possono godere di un trattamento di favore rispetto a qualsivoglia altra sostanza, non costituente rifiuto, che venga accumulata sul suolo e lo contamini. In base al principio “chi inquina paga” il superamento del test per sottrarsi alla disciplina dei rifiuti non può equivalere a licenza di inquinare, senza osservare le precauzioni, anche in termini di verifica dell’effettiva capacità contaminante delle MPS, che gravano sull’operatore.
Limiti alla applicazione del D.Lgs. 30.05.2008, n. 117 ai rifiuti del trattamento di un gas idrocarburico
di Mauro SANNA
Consiglio di Stato Sez. III n. 5073 del 6 giugno 2024
Caccia e animali.Rigetto istanza di rinnovo del porto d’armi
In materia di armi deve ritenersi giustificato il ritiro della licenza allorquando l’Amministrazione abbia discrezionalmente, ma non irragionevolmente, valutato la concretezza e l’attualità del pericolo che il titolare della licenza potesse verosimilmente utilizzare in modo improprio le armi di cui era in possesso. Nello specifico settore delle armi, tale valutazione comparativa si connota in modo peculiare rispetto al giudizio che tradizionalmente l’Amministrazione compie nell’adottare provvedimenti permissivi di tipo diverso. La peculiarità deriva dal fatto che, stante l’assenza di un diritto assoluto al porto d’armi, nella valutazione comparativa degli interessi coinvolti assume carattere prevalente, nella scelta selettiva dell’Amministrazione, quello di rilievo pubblico, inerente alla sicurezza e all’incolumità delle persone, rispetto a quello del privato. Non può ritenersi manifestamente irragionevole una disciplina, pur particolarmente severa come quella in esame, che sancisce un divieto assoluto di concessione della licenza di porto d’armi anche nei confronti di chi sia stato condannato ed abbia ottenuto la riabilitazione.
Esame e discussione dell’elenco europeo dei rifiuti
di Mauro SANNA
Consiglio di Stato Sez. IV n. 5511 del 20 giugno 2024
Rifiuti.Illegittimità ordinanza che dispone tout court il conferimento dei rifiuti in discarica
L’art. 179 del d.lgs. n. 152/2006, come modificato dal d.lgs. 4/2008 e dal d.lgs. n. 205/2010, ha positivizzato i criteri di priorità nella gestione dei rifiuti, stabilendo che la gestione dei rifiuti debba avvenire secondo un preciso ordine gerarchico, provvedendo prioritariamente alla prevenzione, intesa come insieme di misure volte a impedire la produzione di rifiuti; alla preparazione per il riutilizzo, definita come operazione di controllo, pulizia e riparazione, che permette il riutilizzo del bene; al riciclaggio, quale forma di recupero attraverso il ricorso a tecniche appropriate per ottenere altri prodotti o materiali; al recupero di altro tipo (come avviene, ad esempio, con le tecniche di recupero per produrre energia e l'utilizzo del rifiuto pretrattato come combustibile). L’ultima opzione è costituita dallo smaltimento, che rappresenta quindi l’ipotesi residuale. E' conseguentemente illegittima l'adozione, da parte dell’amministrazione comunale, di un'ordinanza che dispone tout court il conferimento dei rifiuti in discarica, senza dar conto di aver preventivamente verificato la possibilità di individuare forme alternative di bonifica dell’area, attraverso il ricorso alla modalità del recupero in tutto o in parte dei rifiuti presenti nell’area stessa (nella gradazione preferibile rispetto al conferimento degli stessi in discarica).
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