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LEXAMBIENTE Rivista giuridica a cura di Luca Ramacci - ISSN 2499-3174
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Urbanistica.Contributi consortili per le opere infrastrutturali in aree di sviluppo industriale

Dettagli
Categoria principale: Urbanistica
Categoria: Consiglio di Stato
Pubblicato: 14 Ottobre 2025
Visite: 510

Consiglio di Stato Sez. IV n. 7335 del 16 settembre 2025
Urbanistica.Contributi consortili per le opere infrastrutturali in aree di sviluppo industriale

I contributi consortili per le opere infrastrutturali in aree di sviluppo industriale (ASI) sono oneri posti a carico delle imprese che si insediano in tali aree. Nel caso in cui l’azienda procede all’acquisto diretto delle aree occorrenti per il proprio insediamento, non viene richiesto alcun contributo per le infrastrutture (che eseguirà il Consorzio); viceversa, ove l’area (il lotto) viene assegnato dal Consorzio, l’impresa sottoscrive la convenzione (per l’agglomerato privo di infrastrutture) e si impegnano a corrispondere al Consorzio la quota parte per gli oneri derivanti da opere in futuro realizzate dall’Ente, e di cui potrà usufruire, in relazione all’area posseduta, nonché di accollarsi i canoni annuali di manutenzione delle opere stesse. Questi contributi, detti anche oneri di infrastrutturazione, sono finalizzati a finanziare le spese per le opere necessarie a consentire l'insediamento e lo sviluppo delle attività produttive. Non sussiste un vincolo sinallagmatico tra il pagamento di tali oneri e le singole opere infrastrutturali di interesse specifico dell’area assegnata all’impresa. Il contributo consortile rappresenta, infatti, un costo che l’impresa deve sostenere per utilizzare le infrastrutture dell'ASI. In altri termini, questo onere rappresenta un corrispettivo di diritto pubblico, di natura non tributaria, dovuto per la partecipazione alla zona di sviluppo industriale; contributo che permette al Consorzio ASI di finanziare le opere necessarie per garantire il funzionamento delle aree industriali, quindi sganciato da un diretto vincolo sinallagmatico nella concessione ottenuta, ovvero nella convenzione stipulata tra l’impresa e il Consorzio. Così stando le cose, il pagamento di questi contributi trova allora fondamento nell’interesse stesso delle imprese (interesse all’insediamento nella zona di sviluppo industriale): l’assenso alla utilizzazione del suolo si configura, dunque, come fatto costitutivo dell’obbligo giuridico del concessionario di corrispondere il relativo contributo per oneri di infrastrutture.

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Beni ambientali.Impianto di un vigneto e VINCA

Dettagli
Categoria principale: Beni Ambientali
Categoria: Giurisprudenza Amministrativa TAR
Pubblicato: 14 Ottobre 2025
Visite: 475

TAR Veneto Sez. II n. 1736 del 7 ottobre 2025
Beni ambientali.Impianto di un vigneto e VINCA

In materia di impianto di un vigneto, non è sostenibile l’insussistenza dei presupposti di assoggettamento a VINCA, per la natura “non intensiva” dell’impianto e l’assenza di movimenti di terra. Infatti, la disciplina di tutela degli habitat non è condizionata dalla qualificazione edilizia o dall’intensità agronomica dell’intervento, ma dalla sua idoneità a determinare incidenze significative (segnalazione e massima Avv. E. Gaz)

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Rifiuti.Sversamento sul terreno di effluenti zootecnici 

Dettagli
Categoria principale: Rifiuti
Categoria: Cassazione Penale
Pubblicato: 13 Ottobre 2025
Visite: 641

Cass. Sez. III n. 32523 del 1 ottobre 2025 (UP 26 set 2025)
Pres. Di Nicola Est. Gai Ric. Mottola
Rifiuti.Sversamento sul terreno di effluenti zootecnici 

Configura la contravvenzione di cui all'art. 256, comma 2, d.lgs. n. 152 del 2006 l'aver fatto defluire effluenti zootecnici provenienti dai paddock di stabulazione di capi bufalini privi di idonei sistemi di raccolta e regimentazione nel terreno circostante e l'aver depositato direttamente sul suolo letame proveniente dall'allevamento.

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Urbanistica.Caratteristiche del centro commerciale

Dettagli
Categoria principale: Urbanistica
Categoria: Consiglio di Stato
Pubblicato: 13 Ottobre 2025
Visite: 499

Consiglio di Stato Sez. IV n. 7400 del 19 settembre 2025
Urbanistica.Caratteristiche del centro commerciale

Gli elementi circostanziati per potersi comprovare che attività commerciali esercitate in distinti edifici o parti di edificio configurino un “centro commerciale” sono i seguenti: è necessario che le strutture siano direttamente collegate fra loro; i percorsi devono collegare direttamente le strutture, non il più ampio lotto ove queste insistono; deve esservi la presenza di servizi all’utenza e, generale, di spazi pertinenziali (in primis parcheggi, ma anche, ad esempio, aree per bambini) indistintamente fruibili dalla clientela di tutte le strutture, regolati, gestiti e manutenuti unitariamente; deve sussistere una policy di gestione accentrata ed unitaria, con riferimento tanto alle relazioni contrattuali con terze parti (utenze, servizi di pulizia e guardianaggio, selezione del personale), quanto alla promozione commerciale, operata unitariamente a favore dell’intera struttura complessa, peraltro solitamente caratterizzata da un nome commerciale autonomo e distinto da quelli dei singoli esercizi ivi allocati.

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Urbanistica.Strutture alberghiere e vincolo di destinazione d'uso

Dettagli
Categoria principale: Urbanistica
Categoria: Corte Costituzionale
Pubblicato: 13 Ottobre 2025
Visite: 482

Corte costituzionale n. 143 del 7 ottobre 2025
Oggetto: Edilizia e urbanistica - Turismo - Disciplina urbanistica degli alberghi - Norme della Regione Liguria - Proprietari degli immobili soggetti al vincolo di destinazione d’uso ad albergo - Previsione che costoro possono, in qualsiasi momento, presentare, in forma individuale e/o aggregata, al comune territorialmente competente, motivata e documentata istanza di svincolo per sopravvenuta inadeguatezza della struttura ricettiva rispetto alle esigenze del mercato, a causa dell’impossibilità oggettiva a realizzare interventi di adeguamento complessivo dell'immobile per sussistenza di vincoli di diversa natura o a causa della collocazione della struttura in ambiti territoriali inidonei allo svolgimento dell'attività alberghiera - Previsione che omette di stabilire come condizione sufficiente ai fini della rimozione del vincolo quella della insostenibilità economica dell’attività - Denunciata compressione della libertà imprenditoriale poiché, qualora la prosecuzione dell’attività non sia più compatibile con lo scopo di conseguimento del profitto, il titolare si troverebbe di fronte all’alternativa tra chiudere l’attività produttiva in perdita o cedere il compendio produttivo

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Rifiuti.Decreto Terra dei Fuochi coorinato con la legge di conversione

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Categoria principale: Rifiuti
Categoria: Legislazione nazionale
Pubblicato: 10 Ottobre 2025
Visite: 2995

Testo “coordinato” delle disposizioni di interesse penalistico modificate con Decreto-legge 8 agosto 2025, n. 116 come modificato con legge di conversione 3 ottobre 2025, n. 147 Disposizioni urgenti per il contrasto alle attività illecite in materia di rifiuti e per la bonifica dell’area denominata terra dei fuochi nonché in materia di assistenza alla popolazione colpita da eventi calamitosi (le modifiche a suo tempo adottate in sede di D.L. sono in neretto corsivo, quelle poi modificate in sede di  conversione, in neretto semplice).

di Giancarlo BONOCORE

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  • Alimenti.Frode in commercio
  • Urbanistica.Limiti alla procedura di fiscalizzazione di cui all'art. 38 TUE
  • Urbanistica.Piano regolatore e strumento attuativo
  • Rifiuti.Bonifiche ed abuso della personalità giuridica
  • Beni culturali.Cose di interesse numismatico 
  • Rifiuti.Competenza regionale autorizzazioni per la realizzazione e gestione di nuovi impianti di smaltimento e recupero
  • Ambiente in genere.Le terre collettive, in linea di massima, non sono espropriabili
  • Ambiente in genere.Annullamento di ufficio AUA
  • Elettrosmog.legittimazione e interesse all’impugnazione delle autorizzazioni all’installazione di stazioni radio base
  • Urbanistica.Condono edilizio e nulla osta Ente parco

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