Rassegna normativa
a cura di Maurizio PICCA
Rassegna
Normativa
Attività
Parlamentare
Nonostante il Decreto omnibus e la Manovra Finanziaria per l’anno 2004 continuino a tenere banco nelle aule parlamentari, l’agenda parlamentare è molto fitta.
In particolare per quanto riguarda la Camera dei Deputati, dove, oltre al disegno di legge sul Fondo per i non autosufficienti, vi sono le questioni: asili nido, imprese sociali, norme anti burocrazia, corpo forestale, sistema fieristico e finanziamento opere pubbliche approvate nella vecchia finanziaria.
Inoltre vi sono ancora in ballo i provvedimenti in materia di: giustizia, riforme istituzionali e le audizioni sulla riforma delle pensioni
In particolare sul Decreto omnibus, che contiene il condono edilizio, la maggioranza ha previsto di porre la fiducia, mercoledì 19 novembre, mentre per quanto riguarda la Manovra finanziaria per l’anno 2004 sarà approvata, al Senato per poi passare all’esame della Camera, venerdì 14 novembre.
Emendamenti
approvati alla Manovra Finanziaria 2004
1) Ristrutturazione immobili - a partire dal primo gennaio 2004 torna al 41% lo sgravio fiscale sulle spese di ristrutturazione degli immobili
2) General contractor – le aziende non potranno anticipare in proprio più del 20% della base d’asta e riceveranno indietro la quota versata in un’unica rata al termine dei lavori
3) Aree percorse da incendi – ammessa la costruzione di edifici e industrie nelle aree percorse dal fuoco anche senza una concessione già rilasciata, ma con la semplice previsione di edificabilità da parte dei piani urbanistici
4) Assicurazione anti calamità – è confermato l’obbligo di assicurazione contro le calamità naturalui, per gli immobili nuovi, mentre per quelli già esistenti si prevede una certa gradualità. Passa da 90 a 180 giorni il termine per il regolamento di attuazione. Viene istituito un tetto, non ancora ufficializzato, oltre il quale spetta allo Stato coprire i danni
5) Piccolo comuni – anche le imprese, nei comuni al di sotto di 5000 abitanti, individuali potranno svolgere interventi di recupero di importo inferiore a 15 mila euro
Ultimi provvedimenti del Consiglio dei Ministri
1) le Commissioni, nazionale e speciale, di valutazione di impatto ambientale (VIA) saranno integrate da un rappresentante indicato dalle Regioni e Provincie autonome. Questo è il succo del decreto legge approvato dal Consiglio dei Ministri, nella giornata di giovedì 13 novembre. Inoltre sempre tramite questo decreto legge si prevede l’adeguamento, in virtù delle sentenze della Corte Costituzionale, dell’ordinamento in materia di procedimenti autorizzatori all’installazione di infrastrutture di comunicazioni elettriche
2) via libera ad un decreto legislativo che prevede un sistema sanzionatorio nella protezione delle indicazioni geografiche e delle denominazioni di origine dei prodotti agricoli e alimentari in attuazione del regolamento CEE 208/92
3) è stato varato anche un regolamento che modifica la composizione della Commissione esaminatrice e della segreteria tecnica del concorso per esame a posti di notaio
Proposta di Legge Piccoli Comuni
Il Testo Unificato delle proposte di Leggi Realacci - Bocchino “Misure per il sostegno delle attività economiche, agricole, commerciali e artigianali e per la valorizzazione del patrimonio naturale e storico-culturale dei comuni con popolazione inferiore ai 5.000 abitanti”, approvata nel gennaio 2003 dalla camera dei Deputati, è oramai in procinto di ottenere il via libera anche dal Senato.
Il progetto di legge in questione è stato
calendarizzato per i primi giorni del prossimo anno, pertanto, se non verrà
modificata dal Senato, evitando così il ritorno alla Camere dei Deputati
allungando i tempi per l’approvazione definitiva, dovrebbe essere approvata
alla fine di febbraio primi di marzo
La proposta in
pillole
1) adottare modalità innovative di gestione dei servizi scolastici, sanitari, di trasporto, commerciali e postali, finalizzate a valorizzare il patrimonio paesaggistico e storico-culturale e a combattere il dissesto idrogeologico;
2) promuovere l’esercizio associato di servizi comunali, soprattutto in riferimento al trasporto locale e scolastico, ai servizi sociali e agli interventi di protezione e tutela ambientale;
3) sostenere le attività commerciali, agricole, artigianali e i pubblici esercizi, nel miglioramento degli impianti, nel recupero dei centri storici e nella promozione turistica dei comuni;
4) affidare in appalto a coltivatori diretti e imprenditori agricoli interventi di manutenzione del territorio, difesa e valorizzazione dell’ambiente, anche nei comuni che ricadono all’interno di aree protette;
5) favorire il riequilibrio insediativo, il recupero dei centri abitati e degli antichi mestieri, prevedendo incentivi finanziari e premi per quanti trasferiscano la loro residenza o attività economica in un piccolo comune;
6) incentivare l’attività scolastica e formativa nelle località isolate e nei centri minori;
7) assicurare i servizi postali di base;
8) recuperare le stazioni ferroviarie disabilitate, trasformandole in presidi di protezione civile e salvaguardia del territorio o in sedi di promozione dei prodotti tipici locali;
9) incentivare la realizzazione di programmi informatici di E – Government;
10) evidenziare tramite programmazione televisiva pubblica nazionale e regionale le realtà storiche, artistiche, sociali, economiche ed enogastronomiche dei piccoli comuni;
11) possibilità di stipulare con le diocesi cattoliche convenzioni per la salvaguardia e il recupero dei beni culturali, storici, artistici e librari delle parrocchie;
12)
recupero delle stazioni ferroviarie disabilitate e delle case cantoniere
dell’Anas per destinarle a presidi di protezione civile e di salvaguardia del
territorio.
Scorie nucleari
E’ inaccettabile che il Governo prenda decisioni che condizioneranno un’area importante del territorio italiano per secoli in questo modo, con un blitz improvviso. La scelta di trasformare la Basilicata nella pattumiera delle scorie nucleari è infatti più che inattesa e arriva senza essere passata attraverso quel necessario confronto con le istituzioni locali, la Regione, gli altri soggetti interessati. Un modo di procedere per niente trasparente e per niente democratico.
Il Consiglio dei Ministri, giovedì 13 novembre, ha deciso di realizzare il deposito unico delle scorie nucleari nel territorio di Scanzano Jonico, in Basilicata. "Quali sono i motivi tecnici della scelta? Quali le ragioni che hanno fatto optare per la Basilicata? si chiede Realacci - Il metodo con cui è stata presa la decisione impedisce una discussione approfondita sul merito. Cosa, ribadiamo, inammissibile trattandosi di una scelta che condizionerà quel territorio per centinaia e centinaia di anni. Quali processi democratici sono stati attivati per tastare il polso alla popolazione e alle amministrazioni locali, che per quella lingua di terra avevano progettato e investito piuttosto su un avvenire turistico?".
Disposizioni urgenti per la sicurezza del sistema elettrico nazionale e per
il recupero di potenza di energia elettrica
E’ stata approvata il 27 ottobre 2003 la Legge n°290. Con questo provvedimento si stabilisce, fatto gravissimo, che fino a luglio 2005 il Governo può concedere deroghe ai parametri ambientali per le centrali – temperature delle acque di raffreddamento ed emissioni in atmosfera – in pratica con questo provvedimento si mandano su di “giri” le centrali aumentando così sprechi ed emissioni. Il sistema elettrico italiano, riesce ad utilizzare soltanto 50.000 Mw dei 76.000 di potenza effettiva installata, perdendo ben 26.000 megawatt fra varie inefficienze di gestione, questo provvedimento non prende assolutamente in considerazione ciò, ma di fatto aumenta ulteriormente le inefficienze a danno della salute dei cittadini e del clima del nostro Paese. Questo è esattamente ciò che è stato legiferato allontanandoci ulteriormente dal raggiungimento degli obiettivi del protocollo di Kyoto
Norme per la localizzazione di impianti di telecomunicazione
La Corte Costituzionale, con sentenza n° 324 ottobre 2004, ha sancito che per regolamentare l’installazione di impianti di trasmissione radiotelevisiva o di telecomunicazione, la Giunta regionale non può deliberare ma spetta al Consiglio regionale di deliberare su questa importante materia.
La Corte Costituzionale ha bocciato solo questa parte della delibera della Giunta regionale della Campania ma ha sancito la competenza regionale in materia di installazione di impianti di trasmissione radiotelevisiva o di telecomunicazione.
Latte pastorizzato
Con una sentenza della Corte di giustizia europea si è dato il via libera alla commercializzazione, in Italia, del latte pastorizzato e trattato termicamente ad alta temperatura, con scadenza più lunga del termine previsto dalla normativa nazionale.
Nessuna restrizione alla liberà circolazione delle merci deve essere imposta ai produttori dalle norme degli stati membri quando non risulta che il latte trattato abbia una durata più breve e quando l’autorità competente non abbia dimostrato che il prodotto non tuteli la salute pubblica o altro interesse generale. Questo è quanto emerge dalla lettura della sentenza della Corte di giustizia europea del 13 novembre 2003.
Attività regionale
E’ arrivata la seconda tranche dei bandi per i “Contratti di Quartiere”, finalizzati al recupero e alla riqualificazione urbana: attrezzando le aree con le urbanizzazioni secondarie; migliorando la dotazione di servizi; costruendo nuove “edilizia residenziale”. I bandi concedono ai comuni, 180 giorni di tempo, per presentare i progetti da finanziare. Questi bandi sono stati pubblicati sul Bur di sette regioni Abruzzo, Basilicata, Lombardia, Liguria, Puglia, Sardegna e Veneto.
Mentre sul Bur della regione Sicilia si trova una circolare, dell’Assessore agli Enti Locali, che offre delucidazioni, ai Sindaci, su tute le novità in materia di appalti di lavori e servizi introdotte dalla Legge regionale 7 del 2003.
Mentre la Giunta della Provincia autonoma di Trento ha emesso un regolamento che permette il project financing anche alle fondazioni bancarie. L’altra novità di questo regolamento, nato come regolamento di attuazione della Legge provinciale 3 del 1999, è la scadenza fissata per la presentazione delle proposte. A differenza della Merloni, infatti, che fissa un termine perentorio al 30 giugno, prorogabile al 31 dicembre di ogni anno, il regolamento Trentino introduce delle scadenze differenziate per ogni intervento.