Lexambiente - Rivista Trimestrale di Diritto Penale dell'Ambiente  

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Sequestro canale di acque pubbliche (con facoltà d'uso) nella città di Andria e tutela della pubblica incolumità
Comunicato

Oggi 13 giugno 2007, i comuni di Andria e Barletta (BA) sono stati teatro di una importante operazione di polizia giudiziaria del Nucleo operativo ecologico Carabinieri di Bari che, insieme ai colleghi delle compagnie carabinieri di Andria e Barletta e con la collaborazione delle polizie municipali dei rispettivi comuni, ha eseguito un decreto di sequestro preventivo del canale di acque pubbliche denominato “Ciappetta-Camaggio”
Il provvedimento, emesso dal g.i.p. del Tribunale di Trani dott. Roberto Oliveri del Castillo in accoglimento della richiesta formulata dal sostituto procuratore della Repubblica presso il Tribunale dott. Giuseppe Maralfa, riguarda il canale “Ciappetta – Camaggio” ricettore, per il successivo scarico in mare, dei reflui depurati provenienti dal depuratore a servizio della citta’ di Andria.
La misura cutelare scaturisce da una complessa ed articolata attivita’ investigativa diretta dalla procura della repubblica di Trani ed eseguita dal n.o.e. nel corso della quale, nel mese di luglio dello scorso anno, fu gia’ sottoposto a sequestro penale il depuratore di Andria risultato non in regola con la normativa ambientale concernente l’immissione di bio-gas in atmosfera, la gestione dei fanghi ed il superamento valori chimico – biologici superiori ai limiti di concentrazione di soglia previsti dalla normativa vigente.
Proprio questo ultimo motivo e’ posto a fondamento dell’odierno decreto di sequestro resosi necessario soprattutto per salvaguardare la salute e l’incolumita’ pubblica in quanto, con l’approssimarsi della stagione estiva, maggiore e’ il rischio che ignari agricoltori possano emungere le acque dal canale, ricettore dei reflui inquinati e potenzialmente tossico-nocivi, per usi irrigui. Il sequestro preventivo del canale contempla la c.d. “facolta’ d’uso” per il suo uso quale corpo ricettore anche se e’ assolutamente vietato il prelievo delle sue acque per qualsiasi fine motivo per il quale i trasgressori saranno denunciati per violazione dei sigilli.
Le autorita’ sanitarie locali e gli organi territoriali competenti sono stati attivati affinche’ monitorizzino la situazione ed eventualmente emettano le ordinanze urgenti di competenza.