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LEXAMBIENTE Rivista giuridica a cura di Luca Ramacci - ISSN 2499-3174
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Urbanistica.Piani urbanistici 

Dettagli
Categoria principale: Urbanistica
Categoria: Consiglio di Stato
Pubblicato: 30 Giugno 2025
Visite: 1027

Consiglio di Stato Sez. IV n. 4731 del 30 maggio 2025
Urbanistica.Piani urbanistici 

Il piano regolatore, così come gli altri piani urbanistici, sono atti generali ampiamente discrezionali, sindacabili soltanto per macroscopica illogicità o irragionevolezza, o qualora siano inficiati da errori di fatto o da abnormi illogicità, perché incoerenti con l'impostazione di fondo dell'intervento pianificatorio. Ne consegue che non sussiste la necessità di particolari motivazioni a sostegno delle scelte urbanistiche del Comune essendo sufficiente il mero richiamo ai criteri e principii ispiratori del piano. Tale principio trova eccezione nell’ipotesi in cui sussista un’aspettativa qualificata del proprietario o una specifica destinazione urbanistica. A fronte di destinazioni urbanistiche diverse e più sfavorevoli rispetto a quelle impresse con il nuovo strumento urbanistico, l'esigenza di una specifica motivazione a sostegno della nuova destinazione sussiste solo quando quelle indicazioni avevano assunto una prima concretizzazione in uno strumento urbanistico esecutivo (piano di lottizzazione, piano particolareggiato, piano attuativo), approvato o convenzionato, o quantomeno adottato, e tale quindi da aver ingenerato un'aspettativa qualificata alla conservazione della precedente destinazione. Inoltre, le istanze e osservazioni proposte dai cittadini e/o proprietari in riferimento agli atti di pianificazione urbanistica non costituiscono veri e propri rimedi giuridici, ma semplici apporti collaborativi e, pertanto, non danno luogo a peculiari aspettative, sicché il loro rigetto o il loro accoglimento, di regola, non richiede una motivazione analitica, essendo sufficiente che esse siano state esaminate e confrontate con gli interessi generali sottesi allo strumento pianificatorio.

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Sviluppo sostenibile.La giurisprudenza amministrativa indica i limiti territoriali dell’ubicazione degli impianti di produzione energetica da fonti rinnovabili

Dettagli
Categoria principale: Sviluppo sostenibile
Categoria: Dottrina
Pubblicato: 30 Giugno 2025
Visite: 1572

La giurisprudenza amministrativa indica i limiti territoriali dell’ubicazione degli impianti di produzione energetica da fonti rinnovabili

di Stefano DELIPERI

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Acque.Competenza in tema di sanzioni amministrative

Dettagli
Categoria principale: Acque
Categoria: Consiglio di Stato
Pubblicato: 27 Giugno 2025
Visite: 1345

Consiglio di Stato Sez. IV n. 4687 del 29 maggio 2025
Acque.Competenza in tema di sanzioni amministrative 

La disciplina delle sanzioni amministrative non costituisce una materia a sé, ma rientra nell’ambito materia alla quale le sanzioni stesse si riferiscono. Nello specifico, le violazioni in materia di scarichi e di tutela della qualità dei corpi idrici, di cui all’art. 133 del codice dell’ambiente, sono ascrivibili alla materia della tutela dell’ambiente, di competenza legislativa esclusiva dello Stato. Con l’art. 135 del d.lgs. n. 152 del 2006, lo Stato ha poi delegato alle Regioni l’esercizio delle funzioni relative all’irrogazione delle sanzioni amministrative, nel rispetto di quanto previsto dagli articoli 18 e seguenti della l.n. 689 del 1981, ovvero limitatamente al procedimento applicativo. Ne deriva che, per quanto concerne i criteri di determinazione delle sanzioni amministrative in materia, le Regioni non dispongono di un autonomo potere normativo.

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Beni ambientali.Volumi tecnici

Dettagli
Categoria principale: Beni Ambientali
Categoria: Cassazione Penale
Pubblicato: 26 Giugno 2025
Visite: 955

Cass. Sez. III n. 22611 del 16 giugno 2025 (CC 27 mag 2025)
Pres. Di Nicola Rel. Galanti Ric. Capezza
Beni ambientali.Volumi tecnici

In tema di reati paesaggistici, i c.d. «volumi tecnici», pur non comportando «carico urbanistico», potendo determinare un diverso impatto a livello paesaggistico, debbono essere considerati ai fini del giudizio sulla sussistenza del reato di cui all'art. 181 d.lgs. 42/2004.

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Urbanistica.Demolizione di opere abusive disposta dal giudice penale e dal Comune

Dettagli
Categoria principale: Urbanistica
Categoria: Consiglio di Stato
Pubblicato: 26 Giugno 2025
Visite: 1320

Consiglio di Stato Sez. II n. 4471 del 22 maggio 2025 
Urbanistica.Demolizione di opere abusive disposta dal giudice penale e dal Comune: autonomia e convergenza dei procedimenti

La sanzione demolitoria disposta dal giudice penale, in quanto presuppone una sentenza di condanna per il reato edilizio, implica l’accertamento dello stesso nei suoi profili oggettivi e soggettivi, sicché non è più possibile mettere in discussione la figura del responsabile dell’abuso. Anche se il Comune, quindi, in via del tutto autonoma reitera il provvedimento, l’aver intimato il ripristino dello stato dei luoghi solo al proprietario non esonera il responsabile, condannato in via definitiva dal giudice penale, dal pagamento delle spese per l’esecuzione in danno che gravano esclusivamente su di lui, quale che sia il procedimento seguito. In motivazione la sezione ha chiarito che la procedimentalizzazione dell’esecuzione della demolizione prende l’avvio con l’individuazione del responsabile dell’abuso e si chiude con l’addebito delle spese allo stesso, sia nel caso di demolizione effettuata dal proprietario, sia qualora a provvedere sia stato il comune, previa acquisizione del bene, ovvero il giudice penale.

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Urbanistica.Criterio della vicinitas commerciale ed attività alberghiera 

Dettagli
Categoria principale: Urbanistica
Categoria: Consiglio di Stato
Pubblicato: 26 Giugno 2025
Visite: 875

Consiglio di Stato Sez. IV n. 4686 del 29 maggio 2025
Urbanistica.Criterio della vicinitas commerciale ed attività alberghiera 

In materia di vicinitas commerciale, si ha riguardo alla posizione di soggetti i quali agendo come imprenditori nel medesimo settore, attingono al medesimo bacino di utenza e risentono, pertanto, di un effettivo danno al loro volume d'affari, in caso di apertura di una nuova impresa commerciale illegittimamente autorizzata. Peraltro nelle ipotesi di impugnazione di un titolo edilizio correlato a un'autorizzazione commerciale, affinché il suo interesse processuale possa qualificarsi personale, attuale e diretto, deve potersi ravvisare la coincidenza, totale o quanto meno parziale, del bacino di clientela, tale da poter oggettivamente determinare un apprezzabile calo del volume d'affari del ricorrente. Quanto poi al pregiudizio la prova del pregiudizio derivante dall'insediamento della nuova impresa (che si vuol contestare) deve essere data in modo rigoroso, senza che esso si possa presumere, e che si debba trattare di un pregiudizio significativo. In materia di esercizi alberghieri la questione va però valutata in modo specifico in considerazione della natura dell’attività svolta e delle rinnovate modalità di scelta del consumatore che sempre più passano dalla scelta mediante piattaforme on line ampiamente accessibili. Il concetto di bacino di utenza, nell’ipotesi di attività alberghiera, va letto in senso diverso rispetto ad una attività commerciale avendo come scala di riferimento una platea indeterminata accomunata dall’essere potenziale cliente di una determinata fascia di esercizi alberghieri siti in una determinata zona della città. 

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  • Ambiente in genere.Il sindacato giurisdizionale sull’azione e inazione pubblica in materia di tutela dell’ambiente
  • Rifiuti.Differenza tra soggetto svolgente attività di pulizia manutentiva e produttore iniziale
  • Rifiuti.I possibili combustibili da rifiuti
  • Urbanistica.Accesso agli atti in materia edilizia 
  • Ambiente in genere.La tutela del clima nel diritto internazionale: discrezionalità nella scelta degli strumenti di mitigazione climatica e relativi limiti
  • Rifiuti.Rifiuti e veicoli fuori uso. Gli ultimi chiarimenti della Cassazione
  • Caccia e animali.Diniego della richiesta di licenza di porto di fucile per “uso caccia”
  • Urbanistica.Condono e nozione di ultimazione dell'intervento edilizio
  • Rifiuti.Abbandono di rifiuti e posizione di garanzia del legale rappresentante di ente o impresa
  • Ambiente in genere.Si può decarbonizzare l’ex Ilva di Taranto senza calcolo del Carbon Budget residuo nazionale? Un’analisi alla luce del procedimento AIA-IPPC

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