Cass. Sez. III n. 4098 del 28 gennaio 2008 (Cc. 4 Ott. 2007)
Pres. De Maio Est. Franco Ric. Pignata
Urbanistica. Ordinanza contingibile ed urgente e poteri del giudice

L'art. 54 del d.lv. n. 267-2000 attribuisce al sindaco, o a chi lo sostituisce, il potere di adottare provvedimenti contingibili ed urgenti al fine di prevenire ed eliminare gravi pericoli che minacciano l'incolumità dei cittadini. La disposizione conferisce alla autorità amministrativa un potere discrezionale che consente, in situazioni di necessità ed urgenza, di adottare ordinanze ultra legem o addirittura contra legem, purché l'adozione avvenga «con atto motivato e nel rispetto dei principi generali dell'ordinamento giuridico». I presupposti che legittimano l'esercizio del potere di ordinanza straordinaria sono quindi costituiti dall'effettiva sussistenza delle condizioni di necessità ed urgenza e da una adeguata motivazione del provvedimento. In particolare, la motivazione deve dare conto delle ragioni di urgenza e della necessità e proporzione degli interventi adottati rispetto al pericolo che è necessario fronteggiare. Il giudice penale, pertanto, anche in sede cautelare, deve operare un controllo di legittimità del provvedimento per verificare se l'ordinanza possa giustificare una condotta altrimenti illecita, operando come possibile causa di esclusione della antigiuridicità della condotta incriminata. La legittimità del provvedimento, invero, esclude il fumus della sussistenza di una fattispecie penale. In particolare, il giudice deve verificare se il provvedimento sia stato emanato in costanza dei casi consentiti e se sia adeguatamente motivato in relazione ai medesimi presupposti.