Lexambiente - Rivista Trimestrale di Diritto Penale dell'Ambiente
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Cass. Sez. III n. 11303 del 29 marzo 2022 (UP 4 feb 2022)
Pres. Di Nicola Est. Scarcella Ric. Turrin
Urbanistica.Cambio destinazione uso e titolo abilitativo necessario
Deve ritenersi che solo il cambio di destinazione d’uso fra categorie edilizie omogenee non necessita di permesso di costruire (in quanto non incide sul carico urbanistico), mentre, allorché lo stesso intervenga tra categorie edilizie funzionalmente autonome e non omogenee, così come tra locali accessori e vani ad uso residenziale, integra una modificazione edilizia con effetti incidenti sul carico urbanistico, con conseguente assoggettamento al regime del permesso di costruire, e ciò indipendentemente dall’esecuzione di opere che, comunque, nel caso di specie sono presenti. Infatti, neanche il cambiamento di destinazione d'uso senza realizzazione di opere edilizie costituirebbe un'attività del tutto libera e priva di vincoli, non potendo comportare la vanificazione di ogni previsione urbanistica che disciplini l'uso nel territorio del singolo Comune
TAR Lombardia (BS) Sez. I n. 298 del 28 marzo 2022
Rifiuti.Contaminazioni storiche e bonifica
L’applicazione delle norme in materia di bonifica anche a fattispecie di “contaminazioni storiche” non avviene in via retroattiva, sanzionando ora per allora condotte risalenti e lecite al momento della loro commissione, ma pone attuale rimedio alla perdurante condizione di contaminazione dei luoghi, da ritenersi illecita anche se posta in essere in epoca antecedente all’entrata in vigore del decreto legislativo numero 22 del 1997, che per primo ha disciplinato gli obblighi di bonifica.
Cass. Sez. III n. 12936 del 6 aprile 2022 (Cc 10 mar 2022)
Pres. RamacciEst. Scarcella Ric. Barone
Urbanistica.Scavi e titolo abilitativo necessario
La giurisprudenza penale distingue tra diverse ipotesi di scavo, sbancamenti, livellamenti di terreno. Tale tipologia di intervento può essere infatti così suddivisa: interventi finalizzati ad attività agricole, interventi finalizzati ad usi diversi da quelli agricoli che incidono sul tessuto urbanistico del territorio, interventi prodromici alla realizzazione di un immobile.
Nel primo caso non si ritiene necessario il permesso di costruire che, al contrario, è richiesto negli altri due casi
Il trattamento dei rifiuti presso gli impianti di depurazione delle acque reflue urbane: regime autorizzativo
di Vitantonio MASI
TAR Basilicata Sez. I n. 208 del 22 marzo 2022
Rifiuti.Curatela fallimentare e onerosità degli interventi di ripristino ambientale
L’onerosità degli interventi di ripristino ambientale – che, relativamente al proprietario/detentore dell’area sono comunque contenuti entro i limiti di cui all’art. 253, co. 4, del D.lgs. n. 152/2006 - non è qualificabile, de iure, come una condizione ostativa alla legittimazione passiva del curatore fallimentare, né tantomeno può integrare un vizio di legittimità della diffida sub iudice, essendo evidente che l’eventuale incapienza dei fondi a ciò necessari costituisce un’evenienza di mero fatto, che ben può costituire ragione legittimante l’attivazione dei poteri sostitutivi di cui agli artt. 244, co. 4 e 250 del D.lgs. n. 152/2006
Abbandono-deposito incontrollato di rifiuti e Cassazione. Tutto chiaro?
di Gianfranco AMENDOLA
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