Dossier Mal'aria 2008
Legambiente pubblica il dossier sull'inquinamento atmosferico delle città italiane e una classifica dei complessi industriali più inquinanti d'Italia. Un'indagine puntuale dei problemi e delle possbili soluzioni.
Legambiente pubblica il dossier sull'inquinamento atmosferico delle città italiane e una classifica dei complessi industriali più inquinanti d'Italia. Un'indagine puntuale dei problemi e delle possbili soluzioni.
Anche nel 2007 l'allarme polveri sottili è scattato, puntuale, in gran parte delle principali città italiane che non sono riuscite a rispettare i limiti imposti dalla legge: nella classifica di Legambiente su 63 capoluoghi monitorati 51 hanno superato il valore limite medio giornaliero di 50 µg/m_ per più di 35 giorni nell'arco del 2007 previsto per le polveri sottili (PM10) e il 2008 non si presenta meglio. Se i trasporti, in particolare quelli stradali rappresentano un importante fonte di inquinamento nel nostro paese, il loro contributo si va a sommare con quello di altri settori altrettanto inquinanti, come quello industriale. Nel dossier viene presentata una classifica dei complessi industriali più inquinanti d'Italia. Tra tutti spicca lo stabilimento di Taranto dell'Ilva S.p.a., tra le acciaierie più grandi d'Italia e d'Europa ed anche più inquinanti.
Come uscirne? E' ormai noto che in città la fonte principale di inquinamento è il trasporto stradale, le soluzioni al problema allora sono da ricercare in una nuova politica della mobilità, che metta al centro il trasporto pubblico e riduca il numero di vetture in circolazione nei centri urbani. Ma perché la sfida della mobilità urbana venga vinta è necessario un ruolo decisivo del Governo centrale. Intanto è necessario che i Sindaci mettano in campo misure strutturali che abbiano come obiettivo anche quello di a ricavare i fondi per fare gli interventi necessari, sulla scia del road pricing di Milano attivo dal gennaio 2008. Il pedaggio per entrare con le quattro ruote nei centri urbani, in ottemperanza al principio comunitario "chi inquina paga", è un provvedimento in cui crediamo. È indispensabile però che i proventi siano interamente investiti nel potenziamento del trasporto pubblico e per questo vigileremo perché abbia successo e sia davvero uno strumento utile per combattere smog e congestione, liberando i polmoni dei cittadini e le strade della città.
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Come uscirne? E' ormai noto che in città la fonte principale di inquinamento è il trasporto stradale, le soluzioni al problema allora sono da ricercare in una nuova politica della mobilità, che metta al centro il trasporto pubblico e riduca il numero di vetture in circolazione nei centri urbani. Ma perché la sfida della mobilità urbana venga vinta è necessario un ruolo decisivo del Governo centrale. Intanto è necessario che i Sindaci mettano in campo misure strutturali che abbiano come obiettivo anche quello di a ricavare i fondi per fare gli interventi necessari, sulla scia del road pricing di Milano attivo dal gennaio 2008. Il pedaggio per entrare con le quattro ruote nei centri urbani, in ottemperanza al principio comunitario "chi inquina paga", è un provvedimento in cui crediamo. È indispensabile però che i proventi siano interamente investiti nel potenziamento del trasporto pubblico e per questo vigileremo perché abbia successo e sia davvero uno strumento utile per combattere smog e congestione, liberando i polmoni dei cittadini e le strade della città.
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