Lexambiente - Rivista Trimestrale di Diritto Penale dell'Ambiente
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TAR Toscana Sez. III n. 1119 del 5 ottobre 2022
Urbanistica.Demolizione ordinata dal giudice penale e dalla autorità amministrativa
La sanzione demolitoria irrogata dal giudice penale e quella irrogata dall’autorità amministrativa ben possono coesistere, salva la necessità di coordinarne l’esecuzione, la quale nell’un caso è promossa dal pubblico ministero e segue il percorso descritto dal codice di procedura penale, nell’altro è ad iniziativa del Comune secondo la scansione dettata dall’art. 31 d.P.R. n. 380/2001. La circostanza che, nell’ipotesi di mancata esecuzione spontanea ad opera del responsabile dell’abuso, l’esito finale sia in entrambi i casi quello dell’esecuzione in danno, a spese dello stesso responsabile, non toglie che i due procedimenti sanzionatori siano e restino distinti sul piano formale e sostanziale, ancorché coordinati: si pensi ancora una volta alle variabili che, per iniziativa della stessa amministrazione procedente, possono condizionare le sorti dell’ordine di ripristino pronunciato dal Comune (la sopravvenienza di una sanatoria, o di una delibera consiliare che dichiari il prevalente interesse pubblico alla conservazione delle opere abusive acquisite), ed i cui eventuali riflessi sulla parallela esecuzione dell’ordine di demolire impartito dal giudice penale sono valutati da quest’ultimo.
Cass. Sez. III n. 39514 del 19 ottobre 2022 (UP 29 set 2022)
Pres. Ramacci Est. Gai Ric. Leone
Rumore.Contravvenzione di cui all’art. 659 cod.pen.
La contravvenzione di cui all’art. 659 cod.pen. è integrata allorché l’attività posta in essere dall’autore del fatto sia concretamente idonea ad arrecare disturbo delle occupazioni e del riposo delle persone, da cui la conseguenza che la prova del disturbo può essere liberamente raggiunta, purché il convincimento del giudice sia sorretto da adeguata motivazione. In tale ambito è stato condivisibilmente affermato che la responsabilità per il reato di disturbo delle occupazioni e del riposo delle persone non implica, attesa la natura di reato di pericolo presunto, la prova dell'effettivo disturbo di più persone, essendo sufficiente l'idoneità della condotta a disturbarne un numero indeterminato
L’uso distorto del potere legislativo regionale e le riforme che necessitano ai cittadini
(Spunti di riflessione da Corte costituzionale n. 217/2022)
di Massimo GRISANTI
TAR Sicilia (CT) Sez. I n. 2581 del 30 settembre 2022
Beni culturali.Dichiarazioni di notevole interesse pubblico ai sensi della legge 1089/39
Le dichiarazioni di notevole interesse pubblico dei beni individuati ai sensi dell’abrogata legge n. 1089/39, lungi dall’essere state cancellate dall’ordinamento, non hanno mai perso efficacia e sono tuttora vigenti perché transitate ed espressamente “riconfermate” dalla disposizione legislativa di copertura dell’art. 13 del D.lgs. 490/1999 laddove, al comma 3° era previsto che “Le notificazioni eseguite a norma degli articoli 2, 3 e 5 della legge 1° giugno 1939, n. 1089 e le dichiarazioni adottate a norma dell'articolo 36 del decreto del Presidente della Repubblica 30 settembre 1963, n.1409 conservano piena efficacia” e dall’analoga previsione contenuta nell’art. 128, comma 2° del D.lgs. 42/2004”.
Cass. Sez. III n. 39511 del 19 ottobre 2022 (UP 15 set 2022)
Pres. Liberati Est. Di Stasi Ric. Bassan
Ecodelitti.Ordine di ripristino dello stato dell’ambiente e divieto di reformatio in pejus
Ponendosi il potere del Giudice di ordinare il ripristino dello stato dell’ambiente in parallelo all’autorità amministrativa titolare di autonomo potere (cfr artt. 242, 244, 250 d.lgs 152/2006), deve affermarsi che tale disposizione abbia natura di sanzione amministrativa irrogata dal giudice penale. Non si pone, pertanto, nella specie, alcuna problematica di reformatio in pejus.
Non si tagliano gli alberi senza validi motivi
di Stefano DELIPERI
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