Lexambiente - Rivista Trimestrale di Diritto Penale dell'Ambiente
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Il cantiere edilizio abusivo di Punta Scifo (Crotone) va demolito.
di Stefano DELIPERI
Consiglio di Stato Sez. V n. 11472 del 28 dicembre 2022
Rifiuti.Pollina quale sottoprodotto
L’art. 2-bis del D.L. 3 novembre 2008, n. 171, così come modificato dall’art. 18 della legge 96/2010, non prefigura una perentoria esclusione di un determinato scarto produttivo dal regime dei rifiuti, a mezzo della sua classificazione come sottoprodotto, ma si limita a richiamare - e sempre che la combustione avvenga nel medesimo ciclo produttivo - la disciplina di cui all'allegato X. L'autorizzazione, da parte degli enti competenti per territorio, in ordine all'utilizzo della pollina quale biocombustibile, non è frutto di una previsione che consegna agli enti predetti un potere discrezionale senza limiti o confini in violazione del principio di legalità, ma è un requisito ulteriore poggiante sulla necessità di verifica in concreto, non solo che la combustione avvenga "nell'ambito del medesimo ciclo produttivo", ma anche che la pollina abbia, in relazione al caso concreto, effettivamente le caratteristiche generali del sottoprodotto.
Cass. Sez. III n. 385 del 10 gennaio 2023 (CC 6 ott 2022)
Pres. Ramacci Est. Andronio Ric. Toninelli
Rifiuti.Sottoprodotti di origine animale
I sottoprodotti derivanti da animali idonei al consumo umano, ma ad esso non destinati per motivi commerciali o problemi di lavorazione o difetti di imballaggio o perché scaduti, possono certamente essere trattati ed impiegati come sottoprodotti, ma solo in quanto siano assicurati alla precise condizioni previste per tale destinazione; laddove invece tali condizioni vengano macroscopicamente disattese, correttamente detti materiali non possono che essere considerati come “rifiuti” e sottoposti alla relativa disciplina, esattamente come lo sarebbero e lo sono ove sin dall’inizio non destinati al recupero e riutilizzo, ma al contrario convogliati allo smaltimento
TAR Sicilia (PA) Sez. I n. 3786 del 27 dicembre 2022
Elettrosmog.Impianti di telefonia e vincolo cimiteriale
Il divieto assoluto di nuove costruzioni conseguente all'esistenza di un vincolo cimiteriale riguarda solamente i manufatti che possono essere qualificati come costruzioni edilizie, come tali incompatibili con la natura dei luoghi e con l’eventuale espansione del cimitero. Gli impianti di telefonia mobile non possono invece essere qualificati come manufatti edilizi incompatibili con il vincolo cimiteriale, non ledendo in alcun modo gli interessi dei quali il vincolo in questione persegue la tutela: ai fini che qui rilevano, infatti, sono assimilabili ai tralicci dell’energia elettrica, non arrecano alcun danno al decoro e alla tranquillità dei defunti, non creano problemi di ordine sanitario, non impediscono l’ampliamento del cimitero
Corte costituzionale n. 7 del 27 gennaio 2023
Oggetto: Edilizia e urbanistica - Norme della Regione Campania - Immobili acquisiti al patrimonio dei Comuni - Destinazione prioritaria ad alloggi di edilizia residenziale pubblica, di edilizia residenziale sociale o a programmi di dismissione immobiliare - Criteri di assegnazione degli immobili - Riconoscimento della precedenza a coloro che, al tempo dell'acquisizione, occupavano il cespite, previa verifica che gli stessi non dispongono di altra idonea soluzione abitativa.
Dispositivo: inammissibilità
Cass. Sez. III n. 376 del 10 gennaio 2023 (PU 6 ott 2022)
Pres. Ramacci Est. Andronio Ric. Carleo
Aria.Natura permanente della contravvenzione di cui all’art. 279 del d.lgs. n. 152 del 2006
La contravvenzione di cui all’art. 279 del d.lgs. n. 152 del 2006 che si riferisce alla realizzazione di uno stabilimento in difetto di autorizzazione, integra un reato permanente di pericolo per la cui sussistenza non è richiesto che l’attività inquinante abbia avuto effettivamente inizio, essendo sufficiente la sola sottrazione delle attività al controllo preventivo degli organi di vigilanza e, stante la sua natura, la consumazione non può che determinarsi o con il rilascio dell’autorizzazione o, alternativamente, con la cessazione dell’esercizio dell’impianto
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