Lexambiente - Rivista Trimestrale di Diritto Penale dell'Ambiente  

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Dal NOE Carabinieri: Operazione "Veleno"
In data odierna il Reparto Operativo dei carabinieri di Foggia e il Nucleo Operativo Ecologico dei carabinieri di Bari, nonché, per concomitanti autonome convergenti indagini, la DIGOS della questura di Foggia, hanno dato esecuzione all’ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal GIP presso il Tribunale di Bari – D.ssa Anna Polemio – su richiesta dei sostituti procuratori Gianrico Carofiglio della D.D.A. di Bari e Giuseppe Gatti (magistrato della Procura della Repubblica di Foggia, applicato per l’indagine presso quella D.D.A.) nei confronti di 52 persone, residenti o dimoranti
nell’area di Orta Nova (FG), per i delitti di cui all’ art. 416 bis c.p. e altro, riconducibili ad una associazione di tipo mafioso denominata “Clan Gaeta”, finalizzata alla commissione di traffico di sostanze stupefacenti, estorsioni, rapine, furti, contrabbando di t.l.e., riciclaggio nonché truffe ai danni dell’INPS nel settore agricolo e traffico illecito di rifiuti.
L’indagine si fonda su dichiarazioni di collaboratori di giustizia e sui significativi riscontri rappresentati da intercettazioni e altre attività investigative poste in essere nell’ambito di numerosi procedimenti penali instaurati presso la Procura della Repubblica di Foggia, i cui elementi confermavano in pieno gli scenari criminali descritti dai collaboratori.
L’associazione, operante in Orta Nova dagli inizi degli anni novanta, ha, nel corso degli anni, assunto e consolidato il proprio monopolio nello svolgimento delle attività criminali tradizionali quali furti, estorsioni, rapine, traffico di droga e contrabbando.
A queste attività si sono poi aggiunti nuovi filoni criminali rappresentati dal riciclaggio dei proventi delittuosi investiti prevalentemente in aziende ortofrutticole, dall’acquisto di veicoli esteri di grossa cilindrata per un importo accertato di circa sei milioni di euro e dalle truffe all’INPS nel settore agricolo per un importo accertato di 4 milioni di euro.
In particolare, poi, è stato identificato dai carabinieri del NOE un traffico organizzato di rifiuti con illeciti smaltimenti di rifiuti anche tossici, provenienti da altre regioni d’Italia per un quantitativo di circa 100.000 tonnellate (i rifiuti venivano sparsi sui terreni in uso agli associati oppure occultati in cave in disuso) con un profitto accertato per circa 5 milioni di euro.
Allarmanti le dinamiche di assoggettamento violento poste in essere dal sodalizio con mirati interventi punitivi nei confronti delle vittime che presentavano denuncia nonché nei confronti di esponenti delle istituzioni che si ponevano in contrasto con la loro attività.
Significativi al riguardo gli episodi relativi ad un omicidio e a due scomparse di soggetti entrati in contrasto con i membri del clan.
Notevole, infine, la capacità di condizionamento politico del clan, manifestatasi in particolare, nelle elezione amministrative e di infiltrazione nelle istituzioni attraverso le complicità di pubblici impiegati.