SCARICATORI DI PIENA E VASCHE DI PRIMA PIOGGIA
(L. Fanizzi – ECOACQUE)
Ai sensi dell’art. 100, comma 1., del D. Lgs. 3 aprile 2006,
n. 152 (c.d. Codice Ambiente), gli agglomerati con un numero di
abitanti equivalenti superiore a 2.000, devono essere provvisti di reti
fognarie per le acque reflue urbane ossia devono essere dotati di un
sistema di canalizzazioni (generalmente sotterranee), per la raccolta
ed il convogliamento delle acque reflue domestiche, normalmente dette,
od il miscuglio di acque reflue domestiche, acque reflue industriali
ovvero meteoriche di dilavamento, anche se convogliate separatamente, e
provenienti dagli agglomerati di cui sopra.
La progettazione, la costruzione e la manutenzione delle reti fognarie,
continua a recitare il comma 2 del medesimo summenzionato articolo,
dovranno essere effettuate, quindi, adottando le migliori tecniche
disponibili e che comportino costi economicamente ammissibili, tenendo
conto, in particolare:
della limitazione dell’inquinamento dei recettori, causato da
tracimazioni originate da particolari eventi meteorici.
Nelle rete fognarie, in genere, vengono inseriti degli scaricatori di
piena, che immettono, durante gli eventi meteorici, le portate diluite
nelle acque superficiali o sul suolo. Tali installazioni, si rendono
utili per fronteggiare i periodi di pioggia durante i quali si rende
necessario sia il contenimento delle dimensioni geometriche dei
collettori di valle, sia perché gli impianti di depurazione
delle acque reflue urbane, generalmente, non sono in grado di trattare
efficacemente carichi idraulici elevati (oltre 3 volte la portata di
tempo secco ) ed acque reflue estremamente diluite.
Il funzionamento degli scaricatori di piena risulta attualmente
disciplinato, dai Regolamenti del Gestore del Servizio Idrico Integrato
e da alcune Leggi o Regolamenti Regionali che indicano valori minimi
consentiti dal rapporto di diluizione.
Nel vigente D.P.C.M. del 4 marzo 1996, al punto 8.3.1. si indica che,
in assenza di diverse e puntuali indicazioni, negli scarichi di acque
meteoriche delle fognature miste, la diluizione non può
essere inferiore a tre volte la portata media di tempo asciutto.
Questo concetto impone, conseguenzialmente, lo studio integrato del
sistema rete fognaria - corpo idrico recettore al fine di individuare
soluzioni preventive contro rischi idraulico-ambientali e danni alla
salute umana.
L’attivazione degli scaricatori di piena delle reti fognarie,
infatti, comporta il trasferimento al corpo idrico ricettore di elevati
carichi inquinanti.
Da un recente studio dell’ARPA Emilia Romagna (Relazione,
2005), circa la stima della massa totale d’inquinante
sversata dagli scaricatori di piena, basato sulla conoscenza della
porzione di superficie urbana impermeabile di Bologna, a monte degli
scaricatori stessi, si sono trovati i seguenti apporti unitari per
ettaro urbano impermeabilizzato e per millimetro di pioggia caduta nel
periodo di osservazione:
BOD5 = 0,297 kg/ha/mm
COD= 0,680 kg/ha/mm
Ptot = 0,010 kg/ha/mm
Ntot= 0,032 kg/ha/mm
Per tutto quanto esposto, le Regioni, dovrebbero tendere, ormai, a
superare il vecchio principio passivo della “diluizione di
una portata inquinante”, a valle della rete fognaria ed a
intervenire attivamente, a monte della stessa, mediante
l’installazione di dispositivi per la separazione ed il
“contenimento di un volume inquinato”, in
appropriate vasche di prima pioggia.