Mezzi di ricorso collettivo: la Commissione raccoglie pareri sul modo per comporre i ricorsi su grande scala dei consumatori
La Commissione europea ha pubblicato un Libro verde sui ricorsi collettivi dei consumatori relativo alle modalità per agevolare la riparazione del danno nei casi in cui grandi numeri di consumatori siano stati lesi da una pratica commerciale in violazione della normativa consumeristica. Le violazioni della normativa consumeristica possono configurarsi quali esazioni eccessive a danno dei consumatori – tramite oneri nascosti o fatturazione eccessiva, pubblicità fuorviante su siti web o mancata fornitura di informazioni obbligatorie in merito a prodotti finanziari. Questi tipi di pratiche illegali, se colpiscono un gran numero di consumatori, possono provocare un danno notevole ai consumatori stessi, produrre una concorrenza sleale e distorsioni del mercato. Il Libro verde identifica gli ostacoli che si frappongono a un efficace ricorso dei consumatori in termini di accesso, efficacia e economicità e presenta diverse opzioni per colmare le lacune identificate. Le opzioni enunciate nel Libro verde intendono assicurare che i consumatori rimasti vittime di pratiche commerciali illegali possono ricevere un indennizzo per la perdita subita evitando nel contempo i reclami immotivati. Fino al 1° marzo 2009 è possibile presentare commenti sul Libro verde.
Meglena Kuneva, commissario UE responsabile per i consumatori, ha affermato: “I consumatori che sono vittime di attività illegali come fatturazione troppo elevata, pubblicità fuorviante o vere e proprie frodi, hanno diritto a riparazione. Attualmente, laddove vi siano reclami sparsi per piccoli importi questo diritto è spesso teorico a causa degli ostacoli che si frappongono al suo esercizio nella pratica. Si tratta di una lacuna giuridica, una lacuna di welfare e vi sono anche buchi neri nel nostro sistema di riparazione giuridica che lasciano i consumatori senza tutela. La situazione attuale è chiaramente insoddisfacente. Dobbiamo trovare un modo per rendere effettivo il diritto fondamentale dei consumatori a una riparazione giuridica."
La situazione attuale
Via via che i mercati di largo consumo crescono di dimensioni e diventano addirittura transfrontalieri, un gran numero di consumatori può essere danneggiato da una pratica commerciale o da pratiche affini da parte di un operatore. L\'effetto di una pratica scorretta può essere così grande da causare una distorsione dei mercati. Ad esempio, banche del Regno Unito sono sotto indagine per aver sistematicamente imposto oneri eccessivi a centinaia di migliaia di consumatori i cui i conti sono andati in rosso[1].
Un gruppo di consumatori portoghesi è intervenuto contro una società di telecomunicazioni che aveva imposto ai suoi 3 milioni di clienti una \'tassa di avvio\'. In seguito al loro ricorso collettivo il Foro di Lisbona ha statuito che questo onere era illegale e doveva essere rimborsato ai clienti. Il compenso concesso ai consumatori è stato dell\'ordine di 70 milioni di euro.
Il problema
I consumatori possono sempre adire i tribunali per ottenere una riparazione individuale. In linea di principio i ricorsi che riguardano una grande massa di consumatori potrebbero risolversi in tutta una serie di ricorsi individuali. Da studi condotti dalla Commissione emerge però che, attualmente, i consumatori vittime di una pratica sleale che intendono presentare un ricorso si trovano ad affrontare barriere sostanziali[2] in termini di accesso, efficacia e economicità.
Poiché, laddove esso esiste, il ricorso collettivo può fornire potenzialmente un utile strumento complementare per ridurre il danno subito dai consumatori, il Libro verde pone l\'accento sul ricorso collettivo quale strumento suscettibile di aiutare a risolvere i problemi che incontrano i consumatori allorché cercano riparazione nel caso di reclami di massa sia in un contesto nazionale che in uno transfrontaliero. Il 76% dei consumatori sarebbe maggiormente disposto a far valere i propri diritti in tribunale se potesse unire le forze con altri consumatori.
Il fatto di accrescere la capacità dei consumatori di attivare mezzi di ricorso efficaci presenta diversi vantaggi:
• assicura che i consumatori lesi da pratiche commerciali illegali siano indennizzati per il danno subito;
• accresce il livello generale di rispetto della normativa UE scoraggiando le imprese dal praticare attività illegali che danno loro un vantaggio competitivo sleale rispetto agli altri operatori.
Nel Libro verde sono sottoposte al dibattito diverse opzioni. (1) Nessuna azione nell\'immediato, (2) cooperazione tra gli Stati membri per estendere i sistemi nazionali di ricorso collettivo ai consumatori di altri Stati membri in cui non sussiste un meccanismo di ricorso collettivo, (3) un mix di strumenti politici per rafforzare i mezzi di ricorso per i consumatori (compresi i meccanismi alternativi di ricorso collettivo, un potere conferito alle autorità nazionali di forza pubblica di sollecitare i commercianti a indennizzare i consumatori e l\'estensione delle procedure di composizione dei piccoli ricorsi ai ricorsi collettivi), (4) misure vincolanti o non vincolanti per far sì che in tutti gli Stati membri vi sia una procedura giudiziaria di ricorso collettivo. All\'esame è anche sottoposta una combinazione di diversi elementi tratti da queste opzioni.
Contesto
Gli studi e le indagini condotti dalla Commissione indicano che gli ostacoli incontrati da consumatori, tra cui costi particolarmente elevati, il rischio di una vertenza giuridica, procedure complesse e lunghe, fanno sì che un consumatore europeo su cinque non sia disposto ad adire un tribunale per ottenere riparazione in caso di danno inferiore a 1000 euro.
La metà dei consumatori afferma che non si rivolgerebbe al tribunale se il danno fosse inferiore a 200 euro. Soltanto tredici Stati membri hanno attivato diversi sistemi nazionali che danno ai consumatori la possibilità di un ricorso collettivo. Dalle prove disponibili emerge che questi meccanismi nazionali negli ultimi anni sono stati applicati soltanto in un numero limitato di casi. Per fare un esempio, annualmente in Germania soltanto quattro persone su dieci milioni intentano azioni di ricorso, mentre invece il sistema di ricorso collettivo in Portogallo con una singola causa ha fatto valere i diritti di un grandissimo numero di persone.
Consultazione
Libro verde:
http://ec.europa.eu/consumers/redress_cons/collective_redress_en.htm
I commenti dovrebbero essere inviati al seguente indirizzo di posta elettronica entro il 1° marzo 2009:
mailto:Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
Vedasi MEMO/08/741; MEMO/05/489
________________________________________
[1] http://www.oft.gov.uk/advice_and_resources/resource_base/market-studies/current/personal/personal-test-case
[2] Cfr. Study regarding the problems faced by consumers in obtaining redress for infringements of consumer protection legislation, and the economic consequences of such problems (Problem Study) – (Studio sui problemi che si trovano ad affrontare i consumatori per ottenere riparazione in caso di violazione della legislazione consumeristica nonché sulle conseguenze economiche di tali problemi), pag. 35, http://ec.europa.eu/consumers/redress_cons/collective_redress_en.htmPress
Meglena Kuneva, commissario UE responsabile per i consumatori, ha affermato: “I consumatori che sono vittime di attività illegali come fatturazione troppo elevata, pubblicità fuorviante o vere e proprie frodi, hanno diritto a riparazione. Attualmente, laddove vi siano reclami sparsi per piccoli importi questo diritto è spesso teorico a causa degli ostacoli che si frappongono al suo esercizio nella pratica. Si tratta di una lacuna giuridica, una lacuna di welfare e vi sono anche buchi neri nel nostro sistema di riparazione giuridica che lasciano i consumatori senza tutela. La situazione attuale è chiaramente insoddisfacente. Dobbiamo trovare un modo per rendere effettivo il diritto fondamentale dei consumatori a una riparazione giuridica."
La situazione attuale
Via via che i mercati di largo consumo crescono di dimensioni e diventano addirittura transfrontalieri, un gran numero di consumatori può essere danneggiato da una pratica commerciale o da pratiche affini da parte di un operatore. L\'effetto di una pratica scorretta può essere così grande da causare una distorsione dei mercati. Ad esempio, banche del Regno Unito sono sotto indagine per aver sistematicamente imposto oneri eccessivi a centinaia di migliaia di consumatori i cui i conti sono andati in rosso[1].
Un gruppo di consumatori portoghesi è intervenuto contro una società di telecomunicazioni che aveva imposto ai suoi 3 milioni di clienti una \'tassa di avvio\'. In seguito al loro ricorso collettivo il Foro di Lisbona ha statuito che questo onere era illegale e doveva essere rimborsato ai clienti. Il compenso concesso ai consumatori è stato dell\'ordine di 70 milioni di euro.
Il problema
I consumatori possono sempre adire i tribunali per ottenere una riparazione individuale. In linea di principio i ricorsi che riguardano una grande massa di consumatori potrebbero risolversi in tutta una serie di ricorsi individuali. Da studi condotti dalla Commissione emerge però che, attualmente, i consumatori vittime di una pratica sleale che intendono presentare un ricorso si trovano ad affrontare barriere sostanziali[2] in termini di accesso, efficacia e economicità.
Poiché, laddove esso esiste, il ricorso collettivo può fornire potenzialmente un utile strumento complementare per ridurre il danno subito dai consumatori, il Libro verde pone l\'accento sul ricorso collettivo quale strumento suscettibile di aiutare a risolvere i problemi che incontrano i consumatori allorché cercano riparazione nel caso di reclami di massa sia in un contesto nazionale che in uno transfrontaliero. Il 76% dei consumatori sarebbe maggiormente disposto a far valere i propri diritti in tribunale se potesse unire le forze con altri consumatori.
Il fatto di accrescere la capacità dei consumatori di attivare mezzi di ricorso efficaci presenta diversi vantaggi:
• assicura che i consumatori lesi da pratiche commerciali illegali siano indennizzati per il danno subito;
• accresce il livello generale di rispetto della normativa UE scoraggiando le imprese dal praticare attività illegali che danno loro un vantaggio competitivo sleale rispetto agli altri operatori.
Nel Libro verde sono sottoposte al dibattito diverse opzioni. (1) Nessuna azione nell\'immediato, (2) cooperazione tra gli Stati membri per estendere i sistemi nazionali di ricorso collettivo ai consumatori di altri Stati membri in cui non sussiste un meccanismo di ricorso collettivo, (3) un mix di strumenti politici per rafforzare i mezzi di ricorso per i consumatori (compresi i meccanismi alternativi di ricorso collettivo, un potere conferito alle autorità nazionali di forza pubblica di sollecitare i commercianti a indennizzare i consumatori e l\'estensione delle procedure di composizione dei piccoli ricorsi ai ricorsi collettivi), (4) misure vincolanti o non vincolanti per far sì che in tutti gli Stati membri vi sia una procedura giudiziaria di ricorso collettivo. All\'esame è anche sottoposta una combinazione di diversi elementi tratti da queste opzioni.
Contesto
Gli studi e le indagini condotti dalla Commissione indicano che gli ostacoli incontrati da consumatori, tra cui costi particolarmente elevati, il rischio di una vertenza giuridica, procedure complesse e lunghe, fanno sì che un consumatore europeo su cinque non sia disposto ad adire un tribunale per ottenere riparazione in caso di danno inferiore a 1000 euro.
La metà dei consumatori afferma che non si rivolgerebbe al tribunale se il danno fosse inferiore a 200 euro. Soltanto tredici Stati membri hanno attivato diversi sistemi nazionali che danno ai consumatori la possibilità di un ricorso collettivo. Dalle prove disponibili emerge che questi meccanismi nazionali negli ultimi anni sono stati applicati soltanto in un numero limitato di casi. Per fare un esempio, annualmente in Germania soltanto quattro persone su dieci milioni intentano azioni di ricorso, mentre invece il sistema di ricorso collettivo in Portogallo con una singola causa ha fatto valere i diritti di un grandissimo numero di persone.
Consultazione
Libro verde:
http://ec.europa.eu/consumers/redress_cons/collective_redress_en.htm
I commenti dovrebbero essere inviati al seguente indirizzo di posta elettronica entro il 1° marzo 2009:
mailto:
Vedasi MEMO/08/741; MEMO/05/489
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[1] http://www.oft.gov.uk/advice_and_resources/resource_base/market-studies/current/personal/personal-test-case
[2] Cfr. Study regarding the problems faced by consumers in obtaining redress for infringements of consumer protection legislation, and the economic consequences of such problems (Problem Study) – (Studio sui problemi che si trovano ad affrontare i consumatori per ottenere riparazione in caso di violazione della legislazione consumeristica nonché sulle conseguenze economiche di tali problemi), pag. 35, http://ec.europa.eu/consumers/redress_cons/collective_redress_en.htmPress