Lexambiente - Rivista Trimestrale di Diritto Penale dell'Ambiente
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TAR Lombardia (MI) Sez. II n. 2354 del 26 ottobre 2021
Urbanistica.Pianificazione urbanistica e titolarità delle aree
La pianificazione urbanistica prescinde dalla titolarità delle aree sulle quali va a incidere, così come dalla ripartizione catastale delle stesse, avendo riguardo piuttosto alle qualità di dette aree, al contesto nel quale si inseriscono e agli obiettivi di conservazione e/o di sviluppo che l’amministrazione intende perseguire. Può dunque legittimamente accadere che un’area appartenente a un unico proprietario o costituente un unico mappale catastale sia in parte assoggettata a un regime urbanistico e in parte a un altro
Cass. Sez. III n. 38090 del 25 ottobre 2021 (CC 13 lug 2021)
Pres. Petruzzellis Est. Zunica Ric. Bonafede
Rifiuti.Abbandono e confisca
Per la fattispecie di cui all’art. 256 comma 2 del d. lgs. n. 152 del 2006, non è prevista alcuna confisca obbligatoria, per cui alcun divieto di restituzione risulta operante. In caso di annullamento del decreto di sequestro probatorio o preventivo, il divieto di restituzione previsto dall’art. 324, comma 7, cod. proc. pen. opera solo rispetto alle cose suscettibili di confisca obbligatoria.
Consiglio di Stato Sez. VI n. 7286 del 29 ottobre 2021
Urbanistica.DIA illegittima e potere di intervento dell'amministrazione
In presenza di una DIA illegittima è consentito certamente all'Amministrazione di intervenire anche oltre il termine perentorio di cui all'art. 23, comma 6, del D.P.R. n. 380 del 2001, ma solo alle condizioni (e seguendo il procedimento) cui la legge subordina il potere di annullamento d'ufficio dei provvedimenti amministrativi e, quindi, tenendo conto, oltre che degli eventuali profili di illegittimità dei lavori assentiti per effetto della DIA, ormai perfezionatasi, dell'affidamento ingeneratosi in capo al privato per effetto del decorso del tempo, e, comunque, esternando le ragioni di interesse pubblico a sostegno del provvedimento repressivo
Cass. Sez. III n. 37853 del 21 ottobre 2021 (PU 11 giu 2021)
Pres. Rosi Est. Reynaud Ric. Sgrillo
Urbanistica.Valutazione unitaria intervento edilizio
La valutazione dell'opera, ai fini della individuazione del regime abilitativo applicabile, deve riguardare il risultato dell'attività edificatoria nella sua unitarietà, senza che sia consentito considerare separatamente i singoli componenti e se per il complessivo intervento è stato richiesto e rilasciato il permesso di costruire – quantomeno in forza dell’aumento volumetrico (cfr. art. 10, comma 1, lett. c, d.P.R. 380/2001) – laddove lo stesso sia stato ritenuto macroscopicamente illegittimo la disposizione urbanistica è violata sub specie di costruzione sine titulo e non già con (mero) riguardo alla difformità dal medesimo.
Consiglio di Stato Sez. II n. 7189 del 37 ottobre 2021
Rifiuti.Abbandono e responsabilità ANAS
Il provvedimento di rimozione dei rifiuti abbandonati e di ripristino dello stato dei luoghi, ai sensi dell’art. 192 del decreto legislativo n. 152/2006 (e precedentemente ai sensi dell’analogo art. 14, comma 3, del decreto legislativo n. 22/1997) può essere diretto tanto contro gli autori degli abbandoni di rifiuti quanto nei confronti dei proprietari o dei titolari di diritti reali o personali di godimento delle aree dove sono stati abbandonati in modo incontrollato i rifiuti, qualora vi sia stato un loro comportamento o una loro omissione, imputabile almeno a titolo di colpa, che nel caso di specie sussiste, essendo stata violato l’obbligo di cui al citato art. 14, comma 1, lettera a), del decreto legislativo n. 285/1992. Ciò posto, l’Anas s.p.a. è senz’altro titolare di un diritto personale di godimento sulla strada dove sono stati abbandonati i rifiuti, siccome concessionaria della gestione e della manutenzione ordinaria e straordinaria delle strade e delle autostrade di proprietà dello Stato, ai sensi dell’art. 2, comma 1, lettera a), del decreto legislativo n. 143/1994,
Sull’ambito di applicazione dell’istituto dell’autorizzazione paesaggistica a sanatoria
(commento a Cassazione penale, Sez. III, n° 39164/2021)
di Massimo GRISANTI
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