Operazione "Pseudo - Compost"
Bologna

1. I militari della Sezione Operativa Centrale del Comando Carabinieri per la Tutela dell’Ambiente e del dipendente Nucleo Operativo Ecologico di Bologna, coordinati dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Bologna[1], hanno portato a termine un’importante indagine[2] nel settore dello smaltimento dei rifiuti, che ha interessato le Regioni Emilia Romagna e Lombardia.

Le ipotesi di reato individuate fanno riferimento ad una associazione per delinquere finalizzata al traffico illecito di oltre 800.000 tonnellate di rifiuti speciali, pericolosi e non[3], nonché di altri rifiuti tossico-nocivi, in particolare terre provenienti dalla bonifica di siti inquinati e fanghi industriali, contenenti sostanze cancerogene, che, fittiziamente declassificati e/o illecitamente miscelati con altre tipologie di rifiuti, venivano, poi, smaltiti in discariche non autorizzate dell’Emilia Romagna, oppure sparsi su campi destinati alla coltivazione come “pseudo-compost”.

2. L’attività investigativa ha consentito di individuare l’esistenza di più flussi di attività criminose organizzate, gestite da soggetti con ampia esperienza in campo ambientale, finalizzate al traffico illecito di rifiuti.

Il “modus operandi”, individuato, infatti, tipico delle associazioni gerarchicamente organizzate, era basato sull’esistenza di:

- ruoli ben definiti[4];

- accordi stabili.

Il profondo legame intercorrente fra i vari indagati ha dato, così, vita a spregiudicati comportamenti, quali:

- la reiterazione delle condotte criminose;

- la consuetudine di assegnare ai rifiuti, grazie ad analisi di laboratorio palesemente contraffatte, codici identificativi non connessi alla propria origine o provenienza, ma alle autorizzazioni degli impianti di smaltimento o recupero compiacenti, ubicati nel bolognese, mantovano e ravennate;

- la costante evasione della c.d. “ecotassa” .

3. Il Giudice per le Indagini Preliminari presso il Tribunale di Bologna, concordando con le risultanze investigative raccolte dai militari operanti, ha emesso:

- nr.5 (cinque) ordinanze di custodia cautelare[5];

- nr.11(undici) decreti di sequestro nei confronti di altrettante società, impianti e aziende agricole;

- nr.15 (quindici) decreti di perquisizione da condurre presso le abitazioni e le sedi Legali delle Aziende di proprietà dei vari indagati.

4. Il volume d’affari perseguito risulta pari ad Euro 8.000.000,00 (ottomilioni), mentre il valore dei beni sequestrati ammonta ad Euro 6.000.000,00 (seimilioni) circa.

5. I provvedimenti emessi dall’Autorità Giudiziaria sono stati eseguiti, nelle prime ore odierne, dai militari di questo comparto di specializzazione, supportati da:

- personale dei Comandi Provinciali CC di Bologna, Venezia, Milano, Ravenna, Vicenza, Ferrara, Rimini, Mantova, Pavia e Udine;

- un velivolo del 13° NEC di Forlì-Cesena.



[1] nella persona del Sostituto Procuratore Dott. Antonio Gustapane;
[2] in cui risultano coinvolte, complessivamente, 47 persone;
[3] sia solidi che liquidi;

[4] intermediari, produttori e destinatari;

[5] degli arresti domiciliari eseguiti in : Bologna (2), Molinella (BO), Grizzana Morandi (BO) e Ravenna.