Lexambiente - Rivista Trimestrale di Diritto Penale dell'Ambiente
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Consiglio di Stato Sez. VI n. 6140 del 1 settembre 2021
Urbanistica.Le opere su aree in contrasto con il vincolo idrogeologico non sono condonabili
Le opere insistenti su aree soggette a vincolo idrogeologico non sono condonabili ove siano in contrasto con il suddetto vincolo, anche se questo sia stato apposto successivamente alla presentazione dell'istanza di condono, senza che residui alcun “diaframma” di discrezionalità in capo all'amministrazione interessata dalla domanda di condono ai fini del suo accoglimento, dovendosi anzi provvedere alla demolizione delle opere abusive
Cass. Sez. III n. 35627 del 28 settembre 2021
Pres. Ramacci Est. Andreazza Ric.Fusco
Urbanistica.Calcolo dei termini di prescrizione
In tema di violazioni urbanistiche in tanto può farsi riferimento alla data della sentenza di primo grado quale momento di cessazione dell’attività edilizia in quanto i lavori siano proseguiti dopo l’accertamento degli stessi e fino alla data del giudizio, diversamente essendo invece l’accertamento (salvo che addirittura non si dimostri una sospensione addirittura anteriore) il momento di consumazione del reato coincidente con il dies a quo del termine di prescrizione
Consiglio di Stato Sez. VI n. 6021 del 23 agosto 2021
Urbanistica.Sequestro e demolizione
Il sequestro dell’opera edilizia abusiva comporta non l’impossibilità di eseguirne la demolizione, ma l’onere, per il soggetto che vi è tenuto, di chiedere all’Autorità Giudiziaria che lo ha disposto l’autorizzazione a procedervi.
Il reato di lottizzazione abusiva
di Luca RAMACCI
Relazione tenuta in occasione del Corso “I reati edilizi ed urbanistici: punti ferme e questioni controverse” organizzato dalla Scuola Superiore della Magistratura in collaborazione con la Struttura di formazione decentrata della Corte di appello di Lecce - Lecce, Officine Cantelmo, 11/13 ottobre 2021
Consiglio di Stato Sez. VI n. 6346 del 17 settembre 2021
Urbanistica.Amovibilità e qualificazione edilizia
L'astratta amovibilità delle strutture non ne muta la qualificazione edilizia, in quanto non esclude la destinazione del manufatto al soddisfacimento di esigenze non eccezionali e contingenti, ma permanenti nel tempo. E ciò in quanto i manufatti non precari, ma funzionali a soddisfare esigenze permanenti, vanno considerati come idonei ad alterare lo stato dei luoghi, con un sicuro incremento del carico urbanistico, a nulla rilevando la precarietà strutturale del manufatto, la rimovibilità della struttura e l'assenza di opere murarie, posto che il manufatto non precario non è deputato ad un suo uso per fini contingenti, ma è destinato ad un utilizzo destinato ad essere reiterato nel tempo in quanto stagionale (nel caso di specie, relativo ad una serra il CdS, tenuto conto dell’attività agricola svolta, ha rilevato che la stagionalità dell’utilizzo incide esclusivamente sulla modalità di uso delle serre - in particolare la copertura dei tunnel - ma non comporta la integrale rimozione periodica delle stesse.
Consiglio di Stato Sez. VI n. 6438 del 23 settembre 2021
Urbanistica.Differenza tra accezione civilistica ed urbanistica di pertinenza
L’accezione civilistica di pertinenza è più ampia di quella applicata nella materia urbanistico-edilizia. In particolare,: i) la pertinenza urbanistico-edilizia è configurabile allorquando sussista un oggettivo nesso che non consenta altro che la destinazione della cosa ad un uso servente durevole e sussista una dimensione ridotta e modesta del manufatto rispetto alla cosa in cui esso inerisce; ii) a differenza della nozione di pertinenza di derivazione civilistica, ai fini edilizi il manufatto può essere considerato una pertinenza quando è non solo preordinato ad un’oggettiva esigenza dell’edificio principale ed è funzionalmente inserito al suo servizio, ma anche allorquando è sfornito di un autonomo valore di mercato e non comporta un cosiddetto “carico urbanistico” proprio in quanto esauriscono la loro finalità nel rapporto funzionale con l’edificio principale
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