Lexambiente - Rivista Trimestrale di Diritto Penale dell'Ambiente
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Consiglio di Stato Sez. VI n. 8167 del 23 settembre 2022
Beni culturali.Tutela del patrimonio culturale e promozione dello sviluppo sostenibile
La primarietà di valori come la tutela del patrimonio culturale o dell’ambiente implica che gli stessi non possono essere interamente sacrificati al cospetto di altri interessi (ancorché costituzionalmente tutelati) e che di essi si tenga necessariamente conto nei complessi processi decisionali pubblici, ma non ne legittima una concezione ‘totalizzante’ come fossero posti alla sommità di un ordine gerarchico assoluto. Il punto di equilibrio, necessariamente mobile e dinamico, deve essere ricercato – dal legislatore nella statuizione delle norme, dall’Amministrazione in sede procedimentale, e dal giudice in sede di controllo – secondo principi di proporzionalità e di ragionevolezza. In virtù del principio di integrazione delle tutele ‒ riconosciuto, sia a livello europeo (art. 11 del TFUE), sia nazionale (art. 3-quater del d.lgs. n. 152 del 2006, sia pure con una formulazione ellittica che lo sottintende) ‒ le esigenze di tutela dell’ambiente devono essere integrate nella definizione e nell’attuazione delle altre pertinenti politiche pubbliche, in particolare al fine di promuovere lo sviluppo sostenibile.
Consiglio di Stato Sez. IV n. 7942 del 13 settembre 2022
Rifiuti.BAT
Le BAT svolgono un ruolo importante per il settore europeo nella materia relativa al trattamento dei rifiuti, in quanto funzionali al raggiungimento degli obiettivi della politica europea in materia di gestione dei rifiuti e dell'ambiente. Le conclusioni sulle BAT forniscono, infatti, alle autorità nazionali le basi tecniche per stabilire le condizioni in base alle quali rilasciare l’autorizzazione agli impianti di trattamento rifiuti. Obiettivo principale di queste “conclusioni” risulta la riduzione delle emissioni prodotte dagli impianti di trattamento rifiuti; non di meno, esse disciplinano altre questioni ambientali, come l’efficienza energetica, efficienza delle risorse (consumo di acqua, riutilizzo e recupero dei materiali), prevenzione degli incidenti, rumore, odore e gestione dei residui.
Cass. Sez. III n. 36548 del 27 settembre 2022 (UP 14 set 2022)
Pres. Ramacci Est. Liberati Ric. Di Lauro
Urbanistica.Subordinazione sospensione condizionale della pena alla demolizione
La formulazione del giudizio prognostico negativo sul conto dell’imputato, comunque necessario per subordinare il beneficio della sospensione condizionale della pena alla esecuzione della demolizione delle opere abusive, può anche essere desunta dal complesso della motivazione delle sentenze di merito, nelle parti relative al trattamento sanzionatorio (allorquando il giudice abbia giustificato il diniego delle circostanze attenuanti generiche con la capacità a delinquere ovvero con la pericolosità sociale dell'imputato), o in quella relativa alla valutazione di particolare gravità del reato, ovvero dalla persistente inottemperanza all'ordine di demolizione impartito dal Comune ai sensi dell’art. 31, comma 2, d. P. R. 6 giugno 2001, n. 380. Ferma restando, dunque, la necessità della formulazione del suddetto giudizio prognostico negativo, questo, ove non esplicitato, può essere desunto da altre parti della motivazione delle sentenze di merito
TAR Sicilia (PA) Sez.I n. 2528 del 9 settembre 2022
Rifiuti.Abbandono e responsabilità
L'art. 192 dlv 152\06 attribuisce rilevanza esimente alla diligenza del proprietario, che abbia fatto quanto risulti concretamente esigibile e impone invece all'amministrazione di disporre le misure ivi previste nei confronti del proprietario che - per trascuratezza, superficialità o anche indifferenza o proprie difficoltà economiche - nulla abbia fatto e non abbia adottato alcuna cautela volta ad evitare che vi sia in concreto l'abbandono dei rifiuti.
Cass. Sez. III n. 33102 del 8 settembre 2022 (UP 7 giu 2022)
Pres. Sarno Est. Di Nicola Ric. Bartucci
Rifiuti.Buona fede
In tema di rifiuti, chi opera nel settore è gravato dell’obbligo di acquisire informazioni circa la specifica normativa applicabile, sicché, qualora deduca la propria buona fede, non può limitarsi ad affermare di ignorare le previsioni di detta normativa, ma deve dimostrare di aver compiuto tutto quanto poteva per osservare la disposizione violata (fattispecie relativa ad imputato, per altro particolarmente esperto del settore, che non risultava si fosse adoperato per informarsi sulla possibilità di commercializzare le cose oggetto dell’imputazione, tanto più in un contesto nel quale egli stesso aveva definito complessa la normativa di settore, circostanza che, a maggior ragione, secondo la Corte gli imponeva l’obbligo di acquisire informazioni circa la specifica normativa applicabile e di adempiere correttamente e con l’ordinaria diligenza all’obbligo di informazione e di conoscenza dei precetti normativi).
TAR Lombardia (BS) Sez. I n. 829 del 8 settembre 2022
Rifiuti.Abbandono e soggetti obbligati
L’art. 192 d. lgs. 152/2006 vieta l’abbandono e il deposito incontrollato di rifiuti e ne impone la rimozione. Dal momento che l’abbandono dei rifiuti costituisce un illecito permanente, la sua rimozione costituisce una obbligazione propter rem che segue la proprietà dei rifiuti e si trasferisce con la titolarità dei medesimi, dal momento che il nuovo proprietario dei rifiuti, benché non responsabile del loro abbandono “originario”, diviene responsabile dell’”ulteriore protrazione” di tale abbandono, che come detto costituisce un illecito di carattere permanente.
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