Lexambiente - Rivista Trimestrale di Diritto Penale dell'Ambiente
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Consiglio di Stato Sez. VI n. 5536 del 4 luglio 2022
Beni ambientali.Differenza tra tutela paesaggistica ed archeologica
La tutela paesaggistica e quella archeologica, sono distinte e autonome. La legge Galasso ha posto l'accento sulla nozione di «zona», assoggettando a vincolo paesaggistico i territori interessati da presenze di rilevanza archeologica, che vengono tutelati non per la loro facies, bensì per l'attitudine «alla conservazione del contesto di giacenza del patrimonio archeologico nazionale». Viceversa, il vincolo archeologico di cui agli artt. 1 e 3 l. n. 1089 del 1939 presuppone un'intrinseca valenza archeologica del bene su cui viene apposto e ha pertanto ad oggetto diretto il bene e non il territorio su cui esso si trova. La presenza di reperti archeologici nella zona autorizza, ai sensi degli artt. 138 ss. cod. beni culturali, la competente commissione provinciale – di cui fa parte il soprintendente per i beni archeologici competente per territorio – a promuove il procedimento impositivo del vincolo, la cui tutela costituisce primario interesse pubblico, non recessivo rispetto alle esigenze di promozione delle fonti d’energia rinnovabile, invocare mediante il richiamo dei principii d’affidamento e proporzionalità.
Cass. Sez. III n. 25298 del 4 luglio 2022 (UP 10 mag 2022)
Pres. Rosi Est. Mengoni Ric. PG in proc. Ponzone ed altri
Urbanistica.Nozione di volume
Il presupposto della nozione di volume è individuabile nella costruzione di almeno un piano di base e di due superfici verticali contigue, così da ottenere una superficie chiusa su un minimo di tre lati . Ricorrendo tali caratteri si è in presenza di volumi in senso urbanistico.
Consiglio di Stato Sez. VI n. 4685 del 9 giugno 2022
Urbanistica. Abusi edilizi in zona vincolata e condono edilizio
È legittimo il diniego di condono disposto in assenza del parere dell’Autorità preposta alla tutela del vincolo, in quanto il D.L. n. 269/2003 (terzo condono) esclude in generale la sanabilità delle opere abusive realizzate nelle zone vincolate; soltanto quando siano assenti le condizioni ostative indicate dal Legislatore l’amministrazione comunale deve chiedere il parere dell’organo ad esso tenuto per valutare la possibilità di rilasciare all’interessato un provvedimento favorevole.
Cass. Sez. III n. 25314 del 4 luglio 2022 (CC 27 mag 2022)
Pres. Rosi Est. Semeraro Ric. Mangione
Urbanistica.Prosecuzione di lavori edili su manufatti abusivamente realizzati
In tema di reati edilizi, la prosecuzione di lavori edili su manufatti abusivamente realizzati concretizza una nuova condotta illecita, a prescindere dall'entità dei lavori eseguiti ed anche quando per le condotte relative alla iniziale edificazione sia maturato il termine di prescrizione, atteso che i nuovi interventi ripetono le stesse caratteristiche di illegittimità dall'opera principale alla quale strutturalmente ineriscono
Consiglio di Stato Sez. VI n. 5064 del 20 giugno 2022
Urbanistica.Lottizzazione abusiva e titoli abilitativi
Per valutare un’ipotesi di lottizzazione appare necessaria una visione d’insieme dei lavori realizzati, ossia una verifica dell’attività edilizia nel suo complesso: sussiste pertanto lottizzazione abusiva anche laddove per singole opere edilizie sia stato rilasciato un titolo abilitativo e tuttavia, valutata nella sua interezza, l’attività edificatoria abbia determinato una variazione della destinazione d’uso dei manufatti già realizzati, in contrasto con la strumentazione urbanistica vigente; ove manchi la specifica autorizzazione a lottizzare, la lottizzazione abusiva sussiste e deve essere sanzionata anche se, per le singole opere facenti parte di essa, sia stato rilasciato il permesso di costruire
Cass. Sez. III n. 25312 del 4 luglio 2022 (CC 27 mag 2022)
Pres. Rosi Est. Semeraro Ric. Costa
Rifiuti.Illecita gestione e occasionalità della condotta
Ai fini della valutazione di una minimale organizzazione che escluda la natura occasionale ed estemporanea della condotta, possono essere utilizzati indici quali il dato ponderale dei rifiuti oggetto di gestione, la loro natura, la necessità di un veicolo adeguato e funzionale all'attività concretamente svolta, il numero dei soggetti coinvolti nell'attività, come pure la provenienza del rifiuto da una attività imprenditoriale esercitata da chi effettua o dispone l'abusiva gestione, la eterogeneità dei rifiuti gestiti, la loro quantità, le caratteristiche del rifiuto indicative di precedenti attività preliminari di prelievo, raggruppamento, cernita, deposito
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