Lexambiente - Rivista Trimestrale di Diritto Penale dell'Ambiente
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TAR Puglia (LE) Sez. III n. 254 del 20 febbraio 2023
Urbanistica.Installazione campi di padel
L’installazione di campi di padel richiede il rilascio di un permesso di costruire o quanto meno la presentazione di una S.C.I.A. edilizia
TAR Campania (SA) Sez. II n. 523 del 6 marzo 2023
Urbanistica.Effettivo inzio lavori immobile assentito
I lavori di costruzione del manufatto assentito possono reputarsi effettivamente iniziati, nel corso dell’anno decorrente dal rilascio del titolo abilitativo, quando siano di consistenza tale da comprovare l’effettiva volontà del beneficiario dello stesso di realizzare quanto da lui progettato, e non siano meramente simbolici, fittizi o preparatori e che, quindi, non sono, di per sé, sufficienti a comprovare un serio animus aedificandi ed a comportare una irreversibile trasformazione del territorio, ad es., la recinzione e la pulizia dell’area di intervento, l’installazione della baracca degli attrezzi e del cartello di cantiere, lo sbancamento e il livellamento del terreno, la realizzazione delle opere di scavo e di sottofondazione, nonché di limitate opere di fondazione
Cass. Sez. III n. 13310 del 30 marzo 2023 (UP 14 dic 2022)
Pres. Ramacci Est. Andronio Ric. Longo
Rifiuti.Impiego mezzo di trasporto diverso da quello comunicato
Nel caso di impiego di un mezzo di trasporto diverso da quello comunicato, è configurabile il reato di cui all’art. 256, comma 4, d.lgs. n. 152 del 2006, in quanto il soggetto effettua un’attività in carenza dei requisiti e delle condizioni richieste per le iscrizioni o comunicazioni
TAR Campania (SA) Sez. II n. 525 del 6 marzo 2023
Urbanistica.Dati catastali
I dati catastali non possono ritenersi, neppure dal punto di vista topografico, fonte di prova certa della situazione di fatto esistente sul piano immobiliare, rappresentando l'accatastamento un adempimento di tipo fiscale-tributario che fa stato ad altri fini, senza assurgere a strumento idoneo, al di là di un mero valore indiziario, ad evidenziare la reale consistenza degli immobili interessati e la relativa conformità alla disciplina urbanistico-edilizia
Cass. Sez. III n. 11552 del 20 marzo 2023 (UP 17 nov 2022)
Pres. Ramacci Est. Aceto Ric. Domenici
Rifiuti.Reato di inosservanza delle prescrizioni contenute nell’autorizzazione
L’art. 256, comma 4, d.lgs. n. 152 del 2006 sanziona l’inosservanza delle prescrizioni contenute nell’autorizzazione, qualunque esse siano, non operando la fattispecie alcuna distinzione tra prescrizioni relative ai rifiuti e prescrizioni relative ad altro; la violazione di qualunque prescrizione infrange il precetto penale e ciò sul semplice rilievo che le prescrizioni (tutte) imposte con l’autorizzazione costituiscono le condizioni necessarie per garantire l’attuazione dei principi cui deve essere informata la gestione dei rifiuti (art. 208, comma 11, d.lgs. n. 152 del 2006, che richiama l’art. 178 dello stesso decreto); è infatti la gestione di rifiuti nel suo complesso che costituisce attività di pubblico interesse (art. 177, comma 2, d.lgs. n. 152 del 2006) e che legittima le limitazioni alla libertà dell’iniziativa privata consentite dall’art. 41, secondo comma, Cost.; dunque è l’intera attività di impresa che rileva, dal suo inizio fino alla sua fine, non sfuggendo alla valutazione di pubblico interesse nemmeno il quomodo ed il quando della sua cessazione (arg. ex art. 208, comma 11, lett. f, d.lgs. n. 152, cit.)
TAR Lazio (RM) Sez. IIs n. 2465 del 13 febbraio 2023
Urbanistica.Principio di proporzionalità nella sanzione demolitoria
In tanto può parlarsi di sindacato di proporzionalità dell’ordinanza di demolizione dell’abuso edilizio, in quanto ricorrano entrambi i seguenti presupposti: viene in rilievo un’attività di concreta esecuzione di eventuali sentenze e/o provvedimenti amministrativi recanti l’ordine demolitorio; l’immobile abusivo è destinato ad esigenze abitative primarie del responsabile dell’illecito. Ove ricorrano tali concorrenti presupposti, può essere legittimamente invocata la necessità di un giudizio di proporzionalità tra il diritto individuale al rispetto della vita privata e familiare ex art. 8 della CEDU e, dall’altro lato, l’interesse pubblico alla tutela del territorio, il tutto secondo concreti fattori che l’interprete è tenuto a valorizzare, quali le personali condizioni del destinatario del provvedimento ablatorio, i tempi intercorrenti tra la definitività delle decisioni giudiziarie di cognizione e l’attivazione del procedimento di esecuzione, la circostanza dell’illegale edificazione dell’abitazione, l’eventuale consapevolezza da parte dell’autore dell’abuso dell’illegalità dell’edificazione al momento della realizzazione della stessa, il fatto che l’amministrazione abbia concesso all’interessato un adeguato periodo di tempo per consentirgli di “legalizzare”, se possibile, la situazione, nonchè per trovare una soluzione alle proprie esigenze abitative (questi due fattori - se compresenti - prevalgono sulle condizioni di età avanzata, povertà e basso reddito, facendo dunque prevalere l’interesse pubblico alla tutela del territorio.
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