Lexambiente - Rivista Trimestrale di Diritto Penale dell'Ambiente
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Consiglio di Stato Sez. IV n. 3820 del 14 maggio 2021
Beni ambientali.Piani paesistici
E’ rilevante e non manifestamente infondata la questione di legittimità costituzionale dell’art. 6, comma 2, lett. c-bis, l. reg. Puglia n. 14 del 2009, in relazione all’art. 117, comma secondo, lett. s), Cost., nella parte in cui rimette(va) ai Comuni – prima dell’espressa abrogazione disposta dall’art. 1, l. reg. Puglia n. 3 del 2021 - mediante motivata deliberazione di consiglio comunale, “l’individuazione di ambiti territoriali nonché di immobili ricadenti in aree sottoposte a vincolo paesaggistico ai sensi del Piano paesaggistico territoriale regionale (PPTR), approvato con Deliberazione di G.R. n. 176 del 2015, nei quali consentire, secondo gli indirizzi e le direttive del PPTR, gli interventi di cui agli artt. 3 e 4 della presente legge, purché gli stessi siano realizzati, oltre che alle condizioni previste dalla presente legge, utilizzando per le finiture, materiali e tipi architettonici legati alle caratteristiche storico-culturali e paesaggistiche dei luoghi”, in deroga al divieto posto dal precedente comma 1, lett. f, del medesimo art. 6
Corte costituzionale: la posidonia spiaggiata, rifiuto e risorsa
di Gianfranco AMENDOLA
TAR Lombardia (BS) Sez. I n. 338 del 14 aprile 2021
Caccia e animali.Revoca della licenza di porto di fucile per uso caccia
In base all’articolo 32, commi 1 e 2, L. n. 157/1992 la revoca della licenza di porto di fucile per uso di caccia ed il divieto di rilascio per un periodo di dieci anni vanno disposti «nei casi previsti dal predetto art. 30, comma 1, lettere c) ed e), nonché, relativamente ai fatti previsti dallo stesso comma, lettere d) ed i), limitatamente alle ipotesi di recidiva di cui all’art. 99, secondo comma, n. 1, del codice penale», con la precisazione che tali provvedimenti sono assunti «a seguito della comunicazione del competente ufficio giudiziario, quando è effettuata l'oblazione ovvero quando diviene definitivo il provvedimento di condanna». La recidiva costituisce presupposto del provvedimento di cui si discute solamente in caso di condanna per i reati di cui alle lettere d) e i) del comma 1 dell’articolo 30 della L. n. 157/1992, mentre non è richiesta in caso di condanna per i reati di cui alle lettere c) ed e) del medesimo comma 1 dell’articolo 30 della L. n. 157/1992; la misura in questione si applica anche nel caso in cui l’imputato sia stato ammesso all’oblazione; al ricorrere dei presupposti di legge l’adozione del provvedimento è vincolata e non è necessaria alcuna ulteriore valutazione da parte dell’Amministrazione in ordine all’affidabilità del soggetto
Cass. Sez. III n. 12731 del 2 aprile 2021 (UP 18 dic 2020)
Pres. Sarno Est. Andreazza Ric. Ferri
Urbanistica.Lottizzazione e legale rappresentante della società che si proclami soggetto terzo
Non ricollegabile ai principi espressi dalla Corte EDU è il caso nel quale, nello stesso giudizio, sia stata accertata la responsabilità del legale rappresentante della stessa società che si proclami soggetto terzo, sì che effettivo beneficiario dell'azione delittuosa non può non essere considerata la persona giuridica titolare del permesso a costruire in relazione al quale siano state poste in essere le condotte contestate, proprietaria dell'area abusivamente lottizzata, e a cui del resto, dallo stesso capo d’imputazione, siano state attribuite le opere di urbanizzazione ed edificazione sui terreni di cui si controverte, non potendo pertanto, in simili casi, la persona giuridica essere considerata soggetto estraneo al reato che è invece, ordinariamente, solo colui che abbia semplicemente acquistato il bene senza alcun legame intellettuale con i fatti.
Consiglio di Stato Sez. II n. 2941 del 12 aprile 2021
Ambiente in genere.Momento di effettuazione della VAS
La VAS, in quanto passaggio endoprocedimentale, volto ad integrare le scelte discrezionali tipiche dei piani e dei programmi, al fine di garantire un elevato livello di protezione dell'ambiente sì da rendere compatibile l'attività antropica con le condizioni di sviluppo sostenibile, va effettuata durante la fase di predisposizione dello stesso, o comunque anteriormente all'approvazione del piano o programma, essendo preordinata a garantire che gli impatti significativi sull'ambiente derivanti dall'attuazione dei detti piani e programmi siano presi in considerazione durante la loro elaborazione e prima della loro approvazione definitiva.
Cass. Sez. III n. 15302 del 23 aprile 2021 (UP 22 gen 2021)
Pres. Sarno Est. Galterio Ric. Passa
Rifiuti.Veicolo fuori uso quale rifiuto pericoloso
La natura di rifiuto pericoloso di un veicolo fuori uso non necessita di particolari accertamenti, quando risulti, anche soltanto per le modalità di raccolta e deposito, che lo stesso non è stato sottoposto ad alcuna operazione finalizzata alla rimozione dei liquidi o delle altre componenti pericolose. La distinzione contenuta nell’art. 184 d. lgs. 152/2006 tra rifiuti pericolosi e non pericolosi deve essere, integrata con gli allegati al medesimo decreto legislativo e segnatamente con l’allegato D che contempla tra i rifiuti pericolosi con il codice CER 16 01 04 i veicoli fuori uso in generale e tra i rifiuti non pericolosi con il codice CER 16 01 06 “i veicoli fuori uso non contenenti liquidi ne' altre componenti pericolose”. Deriva da tale distinzione che i veicoli non bonificati perché contenti liquidi, nella specie costituiti dagli olii combusti dei circuiti idraulici e frenanti (cui l’elenco di cui al citato allegato conferisce di per sé autonomo valore di rifiuto pericoloso, come a titolo esemplificativo avviene per il liquido per i freni ivi con il codice CER 16 01 13) e componenti meccaniche, quali marmitte e motori, la cui rimozione richiede operazioni complesse e comunque l’osservanza di specifiche norme di sicurezza, costituiscono perciò rifiuti pericolosi.
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