Urbanistica.Sequestro preventivo di opere costruite abusivamente
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Cass. Sez. III n. 47374 del 15 dicembre 2022 (CC 14 lug 2022)
Pres. Aceto Est. Reynaud Ric. Maglione
Urbanistica.Sequestro preventivo di opere costruite abusivamente
Nel caso di sequestro preventivo di opere costruite abusivamente la cui edificazione sia ultimata, l'obbligo di motivazione deve riguardare le conseguenze della libera disponibilità del bene sul regolare assetto del territorio, ciò che può assumere carattere pregiudizievole anche nel caso di utilizzo dell'opera in conformità alle destinazioni di zona, allorquando il manufatto presenti una consistenza volumetrica tale da determinare comunque un'incidenza negativa concretamente individuabile sul carico urbanistico, sotto il profilo dell'aumentata esigenza di infrastrutture e di opere collettive correlate
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Rifiuti.Nozione di rifiuto
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TAR Umbria Sez. I n. 831 del 21 novembre 2022
Rifiuti.Nozione di rifiuto
Avuto riguardo alla disciplina dei rifiuti ed alla interpretazione datane dalla giurisprudenza e tenuto conto delle finalità che informano la disciplina europea e nazionale in materia di rifiuti, la circostanza che alcune sostanze - quali liquidi contenuti nelle vasche di decapaggio, di sgrassaggio e di flussaggio ancora presenti in un compendio industriale acquistato nell'ambito di una procedura fallimentare – siano ancora suscettibili di una qualche valutazione economica non è di per sé decisiva per escludere la loro qualificabilità in termini di rifiuto, così come per gli stessi fini non sono sufficienti né il fatto che l'acquirente abbia acquistato, insieme al compendio immobiliare nel quale era esercitata l’attività industriale, anche il contenuto delle suddette vasche, né l’offerta formulata da un terzo per la fornitura di un forno di zincatura e di un essiccatoio. Ciò in quanto, al momento dell’acquisto del compendio industriale nell’ambito della procedura fallimentare, le vasche ed il loro contenuto erano inutilizzati ed abbandonati, essendo l’attività produttiva ferma da tempo.
Rifiuti.Materiali provenienti da demolizione
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Cass. Sez. III n. 47040 del 13 dicembre 2022 (UP 29 set 2022)
Pres. Ramacci Est. Zunica Ric. De Marco
Rifiuti.Materiali provenienti da demolizione
Ai fini della configurabilità del reato previsto dall’art. 256, commi 1-3, del d. lgs. n. 152 del 2006, i materiali provenienti da demolizione debbono essere qualificati dal giudice come rifiuti, in quanto oggettivamente destinati all’abbandono, salvo che l’interessato non fornisca la prova della sussistenza dei presupposti previsti dalla legge per l'applicazione di un regime giuridico più favorevole, quale quello relativo al “deposito temporaneo” o al “sottoprodotto”, dovendosi al riguardo ribadire che, in tema di gestione dei rifiuti, l’onere della prova relativa alla sussistenza delle condizioni di liceità del deposito cosiddetto controllato o temporaneo, fissate dall’art. 183 del d. lgs. n. 152 del 2006, grava sul produttore dei rifiuti, in considerazione della natura eccezionale e derogatoria di tale deposito rispetto alla disciplina ordinaria
Urbanistica.Motivazione diniego rilascio sanatoria
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TAR Sicilia (CT) Sez. I n. 3006 del 18 novembre 2022
Urbanistica.Motivazione diniego rilascio sanatoria
Costituisce ius receptum che il provvedimento di diniego del rilascio della concessione di costruzione in sanatoria deve motivare l'effettivo contrasto tra l'opera realizzata e gli strumenti urbanistici e tale contrasto deve essere evidenziato in maniera intelligibile, così da consentire al soggetto interessato di impugnare l'atto davanti al G.A., denunziando non solo i vizi propri della motivazione, ma anche le errate interpretazioni delle norme urbanistiche valutate col giudizio di non conformità
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Acque.Nozione di acque reflue industriali
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Cass. Sez. III n. 45900 del 5 dicembre 2022 (UP 16 nov 2022)
Pres. Ramacci Est. Scarcella Ric. Fabbricatore
Acque.Nozione di acque reflue industriali
Ai sensi dell'art. 74 lett. h) del d.lgs. 152/2006 sono acque reflue industriali «qualsiasi tipo di acque reflue scaricate da edifici od impianti in cui si svolgono attività commerciali o di produzione di beni, diverse dalle acque reflue domestiche e dalle acque meteoriche di dilavamento». Ai sensi della lett. g) sono acque reflue domestiche le «acque reflue provenienti da insediamenti di tipo residenziale e da servizi e derivanti prevalentemente dal metabolismo umano e da attività domestiche». Pertanto nella nozione di acque reflue industriali rientrano tutti i reflui derivanti da attività che non attengono strettamente al prevalente metabolismo umano ed alle attività domestiche, atteso che a tal fine rileva la sola diversità del refluo rispetto alle acque domestiche. Tanto perché la definizione normativa degli scarichi di acque reflue industriali, in conformità alla disciplina contenuta nell'art. 2 direttiva CEE 91/271, discende da qualità espresse in senso negativo ossia dal fatto di essere diverse dalle acque reflue domestiche e da quelle meteoriche di dilavamento e, a tale proposito, si è precisato come sia configurabile il reato di cui al D.lgs. n. 152 del 2006, art. 137, comma 1, qualora lo scarico riguardi acque reflue industriali, definite dall'art. 74, lett. h), come qualsiasi tipo di acque reflue provenienti da edifici o installazioni in cui si svolgono attività commerciali o di produzione di beni, differenti qualitativamente dalle acque reflue domestiche e da quelle meteoriche di dilavamento, intendendosi per tali anche quelle venute in contatto con sostanze o con materiali, anche inquinanti.
Sviluppo sostenibile.Autorizzazione unica e improcedibilità o sospensione del procedimento
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TAR Molise Sez. I n. 430 del 17 novembre 2022
Sviluppo sostenibile.Autorizzazione unica e improcedibilità o sospensione del procedimento
Nessuna disposizione del vigente ordinamento (tanto nazionale quanto regionale) prevede la possibilità di dichiarare improcedibili le istanze di rilascio dell’autorizzazione unica di cui all’art. 12 del D.Lgs. n. 387/2003 e/o, comunque, di sospendere il corso del procedimento così attivato dal privato, quando non sia ancora raggiunta la quota di potenza massima installabile nell’intero territorio regionale.
- Rifiuti.Fertirrigazione
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- Beni ambientali.Abuso in zone vincolate e doverosità della sanzione demolitoria
- Beni ambientali.Rimessione in pristino
- Elettrosmog.Assimilazione delle infrastrutture di reti pubbliche di comunicazione alle opere di urbanizzazione primaria
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- Ambiente in genere.Accesso alle informazioni ambientali
- Ambiente in genere.Prescrizioni e improcedibilità azione penale
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