Lexambiente - Rivista Trimestrale di Diritto Penale dell'Ambiente
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Rifiuti urbani, Corte europea e CER 19.12.12: una sentenza «esplosiva»?
di Gianfranco AMENDOLA
Consiglio di Stato Sez. VI n. 7311 del 2 novembre 2021
Urbanistica.Ordine di demolizione
Se il decorso del tempo non può incidere sulla doverosità degli atti volti a perseguire l’illecito attraverso l’adozione della relativa sanzione, deve conseguentemente essere escluso che l’ordinanza di demolizione di un immobile abusivo (pur se tardivamente adottata) debba essere motivata sulla sussistenza di un interesse pubblico concreto e attuale al ripristino della legalità violata.
Cass. Sez. III n. 40327 del 9 novembre 2021 (CC 21 ott 2021)
Pres. Petruzzellis Est. Ramacci Ric. Schito
Urbanistica.Momento consumativo della lottizzazione materiale
La condotta configurante lottizzazione abusiva materiale si può estrinsecare con modalità e tempi differenti non soltanto a causa della tipologia dell’intervento lottizzatorio, ma anche in relazione al ruolo svolto dai vari soggetti coinvolti, trattandosi peraltro di reato a forma libera, permanente e progressivo nell’evento
Tribunale Cosenza Sez. II n. 1205 del 26 novembre 2021
Est. Branda Imp. G. I. ed altri
Beni Ambientali.Deroghe al regime vincolistico
Le disposizioni contenute nel comma 2 dell’art. 142 del d.lgs. n. 42/2004 rivestono carattere tassativo e inderogabile, in considerazione dei primari valori ambientali di rango costituzionale (art. 9 Cost.) dalle stesse tutelati. Non è consentita un’applicazione estensiva delle ipotesi normative di deroga al regime vincolistico ex art. 142 cit., le quali sono da intendersi, quindi, di stretta interpretazione. Non è pertanto ammessa la deroga al regime autorizzatorio per le costruzioni in zona sottoposta a vincolo paesaggistico, ancorché compresa in piani particolareggiati di attuazione adottati successivamente alla data di entrata in vigore della legge Galasso (6 settembre 1985).
Consiglio di Stato Sez. IV n. 7494 del 10 novembre 2021
Danno ambientale.Responsabilità
Allorché una situazione di danno all’ambiente si protragga in un arco di tempo in cui per effetto della successione di norme di legge al rimedio risarcitorio si aggiunga quello della bonifica, nessun ostacolo di ordine giuridico è ravvisabile ad applicare quest’ultima ad un soggetto che, pur non avendo commesso la condotta fonte del danno, sia nondimeno subentrato a quest’ultimo
Cass. Sez. III n. 39753 del 5 novembre 2021 (CC 16 set 2021)
Pres.Marini Est. Semeraro Ric. Straffella
Urbanistica.Illegittimità titolo edilizio e poteri del giudice penale
Ai fini dell'integrazione dei reati di cui all'art. 44, comma 1, lett. b) e c), d.P.R. 380/2001, fatta salva la necessità di ravvisare in capo all'agente il necessario elemento soggettivo quantomeno colposo, la contravvenzione di esecuzione di lavori sine titulo sussiste anche quando il titolo, pur apparentemente formato, sia (oltre che inefficace, inesistente o illecito) illegittimo per contrasto con la disciplina urbanistico-edilizia sostanziale di fonte normativa o risultante dalla pianificazione.Da ciò consegue il potere-dovere del giudice penale di valutare la conformità al modello legale del titolo edilizio (apparentemente) formatosi in relazione ad un'attività di trasformazione del suolo per poter affermare che questa si sia svolta in forza del necessario presupposto di legalità sostanziale; ciò in base al fondamentale principio contenuto nella disposizione generale secondo cui il permesso di costruire deve essere rilasciato «in conformità alle previsioni degli strumenti urbanistici, dei regolamenti edilizi e della disciplina urbanistico-edilizia vigente» (art. 12, comma 1, d.P.R. 380/2001), ribadito in termini ancor più estesi - quanto alla doverosa osservanza della disciplina normativa di fonte primaria e secondaria - dall'articolo successivo («il permesso di costruire è rilasciato dal dirigente o responsabile dello sportello unico nel rispetto delle leggi, dei regolamenti e degli strumenti urbanistici»: art. 13, comma 1, d.P.R. 380/2001)
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