Lexambiente - Rivista Trimestrale di Diritto Penale dell'Ambiente
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Consiglio di Stato Sez. III n. 884 dedl 25 gennaio 2023
Ambiente in genere. Accesso alle informazioni
La presentazione di istanze di accesso specifiche e circostanziate, con indicazione puntuale degli estremi degli atti dei quali si richiede l’ostensione, nonché la presentazione delle stesse all’esito di precipui fatti sopravvenuti ed elementi di novità che consentono di identificare l’esistenza della documentazione e di ritenere che la stessa sia ragionevolmente in possesso dell’Amministrazione, escludono la natura meramente esplorativa delle stesse
Cass. Sez. III n. 5733 del 10 febbraio 2023 (UP 24 gen 2023)
Pres. Ramacci Est. Semeraro Ric. Galuppini
Acque.Pratica illecita della fertirrigazione
Ai sensi dell’art. 74, comma 1, lett. v), d.lgs. n. 152 del 2006 per effluente di allevamento si intende «le deiezioni del bestiame o una miscela di lettiera e di deiezione di bestiame, anche sotto forma di prodotto trasformato, ivi compresi i reflui provenienti da attività di piscicoltura».La pratica della «fertirrigazione», che sottrae il deposito delle deiezioni animali alla disciplina sui rifiuti, richiede, in primo luogo, l'esistenza effettiva di colture in atto sulle aree interessate dallo spandimento, nonché l'adeguatezza di quantità e qualità degli effluenti e dei tempi e modalità di distribuzione al tipo e fabbisogno delle colture e, in secondo luogo, l'assenza di dati sintomatici di una utilizzazione incompatibile con la fertirrigazione, quali, ad esempio, lo spandimento di liquami lasciati scorrere per caduta a fine ciclo vegetativo. Tenuto conto della disciplina, il rilascio di deiezioni animali integra una condotta di fertirrigazione penalmente rilevante ex art. 137, comma 14 d.lgs. n. 152 del 2006 e non l’illecito amministrativo ex art. 133, comma 2 d.lgs. n. 152 del 2006, che punisce unicamente colui che effettui scarichi di acque reflue provenienti da allevamento di bestiame.
A.I.A.: Rinnovo e Riesame - differenze. Focus sull’art. 29-octies Dlgs. 152/2006
di Cinzia SILVESTRI
Consiglio di Stato Sez. VI n. 837 del 25 gennaio 2023
Urbanistica.Pavimentazione area allo stato naturale
Secondo quanto disposto dell'art. 3, comma 1, lett. e), d.P.R. n. 380-2001 sono da intendersi quali «interventi di nuova costruzione» quelli che comportano «la trasformazione in via permanente di suolo inedificato». La pavimentazione di un'area allo stato naturale non può in alcun modo configurarsi come intervento di manutenzione (ordinaria o straordinaria), consolidamento statico o restauro conservativo, trattandosi di opera edilizia nuova, e non già di intervento trasformativo di manufatto già esistente.
Cass. Sez. III n. 4209 del 1 febbraio 2023 (UP 10 gen 2023)
Pres. Ramacci Est. Di Stasi Ric. Acampora
Rifiuti.Illecita gestione
Il reato di cui all'art. 256, comma 1, d.lgs 152 del 2006, è reato istantaneo, essendo sufficiente anche una sola condotta integrante una delle ipotesi alternative tipizzate dalla fattispecie penale, purchè costituisca una "attività" e non sia assolutamente occasionale; con riferimento alla non occasionalità della condotta rileva una minimale organizzazione e, a tal fine, possono essere utilizzati indici quali il dato ponderale dei rifiuti oggetto di gestione, la loro natura, la necessità di un veicolo adeguato e funzionale all'attività concretamente svolta, il numero dei soggetti coinvolti nell'attività
L’applicazione del divieto di diluizione nei depuratori centralizzati
di Mauro SANNA
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