Lexambiente - Rivista Trimestrale di Diritto Penale dell'Ambiente
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TAR Puglia (BA) Sez. II n. 1387 del 23 settembre 2021
Ambiente in genere.Prescrizioni di obblighi nei provvedimenti autorizzatori in materia ambientale
L’autorizzazione ambientale si connota come una tipica autorizzazione costitutiva, in quanto è "concessa" per un tempo prestabilito e dunque non sussiste in capo al destinatario alcun precostituito diritto a ottenerla; può essere rilasciata solo dopo che la pubblica amministrazione abbia valutato i vari interessi rilevanti, che vengono in evidenza nel corso dell'iter procedimentale
TAR Campania (SA) Sez. II n. 1881 del 4 agosto 2021
Urbanistica.interventi ricostruttivi di ristrutturazione edilizia
Gli interventi ricostruttivi, sussumibili nel novero della ristrutturazione edilizia ai sensi dell’art.3, co.1, lett. d) D.p.r. n.380/2001 (in esito alle novità apportate con d.l. n. 69/2013, convertito dalla l.n.98/2013), presuppongono un minimo di preesistenza edificata, ossia un organismo edilizio dotato di mura perimetrali, strutture orizzontali e copertura. Il concetto di costruzione esistente presuppone la possibilità di individuazione della stessa come identità strutturale, in modo da farla giudicare presente nella realtà materiale quale specifica entità urbanistico- edilizia esistente nella attualità, sicché l’intervento edificatorio sulla stessa non rileva quale trasformazione urbanistico-edilizia del territorio in termini di nuova costruzione. Deve, cioè, trattarsi di un manufatto che, a prescindere dalla circostanza che sia abitato o abitabile, possa essere comunque individuato nei suoi connotati essenziali, come identità strutturale, in relazione anche alla sua destinazione
Cass. Sez. III n. 32864 del 6 settembre 2021 (UP 7 apr 2021)
Pres. Di Nicola Est. Zunica Ric. Cattaneo
Acque. Metodo di prelievo per il campionamento dello scarico
In tema di inquinamento idrico, la norma sul metodo di prelievo per il campionamento dello scarico ha carattere procedimentale e non sostanziale e, dunque, non ha natura di norma integratrice della fattispecie penale, ma rappresenta il mero criterio tecnico ordinario per il prelevamento, ben potendo il giudice, tenuto conto delle circostanze concrete, motivatamente ritenere la rappresentatività di campioni raccolti secondo metodiche diverse; dunque, le indicazioni sulle metodiche di prelievo e campionamento del refluo, contenute nell’allegato 5 del d. lgs. n. 152 del 2006 (campione medio prelevato nell'arco di tre ore), non costituiscono un criterio legale di valutazione della prova e possono essere derogate, anche con campionamento istantaneo, in presenza di particolari esigenze individuate dall’organo di controllo, delle quali deve essere data motivazione, come appunto avvenuto adeguatamente nel caso di specie.
Consiglio di Stato Sez. VI n. 5208 del 8 luglio 2021
Urbanistica.Esercizio del potere di controllo tardivo sulla SCIA
L’esercizio da parte dell’Amministrazione del potere di controllo tardivo sulla SCIA, di cui all’art. 19, comma 4, della legge n. 241 del 1990, sollecitato dal terzo è doveroso nell’an, ferma restando la discrezionalità nel quomodo.
Cassazione e traffico illecito di rifiuti: agisce “abusivamente” chi non rispetta le migliori tecniche disponibili (BAT)
di Gianfranco AMENDOLA
Consiglio di Stato Sez.II n. 2489 del 19 agosto 2021
Sviluppo sostenibile.Certificati Verdi
La finalità di tutela ambientale sottesa al meccanismo incentivante dei certificati verdi non consente una lettura della relativa disciplina in un’ottica puramente economica o meccanica, comunque avulsa dalla cornice delle prescrizioni ambientali che regolano le attività produttive di riferimento, con la quale anzi essa deve necessariamente armonizzarsi. Elemento di raccordo testuale -e ovviamente non esaustivo- è costituito dal regime del deflusso minimo vitale, cui fanno riferimento, sia il d.m.11 novembre 1999 sia il d.m. 18 dicembre 2008, seppure da angolazioni completamente diverse. Con la dizione “deflusso minimo vitale” (DMV) si intende il quantitativo di acqua che qualsiasi opera di captazione ubicata sull’asta di un lago, fiume, torrente, o di altro corso d’acqua, deve restituire, sì da garantirne la naturale integrità ecologica, seppure con popolazione ridotta, con particolare riferimento alla tutela della vita acquatica. La consistenza del DMV incide evidentemente sulle modalità di gestione e conseguentemente sui costi dell’impianto. L’obbligo di garantire, ai fini del rilascio della concessione per impianti idroelettrici, il DMV e l’equilibrio del bilancio idrico è imposto, a livello normativo, dall’art. 12 bis, comma 1, del r.d. 11 dicembre 1933, n. 1775 (T.U. delle disposizioni di legge sulle acque e impianti elettrici) ed è attualmente previsto dall’art. 95, comma 4 del d.lgs. 3 aprile 2006, n. 152, Testo unico ambientale.
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